Anteprima, 14 dicembre 2021
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Biografia di Falco Accame
Falco Accame (1925-2021). Militare. Politico. «Cresciuto dai nonni dopo la morte prematura della madre quando aveva soltanto tre anni, aveva un fratello, Ferruccio (detto Bubi), morto appena tre settimane fa. Aveva studiato dagli Scolopi a Firenze, poi a Venezia e all’accademia navale a Livorno. Da ufficiale della Marina aveva inventato un meccanismo per lo sminamento e si era poi dimesso da comandante del cacciatorpediniere Indomito in polemica coi vertici per la mancata tutela nei confronti dei sottoufficiali. Si era allora avvicinato alla politica, entrando alla Camera con il Partito socialista nel 1976. Presidente e vicepresidente della Commissione difesa, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle commesse militari, quando alcuni anni dopo non era stato rieletto, aveva fonda l’Anavafaf, l’Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle Forze Armate e famiglie dei caduti, con l’obiettivo di proteggere i militari e i loro familiari dai casi di nonnismo e dai tumori causati dall’uso di armamenti con uranio impoverito senza protezioni in varie missioni, dal Libano al Kosovo, l’Iran, la Somalia. Alla fine degli anni ’90 era stato coinvolto nello scandalo Mitrokhin, ovvero il corposo archivio dell’ex agente del Kgb Vasilij Mitrokhin contenente nomi di presunte spie italiane al soldo dell’intelligence russa: un’accusa da lui giudicata ridicola, tanto che allora capitava rispondesse al telefono con “Pronto, sono la spia venuta dall’Est”» [Giorgio, Rep]. Morto nella sua casa di Roma.