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 2022  gennaio 11 Martedì calendario

Avanza il whisky italiano

Come tradurre in italiano le parole scozzese whisky o irlandese whiskey non si sa, ma come si produce lo scotch iniziamo a saperlo bene anche noi, tanto da avere presto due distillati 100% Made in Italy: a Seregno, in Lombardia, è nata la distilleria artigianale Strada Ferrata (in cantiere prove con essenze mediterranee, anche capperi di Pantelleria); in Veneto il produttore di grappe Sandro Bottega sta affinando scotch nelle botti di Amarone della Valpolicella e di Brunello di Montalcino. 
E proprio in Veneto c’è già una etichetta Wilson & Morgan che prende premi in tutta Europa ed è esportata in Estremo Oriente e Australia. «Facciamo delle edizioni particolari, da 100 a 300 bottiglie racconta il brand ambassador Luca Chichizola – selezionando le botti per creare prodotti personalizzati, sartoriali, per i clienti». Imbottigliatori indipendenti sono a Milano Federico Mazzieri e Marco Maltagliati di Dream Whisky, un locale dove si può degustare in purezza, in pairing (come abbinamento) o in miscelazione. Nella miscelazione dei cocktail la parola d’ordine è semplicità. 
LE SFUMATURE«Il whisky, complesso e ricco di sfumature spiega Antonio Lugli, barmanager di Dream Whisky – ha già tutte le caratteristiche di cui abbiamo bisogno in un cocktail, come dolcezza, acidità, speziatura o torbatura. Quindi, suggeriamo pochi ingredienti di qualità e focus sul ghiaccio, cristallino e lavorato a mano». 
«Il whisky aggiunge Mattia Pastori, uno dei bartender più famosi d’Europa – è un ingrediente molto interessante per l’uso in mixology perché è uno spirit dotato di grande varietà: in base alla sua provenienza e al suo stile di produzione può regalare sfumature diverse all’interno del cocktail. Le note aromatiche legano bene con Vermut e Bitter, ma anche con succhi acidi come il limone o l’arancia per creare cocktail sour. Mentre i whisky dalle note più dolci come i Bourbon si sposano bene anche con frutta come la pesca o l’ananas». Per sapere tutto e di più, non c’è che aspettare il 5 e 6 marzo quando (Covid permettendo) si terrà la decima edizione di Roma Whisky Festival (corsi, degustazioni, acquisti, academy). Quest’anno oltre che al Palazzo delle Fontane all’Eur, l’evento sarà spalmato in molti bar selezionati del centro e all’Oro Whisky Bar di Viale Giotto, una vera boutique del bere distillato. Sicuramente è il locale italiano con più etichette di whisky, ben 500. Con prezzi per la mescita che vanno dagli 8 euro ai 150 per un Brora distillato nel 1981 quando già aveva 23 anni di invecchiamento in botte.
IL RECORDTutto considerato un prezzo abbordabile se pensiamo che a inizio dicembre Pandolfini a Firenze ha aggiudicato in asta a 107.800 euro una bottiglia di Macallan Red Collection invecchiata 60 anni, imbottigliata nel 2020. Prezzo record mai raggiunto in Italia per un whisky. Volendo assaggiare buoni prodotti ma stando con i piedi per terra, ecco i consigli di Dario Allegretti, mixologist abruzzese trapiantato in Emilia (è al bancone dell’Executive Aria Cocktail di Fiorano Modenese, a un tiro di schioppo da Maranello e dal Museo Ferrari). A casa suggerisce di avere «un torbato per coprire la tipologia affumicato molto intenso e persistente; un giapponese che fa tendenza e se ne trovano a prezzi abbordabili; un single malt e un bourbon per la morbidezza tipica della quercia bianca».