29 dicembre 2021
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Biografia di Tiger Woods (Eldrick Tont W.)
Tiger Woods (Eldrick Tont W.), nato a Cypress, California, Stati Uniti, il 30 dicembre 1975 (46 anni). Giocatore di golf. Il più famoso al mondo. Uno dei più talentuosi di sempre • «L’uomo che ha trasformato il golf in scienza esatta, il ferro in uno Stradivari e l’aneddotica in libri di testo per appassionati» (Gaia Piccardi, Corriere della Sera, 8/9/2004) • «Ha portato il golf nella dimensione moderna. A suon di record» (Stefano Cazzetta, Gazzetta dello Sport, 30/12/2015) • È stato n. 1 al mondo dall’agosto 1999 al settembre 2004 (per 264 settimane consecutive) e di nuovo dal giugno 2005 all’ottobre 2010 (per altre 281 settimane consecutive). Tra le sue numerose vittorie: quelle ai Masters Tournament (1997, 2001-02, 2005, 2019), agli US Open (2000, 2002 e 2008), ai PGA Championships (1999, 2000, 2006, 2007) e ai British Open (2000, 2005-06). Primo sportivo al mondo ad aver guadagnato, tra vittorie e sponsor, più di un miliardo di dollari. Unico argomento capace di mettere d’accordo Donald Trump, grande appassionato di golf, e Barack Obama, che vedeva in lui un modello per l’America multirazziale (nelle sue vene scorre sangue africano, pellerossa, cinese, tailandese e olandese) • «Non si tratta solo di un personaggio sportivo, anzi: Tiger Woods fa vedere come lo sport non sia ormai più solo il risultato o la competizione o De Coubertin, e attraversi invece, prepotentemente, territori economici, antropologici, culturali, genetici, politici. Per non parlare della comunicazione, sovrastata da personaggi come, appunto, lui o Beckham» (Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 29/11/2009) • A partire dal 2009 la sua carriera è stata travolta da una serie di scandali e incidenti: la dipendenza patologica dal sesso, le operazioni alla schiena, l’abuso di antidolorifici, l’arresto per guida in stato di ebrezza, l’incidente in cui cadde con il suv giù da una scarpata e per poco non gli dovettero amputare una gamba • «Ha vissuto non una, ma almeno quattro-cinque vite. È nato, morto, risorto. È scivolato nel fango, ci ha sguazzato, ne è uscito indenne come un neonato al primo bagnetto. Ha riempito dei suoi sorrisi le copertine di tutto il mondo, si è nascosto nell’ombra quando quel mondo gli ha puntato il dito addosso. Ha alzato trofei, intascato milioni di dollari, li ha persi e ritrovati» (Furio Zara, Vanity Fair, 20/10/2019) • «Sono stato sotto i riflettori per tanto tempo. Sul mio conto ci sono stati libri, articoli e programmi tv, ma molti erano pieni di errori e speculazioni. Ora voglio raccontare la mia verità».
Titoli di testa «Il mio cuore si riempie di gioia nel sapere che questo ragazzo aiuterà un sacco di persone e trascenderà il gioco stesso. È il mio tesoro: usatelo con saggezza» (Earl Woods, nel 1996, quando Tiger aveva già vinto tre volte il campionato americano dilettanti). «Mio padre esagera nel paragonarmi a Gesù Cristo» (Tiger, l’anno dopo, dopo aver vinto il primo dei suoi 15 titoli del Grande Slam).
