ItaliaOggi, 8 gennaio 2022
Periscopio
Spogliata di tutte le chiacchiere di circostanza e ricondotta alla sua realtà, la prossima elezione del presidente della Repubblica agli occhi dei partiti che ne sono i protagonisti si presenta a questo modo: come la scelta di chi nei prossimi sette anni sarà il loro padrone. Ernesto Galli Della Loggia. Corsera.
I vaccini sono una delle più grandi conquiste dell’umanità. Sono orgoglioso di averli promossi, hanno salvato centinaia di migliaia di vite. Chi non vuole deve essere libero di non vaccinarsi, ma chi si vaccina non muore. Donald Trump, NYT.
Mia madre legge Famiglia Cristiana ma non commenta. È un po’ sùta, di poche parole. Solo dopo il primo editoriale mi disse: «Adesso che sei direttore, resta umile». Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana (Stefano Lorenzetto), l’Arena.
Chi vorremmo al Quirinale dopo Mattarella? Registriamo gli auspici di molti. Ma quasi nessuno fa nomi: si preferisce indicare la caratteristica che deve avere il nuovo presidente. Anzi forse più che la caratteristica diremmo un marchio d’identità, un’etichetta. Giorgia Meloni, ad esempio, ha detto che dev’essere «un patriota». Altri dicono: ci vuole «un onesto». Altri ancora «un integerrimo», che vuol dire ancor più che onesto, vuol dire di assoluta onestà e rettitudine. Un altro requisito fra i più gettonati è «super partes». Tutte qualità innegabili e indispensabili. Ma a giudizio di chi? Chi decide se uno è un patriota oppure no? Onesto oppure no? Imparziale oppure no?. Michele Brambilla. QN.
Giudicando dal cast della politica, dalle varie ipotesi di sceneggiatura in conflitto, dai registi che si disputano la macchina da presa e persino dai divi bolliti (peggio che sul viale del tramonto: praticamente imbalsamati) che vogliono per sé tutta la luce dei riflettori… ecco, giudicando da tutto questo è facile che l’Economist, di qui a qualche settimana, ritiri i complimenti forse troppo precipitosamente rivolti all’Italia prima delle feste. Diego Gabutti. ItaliaOggi.
Sarebbe possibile tenere unito il centrodestra se Berlusconi fallisse la missione Quirinale? Il problema è molto serio, perché il Cavaliere ha preso molto sul serio la questione. Per evitare che Berlusconi soccombesse al richiamo della sirena Ursula aggregandosi in via definitiva al centrosinistra, come fece a Strasburgo quando Ursula von der Leyen prese il posto di Jean-Claude Juncker anche con i voti di Forza Italia, Salvini e Meloni gli hanno promesso da moltissimo tempo che l’avrebbero sostenuto come candidato della coalizione al Quirinale. Adesso devono mantenere la parola e allo stato è molto difficile che il Cavaliere li tolga dall’imbarazzo. Bruno Vespa. QN.
Che fine fece Kim Phúc la ragazza vietnamita ripresa, in una foto famosa, mentre fuggiva, nuda e urlante, alle fiamme del napalm ? Ci vorranno 13 mesi e 17 dolorose operazioni solo per farla uscire dall’ospedale. Tornata nel suo piccolo villaggio, il 30 per cento del corpo sfigurato dalle cicatrici per le ustioni di terzo grado, cercò di fare quello che fanno tutti i feriti: guarire e dimenticare. Anche per questo, quando la guerra finì con la vittoria del Nord comunista, Phúc iniziò a studiare medicina. Ma il regime di Hanoi aveva altri piani per lei: usarla come guida per i tour dei giornalisti stranieri, atto d’accusa vivente e ambulante per gli orrori inflitti dagli americani. Quella specie di carapace dorsale fatto di pelle callosa e piagata era lo strumento propagandistico perfetto. La “Napalm girl” fu così costretta dal cinismo della “realpolitik” a rivivere mille volte ancora il suo incubo. Maurizio Pilotti, Libertà.
Il 2021 è stato l’anno dei sogni realizzati per gli italiani. Abbiamo vinto di tutto. L’Eurovision con i Maneskin, un botto di medaglie alle olimpiadi e alle paralimpiadi, con l’oro simbolico (quello della velocità) di Marcell Jacobs, i titoli Europei di calcio e quelli femminili di pallavolo e basket, e altre grandi imprese sportive, dal tennis al ciclismo passando per il football americano, fino alla coppa del mondo di pasticceria e al premio Paganini di violino. Stefano Allevi. Corriere del Veneto.
In tema di genere per il documento Ue “sono preferibili” i nomi e pronomi neutrali. Piuttosto che he o she (egli o ella), meglio usare un più generico they (loro). Mai, inoltre, salutare una platea con signore e signori ma presentarsi semplicemente con cari colleghi. In ogni contenuto testuale o audiovisuale “va assicurata la diversità” e in “qualsiasi panel va rispettato l’equilibrio di genere”. Anche nella rappresentazione di una famiglia, vocaboli come marito, moglie, padre o madre non rispecchiano il linguaggio inclusivo voluto dall’Ue. L’indirizzo resta quello della neutralità: usare, perciò, parole come partner o genitori. Cesare Cavalleri. Studi Cattolici.
Nel libro scritto con Luigi Garlando (che è caso editoriale del Natale 2021 con centomila copie vendute in un mese), Zlatan Ibrahimovic va molto oltre il cliché che gli avevano disegnato addosso. A un certo punto dice: «Sono un dio, ma un dio che invecchia». Sotto la crosta del personaggio, emerge un uomo che ha paura del futuro; anche perché è convinto che dopo la morte non ci sia nulla, e non vorrebbe neppure un funerale e un sepolcro, «un luogo dove far soffrire le persone che ho amato e mi hanno amato». Aldo Cazzullo, Corsera.
Di Karajan si diceva fosse un dittatore, per me era solo un gran professionista. A Salisburgo era il primo a arrivare, l’ultimo ad andarsene. Muti lo apprezzo per i suoi modi diretti, Abbado per la capacità di guidarti con tatto e umanità. Sotto la sua guida debuttai alla Scala nel Ballo in maschera. Avevo 28 anni, le gambe mi tremavano, fu bellissimo. Josè Carreras, tenore (Giuseppina Manin). Corsera.
L’economista della Bocconi, Francesco Daveri, scomparso il 29 dicembre scorso, grazie alla sua autorevolezza e al suo approccio gentile riusciva a convincere anche Soloni dell’economia a sciogliere il loro pensiero in massimo due cartelle: «Non è necessario concentrare tutto in un articolo, semmai ne faremo due». Francesco Giavazzi, Corsera.
Terzo anno in pandemia, quarta ondata di contagi, rumorosi rifiuti dei vaccini anti-Covid. Piazze inquiete, riscaldate «a freddo»; penne sottostress che s’impennano; norme in ritardo, vedi caos monopattini; hacker, spioni e social network in servizio h24; meteo avverso e dissesti idrogeologici; pale eoliche che violano incantevoli paesaggi. Dino Basili. Studi Cattolici.
Temendo di non essere abbastanza felici non lo si è mai. Roberto Gervaso, scrittore.