Anteprima, 2 dicembre 2021
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Biografia di Oriol Bohigas
Oriol Bohigas (1925-2021). Architetto e urbanista catalano. Principale progettista della trasformazione di Barcellona per le Olimpiadi del 1992. «Fu il sindaco socialista Narcís Serra ad avere l’idea decisiva di coinvolgere Bohigas nel governo dell’Ajuntament. Nel 1980 lo nominò assessore all’Urbanistica con una missione ben precisa: liberare la città dall’eredità “porciolista” (José María de Porcioles era il sindaco dell’epoca franchista), dai danni della speculazione edilizia e darle una prospettiva di futuro negli anni della transizione democratica. Fu allora che nacque l’idea di legare la trasformazione urbanistica al progetto olimpico. L’idea di base di Bohigas era quella di “monumentalizzare la periferia e funzionalizzare il centro”. Cioè dotare di infrastrutture adeguate i quartieri fino ad allora marginalizzati, ma anche migliorare la qualità delle strutture pubbliche, a cominciare dalle scuole, nelle zone centrali. Il risultato fu una città più omogenea, ristrutturata, aperta finalmente al mare, al quale fino ad allora aveva dato le spalle. Un lavoro “ingente e gigantesco”, dice ora un altro grande architetto spagnolo, Rafael Moneo, vincitore del premio Pritzker […] L’opera era il risultato dell’impegno di molti progettisti, ma Bohigas ne fu tanto il coordinatore come l’ispiratore. Lui che era stato tra gli artefici della gauche divine, il movimento d’avanguardia di intellettuali e artisti di sinistra che a Barcellona già negli anni Sessanta sfidavano i rigori del regime, si assumeva un compito di straordinaria importanza culturale: creare un ponte tra l’eredità di Ildefons Cerdà, l’artefice della grande trasformazione urbanistica dell’Ottocento con la creazione dell’Eixample, e la svolta di fine Novecento. Cancellando così il grigiore e il declino dell’epoca franchista» [Oppes, Rep]. Della sua città non gli era mai andata giù la costruzione della Sagrada Familia, a suo dire in contraddizione con il progetto iniziale (la definiva «Un assassinio di Gaudí»). È morto ieri nella capitale catalana, dopo un decennio di sofferenze per la lenta ma inesorabile degenerazione fisica provocata dal Parkinson. Avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 20 dicembre.