Vita Il padre, Earl Woods, è un afroamericano, divorziato, con già tre figli (due maschi e una femmina). Negli anni 50 era stato un campione di baseball, lo sport dei bianchi, ma era sempre stato tagliato fuori dalla prima divisione per via del colore della sua pelle. «Per farsi rispettare, si era offerto per due volte volontario in Vietnam, arruolandosi nei Berretti Verdi. A Bangkok aveva incontrato Kultida Punsawand, che divenne la sua seconda moglie» (Vittorio Sabadin, la Stampa, 9/12/2009). Dall’unione tra Earl e Kultida nasce un solo figlio. Lo chiamano Eldrick, nome scelto perché inizia con la E (come Earl) e finisce con la K (come Kultida). Secondo nome: Tont, preso dalla tradizione tailandese. Soprannome: Tiger, come un compagno d’armi del padre, il colonnello sudvietnamita Vuong Dang Phong, detto Tiger, appunto • Earl, per il bambino, ha grandi progetti. Lo porta per la prima volta a giocare a golf quando ha solo tre anni. «“Balbettava ed era timido” ricorda la maestra d’asilo Maureen Decker. “Un giorno m’implorò di chiedere al padre se poteva giocare a qualcos’altro che non fosse il golf”. Non ci fu niente da fare» (Gabriele Cavaliere, il venerdì, 16/2/2021). Il padre affida Tiger a un amico piscologo, che gli insegna l’autoipnosi necessaria a concentrarsi. Cerca anche di distrarlo, durante gli allenamenti, per farlo abituare alla folla sul green. Fa di lui una macchina perfetta. «Si dice che Earl applicasse le tecniche imparate nella giungla agli allenamenti di suo figlio. Se è vero, i maestri di golf dovrebbero imitarlo, perché il metodo funziona: Tiger vinse a 15 anni lo Junior Amateur e da allora non ha più smesso. Ma come avvenne per Mozart, che aveva un padre simile, proiettare sui figli le proprie frustrazioni, perché diventino quello che tu non sei riuscito a essere, ha sempre costi terribili. Già prima di andare a scuola, Tiger era citato spesso su Golf Digest e compariva regolarmente nella trasmissione That’s incredible, ma non c’erano altri giochi nella sua vita. Durante l’adolescenza, mentre i ragazzi della sua età scoprivano le ragazze, Tiger passava il tempo sul campo o in giro per il mondo, perennemente sorvegliato dal padre» (Sabadin). Il rapporto padre-figlio è reso ancora più morboso dalle abitudini di Earl. «Mentre Tiger si allenava, lui invitava le donne alle quali dava lezione di golf a bere un drink sul suo camper, davanti a lui e all’insaputa della moglie» (Joe Grohman, amico di Earl, primo allenatore del ragazzo). Sia come sia, la strategia di Earl funziona. A sette anni Tiger inzia a vincere i tornei. A undici anni batte per la prima volta il padre. Conquista tre titoli di campione statunitense dilettanti (’94, ”95 e ”96), poi diventa professionista. A 21 anni trionfa agli U.S. Masters di Augusta, dove un tempo ai neri era era addirittura vietato entrare. «Da allora vincerà tutto e di continuo» (Massimo Gaggi, Corriere della Sera, 30/5/2017). Diventa «il giocatore più forte di tutti i tempi, il più pagato, il più amato, il più rispettato, il più coccolato» (Cazzetta). Nel 2007 guadagna 8.168,46 dollari ogni cinque minuti, 101.941.827 dollari l’anno, una piccola parte giocando (11.941.827 nel 2006), tutto il resto in sponsorizzazioni, contratti pubblicitari, merchandising, promozioni, vendita di libri, dvd, portachiavi a forma di pallina con la sua faccia disegnata sopra. È talmente ricco che il suo caddie, Steve Williams, prende 1 milione e mezzo di euro all’anno. «Gli stessi avversari, battuti sul campo, si consolavano con la ricchezza dei montepremi, che la sola presenza di Tiger faceva lievitare» (Cazzetta) • Il rapporto con il padre, però, non cambia. «Quando decise di sposarsi con Elin, conosciuta in un torneo perché era la baby sitter di un altro campione, Jesper Parnevick, Earl gli consigliò di non farlo: la compagnia di una donna e le complicazioni del matrimonio non avrebbero fatto bene ai suoi score» (Sabadin). Anche lui, comunque, è ossessionato dal golf: dopo una vittoria non festeggia mai, ma pensa al torneo successivo. «Tiger è stato l’alfiere della definitiva trasformazione del golf da sport di abilità a disciplina atletica. Via le pance e spazio ai muscoli. Le doti naturali vanno bene, ma contano nulla (o poco) se non sono sorrette da una rigorosa preparazione fisica. Per non parlare della concentrazione. Feroce, assoluta. Un giorno, John Daly – golfista eccentrico sul campo ed eccessivo in quanto a stile di vita – dopo una gara, gli chiese come mai non si fermasse, per una volta, a bere una birra. Tiger gli rispose senza esitazione: “Se avessi il tuo talento potrei permettermelo, ma siccome non ce l’ho corro in campo pratica ad allenarmi”. Leggenda o no, è così che si diventa Tiger; è così che si resta in cima al ranking per 683 settimane, che si vincono 79 gare sul Tour americano; è così che si diventa mito planetario e si guadagnano cifre iperboliche» (Cazzetta). Il golfista Stewart Cink, commentando la sua ennesima vittoria, dice: «Se potessimo aprirlo e vedere cosa c’è dentro, scopriremmo solo dadi e bulloni».
