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 2021  dicembre 23 Giovedì calendario

Biografia di Emma Marcegaglia

Emma Marcegaglia, nata a Mantova il 24 dicembre 1965 (56 anni). Imprenditore. Vicepresidente del gruppo di famiglia (siderurgia), un impero da 5,5 miliardi di euro di fatturato. Prima donna presidente di Confindustria (2008-2012). Dal 2010 al 2019 è presidente della Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (Luiss). Dal 2014 al 2020 è stata presidente dell’Eni. Dal 2013 al 2018 presidente di BusinessEurope, associazione delle confindustrie europee. Quest’anno è stata alla guida del B20, la declinazione imprenditoriale del G20.
Titoli di testa «Sono dura per contratto. Ma dolce fuori dai ruoli».
Vita Figlia di Steno (1930 - 2013) e Palmira “Mira” Bazzani (1938-2020) • Nata il giorno della vigilia: «Mentre tutti gli altri mangiavano o si preparavano alla festa, Palmira e Steno guardavano la loro secondogenita. Naturalmente, non in una grotta. Casa confortevole. Perché lui, Steno, è il geometra Marcegaglia, idee di sinistra e per alcuni decisamente comuniste, fondatore del colosso dell’acciaio Marcegaglia spa. Sei anni prima, assieme ad un socio, Steno ha rilevato una piccola azienda artigianale per la produzione di tubi da irrigazione e di guide metalliche per tapparelle. È il periodo giusto: in Italia c’è il boom delle tapparelle. Quattro anni dopo l’acquisto, l’azienda non è più tanto artigianale: ha già trenta dipendenti e produce trafilati. Nove anni dopo, ha 250 mila metri quadrati di capannoni» [Mainiero, Libero] • «Avevamo un bagno solo. Per non perdere tempo, la mattina eravamo costretti a usarlo in accoppiata: io con Antonio, mia moglie con Emma» (Steno Marcegaglia) • È cresciuta a “sbrisolona” (la torta tipica di Mantova) e tute blu, «si dice che Emma e il fratello maggiore, Antonio, altro pilastro dell’azienda, quando giocavano da piccoli facevano a turno il direttore amministrativo e il capo del personale delle bambole» [Olga Piscitelli, L’espresso] • «I Marcegaglia amano definirsi “imprenditori poveri di un’impresa ricca”» (Salvatore Tropea) • «All’epoca, era una bambina del Nord che sembrava una siciliana: capelli nerissimi, pelle olivastra, occhi neri tagliati all’insù. Sognava di diventare una ballerina classica. Ben presto, forse perché non si è mai accontentata, cambiò idea: maturità scientifica al liceo Belfiore di Mantova. Sessanta sessantesimi» [Mainiero, cit.] • Elisabetta Campana, amica inseparabile, ricorda che a scuola Emma Marcegaglia era la prima della classe, «ma di quelle che lasciavano copiare». E che se capitava un po’ di goliardico casino non si tirava indietro: «Ha presente le battaglie dei cancellini? Nel bel mezzo, un giorno, entra la prof. E lei la prende in pieno» (fu subito sospesa) [Raffaella Polato, CdS] • «Poi l’Università Bocconi. Laurea in Economia aziendale (tutte le aziende, non solo quella di famiglia). Poi New York, master in Business Administration. Poi il ritorno in Italia» [Mainiero, cit.] • Fa anche un «tirocinio d’umiltà come cameriera a Londra» [Stefano Lorenzetto, Giornale] • «Steno chiama Emma tornata in Italia: “Figlia mia, abbiamo rilevato l’isola di Albarella dal Credito svizzero. Te l’affido: vai e fai”. L’isola di Albarella, cioè 520 ettari, cioè un centro turistico immobiliare. Naturalmente, non in un posto qualsiasi, nel golfo di Venezia, Parco Naturale del Delta del Po. L’isola, 5 chilometri di lunghezza e 1,5 di larghezza, due milioni di alberi e 150 specie arboree differente, è un paradiso più che un semplice centro turistico. “Era un esame” racconterà poi Emma. Gli amministratori la chiamano la bambina. Lei ha ancora i capelli neri e ancora ventiquattro anni. E non si accontenta: due anni di lavoro e il paradiso comincia a fruttare. Test superato. Papa Steno richiama Emma e le fa un nuovo discorsetto: “Figlia mia, che ne pensi dell’azienda di famiglia?”» [Ibid.] • «Ci vogliono nervi d’acciaio (…) per fare un mestiere così. Il padre li ha. La figlia li ha ereditati. Del resto The Economist aveva vaticinato fin dal 1996, scrivendo di Emma Marcegaglia: “Dipende dalla genetica il futuro dell’industria italiana”» [Lorenzetto, cit.] • Prima direttore dell’ufficio servizi finanziari, poi amministratore delegato, assieme al fratello Antonio, del gruppo e di tutte le società collegate, poi vicepresidente della Confindustria, poi presidente dei giovani imprenditori «Gli apprezzamenti per il lavoro svolto sono però unanimi. Conditi da un po’ di