Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  dicembre 21 Martedì calendario

Biografia di Eve Babitz

Eve Babitz (1943-2021). Scrittrice americana. Famosa per la fotografia che la ritrae mentre giocava a scacchi nuda con Marcel Duchamp. «Figlia di un’artista e di un musicista, aveva avuto Igor Stravinsky per padrino, Greta Garbo, Charlie Chaplin e Bertrand Russel per amici di famiglia. Si era gettata nella vita di LA facendo la groupie sulla scena rock, disegnava copertine per i dischi […], conosceva tutti, aveva presentato Frank Zappa a Salvador Dalì. Era infine un’ottima scrittrice, che sfiorò il successo vero senza conquistarlo del tutto, forse oscurata da Joan Didion (sia come alfiere del new journalism sia come autrice tout court) e anche per un terribile incidente che la coprì di ustioni a una vita molto isolata. Ma questo accadde nel ’97 quando, tornando da un party, fu avvolta dalle fiamme mentre fumava un sigaro in auto. Non aveva assicurazione sanitaria, e la comunità artistica di Los Angeles fece una colletta per pagarle le cure. Negli ultimi anni è stata riscoperta grazie alla ristampa dei suoi libri per la collana dei classici della New York Review of Books, con grande successo critico e di pubblico, tanto che se ne è tratta una serie tv, L.A. Women, dedicata a suoi anni ruggenti, quando lei scriveva, viaggiava e collezionava amanti destinati a diventare noti, come Harrison Ford e soprattutto Jim Morrison: che compose per lei un celebre pezzo, LA Woman, nell’album del ’71 con lo stesso titolo. Nella foto con Duchamp ha il volto nascosto e si nota che è leggermente sovrappeso, il che non la disturbava: “Ho un aspetto come invincibile e non mostro mai nessuna delle qualità femminili tanto elogiate nei secoli, come la modestia, il tatto o la dolce vulnerabilità”, scrive in Slow Days, Fast Company, memoir in forma di racconti-reportage, uscito per Bompiani nel 2017, che ha per sottotitolo Il mondo, la carne, LA: cui sono seguiti per lo stesso editore Sex&rage. Consigli a giovani donne che hanno voglia di divertirsi (2019) e, quest’anno, L.A. Woman, fra testimonianza e romanzo» [Baudino, Sta]. È morta il 17 dicembre nella sua Los Angeles.