Crisi «Da quando nel 2006 Earl Woods è morto di cancro alla prostata, Tiger non è più lo stesso. Lo hanno notato i tifosi, visto che non vinceva più come prima, ma anche i compagni di gioco hanno avuto l’impressione che la sua mente negli ultimi tempi fosse un po’ confusa» (Sabadin). «I pochi veri amici di Tiger dicono che la morte del padre ha avuto un effetto devastante sulla sua tenuta psicologica. Non vederlo più a bordo green in ogni gara lo ha forse scaricato di un peso, ma lo ha anche privato del maestro che gli diceva che cosa era giusto e sbagliato, non solo nello swing» (ibidem). Dallla morte del padre «Tiger ha vissuto lunghi periodi con i Navy Seals, allenandosi con loro ai livelli più estremi senza farsi mancare né il paracadutismo, nella baia di San Diego, né il training nelle Kill House (simulazioni di assalto a una base piena di terroristi e ostaggi, nella quale devi ovviamente salvare gli ostaggi e abbattere i terroristi) del deserto del Nevada. Esperienze potenti, ma dure da conciliare col lavoro di un golfista» (Paolo Condò, SportWeek, 7/5/2016). Si sente stritolato dalla celebrità e dalle attenzioni dei media. «Voleva essere una persona normale e così iniziò a cercare di sfuggire a tutto questo. E quando gli chiesi come mai fosse ossessionato dalle immersioni, mi rispose: almeno i pesci non mi riconoscono» (Amber Lauria, sua vecchia amica Amber Lauria). «Ma è il 2009 l’anno dell’apoteosi e del crollo. Ad aprile viene ricevuto alla Casa Bianca dal neopresidente Barack Obama che ne vuole fare un testimonial della nuova America multietnica. Lo ammira per le sue tante vittorie, compresa quella, eroica, del 2008 quando trionfa agli US Open giocando praticamente con una gamba sola per via della sciatica che comincia ad affliggerlo. Le foto di Tiger e Barack nello Studio Ovale fanno il giro del mondo, ma pochi mesi dopo servono a illustrare la profondità della caduta» (Gaggi).
Mazzate Alle 2.25 di mattina di venerdì 27 novembre, a Islworth (vicino Orlando, Florida, Stati Uniti), Eldrick Woods, 33 anni, è protagonista di uno strambo incidente: appena uscito dalla sua villa al volante di una Cadillac Escalade, un poderoso Suv, centra prima un idrante, poi un grosso albero. Per tirarlo fuori dalla vettura, la moglie Elin Nordegren, svedese, 29 anni, sfonda il portellone con una mazza da golf. Quando, dopo pochi minuti, una pattuglia della sicurezza arriva sul luogo dell’incidente, Woods è steso di fianco all’auto, accanto la moglie in stato semiconfusionale che cerca di aiutarlo a riprendersi. Chiamata un’ambulanza, lo portano all’ospedale (Guido Olimpio, Corriere della Sera, 28/11/2009) • Nel pomeriggio del 27 novembre la notizia viene rilanciata come “breaking news” dalle televisioni americane. Si viene a sapere che l’air bag non si è aperto, segno che la velocità non era elevata (meno di 53 km/h) e che l’incidente non sarebbe legato all’alcool. I tifosi si interrogano sulle sue condizioni di salute. Dopo l’ultimo grande successo agli Us Open 2008, è rimasto a riposo per i postumi di un’operazione al ginocchio sinistro. Ha passato del tempo con la moglie e i due figli. «Non avevo mai pensato quanto avrei amato restare a casa circondato da Elin, Sam e, adesso, anche Charlie», ha raccontato ai magazine