invidia per quelle minigonne sfoggiate a convegni e seriose riunioni internazionali. Nel 2004 è Montezemolo a darle le deleghe su energia e ambiente» [Mancini, Mess] • «Quando la mattina siamo tutti a Gazoldo, la mattina alle otto, bevendo caffè e sgranocchiando fette biscottate, discutiamo se investire a Ravenna cento miliardi e in Brasile altri centocinquanta... davanti a uno yogurt» (Emma Marcegaglia) • Nel 2008, con il 95% dei voti, diventa la prima donna presidente di Confindustria: «Nel frattempo visto che non bisogna accontentarsi mai, i capelli corvini sono diventati biondi. E la pelle è rimasta olivastra, gli occhi sono rimasti all’insù»» [Mainiero, cit.] • «Da aggiungere, non per correggere, ma completare, che è piccolina piccolina e porta dei trampoloni per sembrarlo meno» (Giancarlo Perna) • Cesare Lanza nel libro Pillole di Venere le attribuisce le seste gambe più belle d’Italia, dopo quelle di Simona Ventura, Alessia Marcuzzi, Paola Barale, Martina Colombari e Marta Flavi • «Sul lavoro la Marcegaglia è un osso duro, durissimo. È la cultura dell’impegno, del fare» [Mancini, Mess] • «Lady d’Acciaio. Black & Decker. Piccola Thatcher. In Viale dell’Astronomia, nel quartier generale della Confindustria, hanno fatto a gara in passato nell’appiopparle soprannomi quando era alla guida dei “giovani”. Lei, divertita, ci rideva su. Ma non si riconosce in nessuno. Emma Marcegaglia è fatta così. Determinata e puntigliosa. Di certo la prima donna-presidente di Confindustria non ama la vita mondana, le luci del palcoscenico. Preferisce la serenità della provincia mantovana, la famiglia, gli amici, per i quali è semplicemente “Emy”» [Ibid.] • Nel 2009, all’assemblea di Confindustria, Berlusconi le dà della velina: «Ieri sera la presidente di Confindustria è venuta a trovarmi a Palazzo Chigi e un commesso mi ha detto: ‘C’è una velina”. Era la presidente, era in gran forma, elegante, tutta vaporosa perché aveva una cena: sembrava volasse sui tappeti di Palazzo Chigi». Risposta: «Non ho niente contro le veline e quando si hanno 40 anni fa anche piacere sentirsi dire di essere come una velina. Ma preferisco essere considerata come ha detto Bonanni, una persona seria, onesta e libera che sta portando avanti un lavoro concreto» • Si è spesso dichiarata contraria alle quote rosa salvo poi ricredersi e battersi per le donne: «Mi sembravano umilianti. Poi mi sono resa conto che potevano mettere a posto una distorsione del nostro Paese e penso abbiano funzionato. La legge ha dimostrato che si sono trovate donne bravissime per i consigli di amministrazione». E ancora: «Se la nostra crescita rimane debole è a causa del basso tasso di occupazione della popolazione. Dobbiamo aiutare finanziariamente le aziende che assumono donne, creare più posti nei nidi e negli asili» [a Morgane Miel, Le Figaro] • Nel 2011 ha chiesto a gran voce le dimissioni di Berlusconi, reo di non avere varato riforme • Il 15 aprile 2014 è nominata presidente dell’Eni dal Governo Renzi. «Non avrà deleghe operative ma solo una funzione rappresentativa. Anche per questo dice di aver accettato. Altrimenti avrebbe dovuto lasciare il lavoro in azienda a Gazoldo degli Ippoliti in provincia di Mantova. Ma da più parti si è sollevato il tema del potenziale conflitto di interessi per gli intrecci che possono esserci o potranno sorgere tra le due aziende» [Roberto Mania]. Resterà in carica fino al 2020 • Emma Marcegaglia, che Rocco Buttiglione, forse dopo abbondanti free drinks, definisce «il nostro Monti donna» [Statera, il venerdì] • «Se le chiedo quanto costa un litro di latte, o il pane? “Lo ammetto: conosco meglio i tassi d’interesse o i prezzi del coke”» (Emma Marcegaglia a Raffaella Polato, Io Donna] • Il 2021 è anno record per il gruppo Marcegaglia sia per ricavi (7,3 miliardi, +50% sul 2020 per effetto di un mix tra prezzi e volumi) e margini di redditività (7/8% di Ebitda stimato) che per livelli di produzione (+12% sull’anno del Covid). «Va pure considerato che, anche rispetto all’ultimo esercizio ante pandemia, il 2021 sarà in progresso del 18-20% in termini di volumi. Ma il 2022 promette di essere ancora superiore, poiché Antonio stima una crescita ulteriore del 10% prudenziale. Come dire sfondare la soglia degli 8 miliardi, ossia ben più del doppio del secondo italiano nel ranking degli acciaieri. “Naturalmente senza tenere conto dell’apporto di eventuali acquisizioni, posto che essere degli aggregatori resta uno dei nostri obiettivi strategici” s’affretta a rimarcare