la Repubblica, 9 gennaio 2022
Bimbi col Covid. Tutti i numeri
ROMA – I due più piccoli hanno meno di un mese e sono ricoverati nella terapia intensiva neonatale di Pescara. Positivi come i genitori, febbre alta, respirano grazie ad un ventilatore. Come loro, sono stati 8 i bimbi ricoverati in terapia intensiva nelle ultime due settimane, 832 quelli ospedalizzati nei reparti ordinari. Numeri in assoluto non altissimi ma che confermano, nell’evidenza clinica, le risultanze negli Stati Uniti dell’ultimo rilevamento del Cdc, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie che ha riscontrato un raddoppio delle ospedalizzazioni nella fascia d’età tra 0 e 5 anni, arrivato al 4,3 ogni 100.000.
La variante Omicron, a differenza di quanto accaduto con le precedenti forme del virus, è meno aggressiva, arriva più difficilmente ai polmoni, prende soprattutto le alte vie respiratorie a cui sono molto sensibili i bambini. Che vengono colpiti e non sempre in modo lieve. Anzi. I grafici dell’ultimo report dell’Istituto superiore della Sanità relativi al periodo tra il 20 dicembre e il 2 gennaio mostrano la curva delle ospedalizzazioni, tra 0 e 19 anni, che si impenna il 20 dicembre in modo impressionante. Ad aver bisogno del ricovero in reparto sono stati soprattutto i più piccoli, sotto i 5 anni, la fascia d’età per la quale non è ancora disponibile il vaccino e in cui i bambini non indossano la mascherina.
L’Istituto superiore di sanità lancia l’allarme: «La fascia d’età fra 5 e 11 anni è quella che sta registrando il maggiore incremento di casi nei bambini, a partire dalla seconda settimana di ottobre. E si rileva ancora un forte aumento dei ricoveri per i più piccoli di 5 anni, pari a oltre dieci per 1.000.000 abitanti, e un aumento più contenuto nella fascia 16-19 anni».
Il contagio, anche a scuole chiuse, ha continuato a correre tra riunioni di famiglia e occasioni di incontro tra bambini e ragazzi durante le vacanze di Natale tanto che l’incidenza di casi ogni 100.000 abitanti tra i più giovani è schizzata in alto: 1.593 ( tra i 10 e i 19 anni) a fronte dei 1.098 della media nazionale e 830 tra 0 e 9 anni, rispettivamente quintuplicata e triplicata nel solo mese di dicembre.
Da nord a sud, tutta la rete degli ospedali pediatrici italiani è in sofferenza. Solo nei 15 maggiori nosocomi specializzati della rete Opi (Ospedali pediatrici italiani) nell’ultima settimana sono 132 i bimbi ricoverati, un numero che supera i 300 se si considerano gli altri reparti. Dal Bambin Gesù a Roma al Gaslini a Genova i posti occupati nei reparti Covid sono al massimo e sono raddoppiati nel mese di dicembre. Ad essere ricoverati soprattutto bimbi sotto 5 anni non solo con una sintomatologia acuta ma anche per gli effetti della sindrome infiammatoria multisistemica, tra le complicanze più diffuse insieme al Long Covid.
E dalla rete degli ospedali sentinella della Fiaso arriva un altro elemento assai significativo: la metà dei piccoli pazienti ricoverati ha un genitore non vaccinato, il 38 per cento è figlio di coppie No Vax. Da qui l’insistente invito delle autorità sanitarie alla vaccinazione dei bambini che in Italia non ha ancora raggiunto un ritmo soddisfacente nonostante le fiale loro dedicate siano disponibili ormai da quasi un mese.
Al momento sono poco meno di 460.000 i bimbi tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto la prima dose, il 12,5 per cento di una platea che conta più di 3,6 milioni di piccoli ad alto rischio contagio. A coloro che hanno iniziato il percorso di immunizzazione devono aggiungersi i 141.000 che hanno avuto il Covid e sono guariti. Dunque, in questa fascia d’età sono ancora più di 3 milioni, l’83%, i senza protezione. Va decisamente meglio la campagna vaccinale tra i 12-19 anni dove tre ragazzini su quattro hanno ricevuto già due dosi.