adoranti. Pochi giorni prima dell’incidente, però, il tabloid National Enquirer l’ha accusato di aver tradito la moglie con una formosa bionda di 34 anni, Rachel Uchitel, pr per alcuni night club sparsi tra New York, gli Hamptons e Las Vegas, che l’avrebbe accompagnato giorno e notte durante un tour in Australia • Il 28 novembre prendono a circolare diverse ricostruzioni dell’accaduto: la Nordegren avrebbe passato la cena del Ringraziamento facendo il terzo grado al marito. Insoddisfatta per le sue risposte, l’avrebbe pestato con l’attrezzo che l’ha reso ricco e famoso, lui avrebbe causato l’incidente cercando di sfuggirle a tutto gas. Questa ricostruzione ha però due punti deboli: 1) Woods al momento dell’incidente andava piano; 2) poiché il parabrezza non si è rotto, non si spiegano i graffi che ha sulla faccia. Ricostruzione più plausibile: la moglie prima l’ha messo k.o., poi l’ha convinto a inscenare l’incidente spaventata dall’idea di finire nel mirino della giustizia americana, inflessibile nel punire le violenze domestiche chiunque ne sia protagonista (Guido Olimpio, Corriere della Sera, 29/11/2009) • Il 29 novembre Woods parla attraverso internet: «Tutta questa situazione è colpa mia e sta mettendo in imbarazzo me e la mia famiglia. Sono umano e non perfetto e farò di tutto affinché questo non accada un’altra volta. Questa è una faccenda privata e tale deve rimanere» • Il 30 novembre Woods annuncia che non parteciperà al Chevron World Challenge, torneo di beneficenza che lui stesso organizza da nove anni a Thousand Oaks, in California. Sul sito dell’evento viene subito attivata una pagina per rimborsare i fan delusi che vogliono indietro i soldi. Gli sponsor iniziano a rescindere i contrati • «Adesso bisognerebbe tirar fuori una morale. “Una volta Stewart Cink, un golfista americano, ha detto: ‘Se aprissimo Tiger per vedere cosa c’è dentro, scopriremmo solo dadi e bulloni’. Beh, se la storia della scenata di gelosia è vera, l’uomo non è fatto solo di quello. Potrebbe aver avuto una sbandata, cioè aver perso l’equilibrio. Abbastanza sensazionale. Poi: che effetto avrà questo episodio sugli sponsor e sull’immagine generale che Tiger propaganda in America e nel mondo? Per quello che riguarda gli sponsor, Woods risulta lo sportivo più pagato al mondo, con 110 milioni di dollari. Il secondo e il terzo sono parecchio lontani: Kobe Bryant, Michael Jordan e Kimi Raikkonen stanno a 45 milioni. Seguono Beckham con 31 e Ronaldinho con 24. Teniamo conto che quando la General Motors ha fatto ricorso al Chapter 11, una delle notizie più impressionanti per il grande pubblico è stata che rinunciava ‘addirittura’ all’immagine di Tiger (costava sette milioni). I labbri spaccati incrineranno l’immagine di forza tranquilla, di successo che Woods porta con sé? C’è poi la questione del meticciato, sottilmente politica: Tiger è per un quarto afroamericano, per un quarto cinese, per un altro quarto thai, per un ottavo indiano e per l’ultimo ottavo olandese. Cioè il campione di quell’America meticcia che si fa sempre più largo nella società americana, al punto da aver prodotto Obama. Ha poi sposato una svedese, rendendo ancora più meravigliosamente mischiato il sangue dei suoi figli. Ma se la svedese comincia a picchiarlo?”» (Dell’Arti).