Emma» [Possamai, Rep] • Da maggio è partner nella costruzione della prima acciaieria verde al mondo: «Il complesso siderurgico di H2GS punta a entrare in funzione nel 2024, appena al di sotto del circolo polare artico, a Boden in Svezia, anticipando gli obiettivi di compatibilità ecologica fissati dalla Ue per il 2050, produrrà inizialmente 2,5 milioni di tonnellate di acciaio verde l’anno, con l’obiettivo di arrivare a 5 milioni già nel 2030. Marcegaglia non sarà solo finanziatore ma anche partner industriale e strategico: trasformerà 250 mila tonnellate di acciaio l’anno nella prima fase di attività e 500 successivamente» [Querzè, CdS] • Il 7 e l’8 ottobre di quest’anno ha presieduto il summit del B20, durante il quale «ha consegnato al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in qualità di presidente del G20, le raccomandazioni sviluppate in un anno di lavoro dal settore privato e dalle confederazioni industriali dei paesi G20. Proposte che riguardano le priorità strategiche per la crescita globale: transizione energetica, trasformazione digitale, commercio, investimenti sulla salute, lavoro, formazione alla sostenibilità, finanza sostenibile, investimenti nella rigenerazione urbana ma soprattutto women empowerment» [Ansa] • «In Italia il gender pay gap si attesta al 12%, non è elevato, in questo caso non siamo agli ultimi posti, mentre ritengo che sia ancora troppo basso (33%) il numero di donne in posizioni manageriali. Nella mia azienda stiamo molto attenti all’inserimento delle donne in posizioni di rilievo soprattutto in ambito legale, commerciale, amministrativo e finanziario, al momento abbiamo una quota femminile che si aggira tra il 35 e il 45%» • «La sua carriera costellata di ruoli di grande responsabilità non è però priva di contestazioni: è stata accusata di ricorrere a procedure di ottimizzazione fiscale dubbie nella sua azienda di famiglia e di aver fatto affari con il Governo Berlusconi nel business Alitalia-CAI (di cui possedeva quote azionarie)» [Notizie.it]. Nominata alla guida dell’Eni s’è dovuta difendere dalle accuse di conflitto di interesse e quest’anno è stata indagata per una presunta evasione dell’Iva. Assolta «perché il fatto non sussiste» • È presente nella classifica Forbes dei miliardari italiani con un patrimonio di 1,4 miliardi di dollari.
Amori Si è sposata alle 16 e 30 del 1° dicembre 2001 a Gazoldo degli Ippoliti con Roberto Vancini, ex kartista, ex bassista rock, ingegnere informatico di Ferrara: «Vestito lungo e cappottino di seta bordato di visone neve Blumarine. Capelli raccolti a chignon e impreziositi da roselline di seta, due grandi perle come orecchini, trucco leggerissimo. Letture scelte dagli sposi: “Il discorso della montagna” nel Vangelo di Matteo, colui che costruirà una casa dovrà costruirla di mattoni, e “una lettera di San Paolo ai Romani”. Nel giardino all’italiana di Villa Marcegaglia, sedicesimo secolo, una struttura in ferro vetro e gomma a ospitare i 350 inviati. Dom Perignon e Veuve Clicquot da bere, banchetto a base d’astice, pasta fatta in casa, tortelli con tartufo, spigola con verdure. Per l’occasione, il comune ha chiuso due strade e raddoppiato l’organico della polizia municipale: il vigile di Piubega è giunto in aiuto a quello di Gazoldo» [Moroni, Giorno] • I due erano fidanzati da 6 anni. Elisabetta Campana, amica inseparabile della Marcegaglia: «Era l’estate 1995, stavamo in piscina. E passa uno, amico di amici. Lo guardiamo: “Però. Mica male”» • «Fra le doti, quella dell’ironia: quando a Villa d’Este il posto a tavola era indicato come “signora e signor Marcegaglia”, si è fatta una risata» (Rossana Linguini). Una figlia, Gaia (3 marzo 2003). Diceva: «Conto di metterla a letto ogni sera e di accompagnarla all’asilo ogni mattina». Dopo l’elezione al vertice di Confindustria: «M’illudo di metterla a letto e accompagnarla all’asilo». A Mantova, ha una bellissima villa in piazza Virgiliana con sala proiezioni interna.
Vizi Appassionata d’orologi d’epoca «che porta con una punta di snobismo al polso destro» (Ettore Livini). Nel tempo libero gira per i mercatini di antiquariato. Ama lo sci, la bici, il nuoto e i cavalli. È golosa di cioccolato • Non si mette mai ai fornelli: «Ho un formidabile know how al microonde. Sono bravissima» (a Raffaella Polato, cit.) • Ammette un debole per la moda italiana – Gucci e Dolce&Gabbana in testa – e le borse Chanel, ma coltiva un “basso profilo” [Miel, cit.].
Titoli di coda «Il segreto del successo è non accontentarsi mai».