Corriere della Sera, 9 gennaio 2022
Il canottiere che ripulisce il Po
Non lo spaventano nebbia e freddo invernali. E nemmeno l’afa ferragostana. Tutti giorni Gabriele Gregori, diciotto anni, capellone dall’aria simpatica, è sul Po dove raccoglie quintali di rifiuti ammucchiati lungo gli argini o che restano a galla, spostati lentamente dalla corrente. Bottiglie e piatti di plastica, copertoni, bombole di gas, frigoriferi e lavatrici inservibili, rottami di vecchie auto. Roba buttata direttamente lì, sugli «spiaggioni», da gente incivile o che ci è arrivata trascinata dagli affluenti.
«Io sul Po ci vivo, e nel vedere queste scene sto male» dice Gabriele, un appassionato canottiere di Cremona con il sogno di agguantare i Giochi di Parigi 2024. Al termine di ogni allenamento, dopo aver ormeggiato la barca, ne prende un’altra, una iole abbastanza capiente, torna in acqua e carica, sostando ogni mezzo chilometro lungo l’argine, la spazzatura notata in precedenza mentre remava. Al termine di queste peregrinazioni tra golene e pioppeti, nella «stiva» del piccolo battello ci sono carichi variabili tra i 25 e 70 chili. Che lui poi deposita in un’area attrezzata della società sportiva per cui è tesserato, la Bissolati, dove periodicamente passa un camion dell’A2a per la raccolta.
Gabriele, iscritto al quarto anno dello scientifico Aselli, nel «Grande fiume» ci sguazza praticamente da sempre. «È casa mia. E d’altra parte con un nonno pescatore e i genitori appassionati canottieri era inevitabile che finissi per trascorrere gran parte del mio tempo qui». Con l’obiettivo delle prossime Olimpiadi, Gabriele rema su giù per il fiume, raggiungendo, di volta in volta, certe anse nel Piacentino o nel Parmense, il giro di boa dopo il quale torna indietro. «So bene che ai grandi sogni bisogna dedicare tutte le energie, non sarà facile arrivare a Parigi» ammette con franchezza. Lui però è in rampa di lancio, con ampissimi margini di miglioramento visto che a settembre, ai campionati assoluti, è finito quinto – nel singolo – a due secondi dal vincitore.
Il canottiere racconta che la raccolta dei rifiuti è cominciata perché «m’imbufalivo nell’imbattermi sempre più spesso nello scenario della bellezza maestosa del Po imbrattata dalla spazzatura». Quest’estate, «sempre più arrabbiato», ha deciso dunque di darsi da fare, «ripulendo un tratto golenale vicino a Cremona». All’indomani ha fatto lo stesso. E poi lo stesso ancora, nei giorni successivi.
Dopo che ha cominciato a postare sui social, «inizialmente per divertirmi», ciò che raccoglieva, «da bambole a vecchi mobili», qualcuno gli ha telefonato, complimentandosi. La sua battaglia per il Po è stata raccontata dalla stampa cittadina (da Cremona1 alla Provincia) ed è stato chiamato anche dall’assessore allo Sport Luca Zanacchi e dal vicesindaco Leonardo Virgilio. L’idea è di sostenere il canottiere rilanciando l’hashtag #ripopuliamolo e coinvolgendo ancora di più A2a e i tanti cremonesi che si stanno offrendo di affiancarlo. Poi c’è pure il progetto di una celebrità sportiva locale, Valentina Rodini, oro a Tokyo nel doppio pesi leggeri, inseparabile amica di Gabriele con cui, magari in primavera, potrebbe scendere in barca da Torino, raggiungendo il Polesine e forse Venezia per aumentare i follower di questa iniziativa ambientale a favore del Po.
E a proposito: «C’è anche il problema dei bracconieri, pesantissimo. I peggiori sono quelli che usano l’esplosivo per pescare. Mi capita spesso di sentire le detonazioni e poi vedere poco dopo carcasse di pesce a filo d’acqua». Non mancano le trappole per cinghiali, lepri e uccelli. «Toglierle può essere molto pericoloso. Così preferisco lasciarle segnalando la loro presenza ai carabinieri come mi è capitato in passato».