ItaliaOggi, 7 gennaio 2022
Periscopio
Quanti credono nell’Europa devono avversare l’Ue e quanto ha fatto per screditare l’Europa. L’alternativa, niente affatto remota, è che gli antieuropeisti stravincano, spazzando via anche quello che di buono c’è nella costruzione europea. Antonio Martino, Il Giornale.
Nella precarietà inconcepibile di questo Terzo millennio, mentre c’è chi fa prudentemente scorta di pasta, che benedizione sarebbe ritrovare in sé la memoria di che cos’è Natale: di chi nasce, a Natale. Uno che non lascia mai soli, uno che perdona e che abbraccia. Se, da sotto lo strato della dimenticanza, della leggenda, della nostra superbia da padroni riemergesse, inattesa, la memoria di una fede in troppi sommersa. Come se questa cupa burrasca ci ponesse, al fondo, una domanda. Marina Corradi, scrittrice (Avvenire).
All’università i professori fanno tutti parte della categoria degli intelligenti, anche se sono degli stupidi. Io credo che l’intelligenza debba essere giudicata di volta in volta, in base alle cose che si dicono e si scrivono. Non sopportavo di essere chiamato professore perché in generale non sopporto che l’autorità culturale venga certificata burocraticamente da un’istituzione. La mia, se c’è, voglio che venga soltanto da me stesso. Me ne prendo tutta la responsabilità. Alfonso Belardinelli (Nicola Mirenzi). Huffington Post.
Dobbiamo puntare sulle cose su cui siamo forti. Il teatro, l’opera, la musica sinfonica. Dobbiamo riempire i teatri, avvicinare i ragazzi giovani, non solo gli studenti, ma anche i trentenni, trasmettere l’idea che la rete non può sostituire la vita reale. Qualcuno storce il naso per le mostre di Goldin, ma ha portato a vedere gli Impressionisti chi non li aveva mai visti in vita sua. Aldo Cazzullo. Corriere del Veneto.
Al Quirinale è giusto votare un candidato tutti insieme, dalla Meloni ai grillini, da Salvini ai dem. Questo perché il presidente è l’arbitro, non un giocatore. Votare insieme al centrodestra, poi, in questo passaggio è un dovere istituzionale e algebrico visto che stavolta hanno i numeri dalla loro parte. Quindi Iv voterà col centrodestra e col centrosinistra un presidente europeista e anche il Pd voterà col centrodestra. E non credo che Letta potrà espellere persino il Pd dal centrosinistra. Quanto al secondo punto Letta ha già espulso Italia viva dopo che lui stesso aveva sbagliato tutto sulla Legge Zan. Non è che può espellerci una volta alla settimana. Per voler fare un campo largo mi pare che stia esagerando con i cartellini rossi. Matteo Renzi, sito.
Diceva De Gaulle che nessuno dovrebbe versare all’erario, nelle varie forme, più di un terzo di quel che guadagna; altrimenti «si è in un’altra società». Se ha ragione il Generale, noi siamo da tempo in una società sovietica: ci sono lavori che tra Irpef, addizionali, contributi all’Inps, contributi ad altri enti, lasciano al lavoratore un terzo dell’importo lordo. Il tutto mentre alcuni tra gli uomini più ricchi d’Italia hanno la residenza fiscale a Montecarlo, in Svizzera, in Lussemburgo. Aldo Cazzullo. Corsera.
Il marco tedesco nacque 150 anni fa,il quattro dicembre del 1871, e segnò la storia d’Europa fino al gennaio del 2002, alla nascita dell’euro, ma la moneta unica europea fu creata a somiglianza del Deutsche Mark. Non fu imposta da Helmut Kohl, come molti continuano a credere, ma dal presidente francese Mitterrand, che aveva a suo fianco Andreotti, in cambio dell’appoggio alla riunificazione delle Germanie. L’euro avrebbe dovuto mettere sotto controllo lo strapotere dell’economia tedesca, invece favorì la ripresa della nuova Germania. Roberto Giardina. (ItaliaOggi).
A Leonardo Sciascia non piaceva parlare di sé né dei suoi interessi (la Sicilia e il suo destino, la legge e il suo contrario, la bassa e l’alta letteratura, la storia specie minore). Di sé taceva e basta. Dei suoi interessi già parlava in abbondanza e con penna affilata solo nei suoi libri. Diego Gabutti (ItaliaOggi).
Le imprese cinesi per dimensione non hanno nulla da invidiare al grande capitalismo americano, hanno un mercato interno enorme e riescono a competere sul mercato Usa: lo ha dimostrato Tik Tok. Il problema delle aziende cinesi, semmai, è il rapporto con la politica. Faccio una previsione sull’evoluzione del capitalismo autoritario cinese: alla fine saranno le big tech cinesi a prevalere sulla voglia di contenerle che ha il governo di Pechino. Narduzzi, Mashfrog di Londra (Luigi Chiarello), ItaliaOggi.
Mia mamma era una Reichlin, radici svizzere trapiantate in Puglia, a Barletta. Suo fratello Pietro fu il padre di Alfredo Reichlin, mio cugino, che sarebbe diventato un importante dirigente del Pci. Il solo momento in cui ci vedemmo con Alfredo fu nell’immediato dopoguerra. Venne a Milano, ospite per qualche tempo a casa nostra. Avevo 14 anni e lui sei più di me. Era un ragazzo affascinante, pieno di verve. Incantò con i suoi discorsi i miei genitori. Ci parlò del periodo in cui si era imboscato in Vaticano e io lo immaginai vestito da prete. Eduardo Rescigno, divulgatore dell’opera lirica. (Antonio Gnoli). Repubblica.
La cheratosi attinica è la conseguenza di decenni d’esposizione al sole. Tumori comuni ma meno pericolosi. Fra basaliomi ed epiteliomi, ne asportiamo una decina al giorno. Alcuni arrivano a 20 centimetri di diametro. Prima d’intervenire, vanno ridotti. È una cura che al Servizio sanitario nazionale costa mille e 22 euro al mese per persona: una scatola del farmaco contiene appena 28 compresse. Giampiero Girolomoni, presidente della Società di dermatologia. (Stefano Lorenzetto). l’Arena.
De Mauro prende malissimo il suo brusco trasferimento (mai spiegato) dalla cronaca alla redazione sportiva de l’Ora di Palermo. Ma nel 1969 arriva una proposta da Roma a regalargli nuovo entusiasmo: il regista Francesco Rosi ha in cantiere un film sulla morte di Enrico Mattei, roba di sette anni prima, uno dei tanti misteri d’Italia. De Mauro se ne era occupato tanto e a lungo, conosce già molti retroscena. Rosi gli offre 500mila lire (più o meno 5mila euro di oggi) per un lavoro di “scavo” sugli ultimi due giorni del presidente Eni in Sicilia, quelli che precedono il decollo da Catania del suo Morane-Saulnier MS.760, finito con lo schianto mortale a Bascapè, nel Pavese. Potrà anche partecipare alla scrittura della sceneggiatura. De Mauro, sempre a corto di soldi, accetta subito. Mauro De Muro, fatto scomparire dalla mafia. Maurizio Pilotti. Libertà.
Per non essere comprati basta non mettersi in vendita. Roberto Gervaso, scrittore.