Sesso Dopo la prima, emergono a raffica altre donne: almeno dodici, con cui Tiger ha tradito la moglie in maniera compulsiva, nelle circostanze più diverse. Cameriere, pornoattrici, assistenti di volo, bariste di night club. «Tra confessioni e outing più o meno prezzolati, si scopre che l’Obama dello sport è un infallibile cecchino anche fuori dal “green”. A dirla tutta: nel “white” delle lenzuola sembra persino più implacabile» (Cristiano Gatti, il Giornale, 9/12/2009). «Più che un matrimonio, pareva un Far West» (Isabella Calogero, il Giornale, 2/7/2010) «Raddoppiata la scorta a Berlusconi. Ieri Veronica è stata vista in compagnia della moglie di Tiger Woods» (Gene Gnocchi, la Gazzetta dello Sport, 1/12/2009). «Negli Stati Uniti tradire la propria moglie ha ancora una rilevanza sociale, per un personaggio pubblico, soprattutto quando si è costruito una immagine di impeccabile padre di famiglia» (Sabadin). Il divorzio diventa inevitabile. L’annullamento del matrimonio gli costa 500 milioni di dollari e la custodia dei figli. Lui sospende per mesi l’attività sportiva, e va in clinica per farsi curare.
Sesso/2 Nel 2012 viene dichiarato guarito. Inizia una relazione con la sciatrice Lindsey Vonn, divorziata, nove anni meno di lui. Tanti sorrisi, tanti flash, apparizioni a sorpresa sulle piste da sci. Va a finire che tradisce più volte anche lei.
Operazioni «Ma c’è dell’altro: anche il fisico dà segni di cedimento. Prima il ginocchio, poi la schiena. I nervi vanno in tilt. Sul volto di Tiger, l’ex uomo bionico, cala la maschera del dolore. La poderosa macchina muscolare scarica watt di potenza su una struttura ormai incrinata» (Cazzetta). Solo nel 2014 si sottopone a tre interventi chirugici alla schiena. La forzata inattività e la mancanza di serenità psicologica lo fanno sprofondare nelle classifiche. «I golfisti di tutto il mondo hanno sempre sognato di poter giocare un giorno come Tiger Woods. Giovedì scorso, nel primo round dello US Open, hanno girato imbarazzati la testa da un’altra parte, vedendo che Woods giocava come loro» (Vittorio Sabadin, La Stampa, 20/6/2015).
Alcol? Il 28 maggio 2017, in piena notte, è stato arrestato a Jupiter, in Florida, con l’accusa di guida in stato di ebbrezza. Il giorn dopo, rilasciato su cauzione, si è giustificato dicendo che la reazione «inattesa» non era legata all’alcool bensì a effetti imprevisti di alcuni farmaci che gli sono stati prescritti dai medici (Chiara Dalla Tomasina, iO Donna, 30/5/2017).
Incidenti Il 23 febbraio 2021 è precipitato in una scarpata con la macchina. Ha riportato fratture multiple a tibia e perone della gamba destra che gli è stata praticamente ricostruita: «C’è stato davvero un momento in cui ero convinto di uscire dall’ospedale con una gamba sola. Dopo i problemi alla schiena, ho dovuto scalare l’Everest ancora una volta».
Curiosità Si definisce Cablinasiano (crasi di Caucasian, Black, American Indian e Asian) • È di fede buddhista • Nelle liste elettorali, a cui in America bisogna iscriversi per votare, è registrato come indipendente (né con i democratici né con i repubblicani) • Trump, suo grande tifoso, gli ha assegnato la medaglia della Libertà • Anche sua nipote, Cheyenne Woods, figlia di un suo fratellastro, è giocatrice di golf professionista • Anche se ha perso moltissimi soldi, nel 2016 il suo patrimonio era stato stimato ancora intorno ai 740 milioni di dollari • La sua proprietà a Jupiter Island, in Florida, misura dodici acri e vale sessanta milioni di dollari. Dentre contiene un campo da golf, una piscina olimpionica, una piscina per i tuffi, una sala per l’ossigeno terapia, un centro fitness, una Spa, campi da tennis e da basket e addirittura un molo privato • Ha uno yacht lungo 48 metri con palestra, piscina, angolo bar e sala cinema. Lui lo chiama il «il mio gommone» • Grande amico di Michael Jordan • Nel dicembre 2021 ha partecipato a un torneo in cui i grandi campioni di golf giocavano con un familiare al The Ritz-Carlton Golf Club di Orlando. Lui si è presentato assieme al figlio Charlie, classe 2009. «Sarò in gara da papà, e non potrei essere più felice e orgoglioso».
Titoli di coda «La storia di Tiger insegna a non costruire un’immagine fasulla di sé: prima o poi ci si ritorcerà contro» (Neal Boulton, giornalista del National Enquirer).