Corriere della Sera, 7 gennaio 2022
Andrea e il caso Epstein
LONDRA Sono giorni di snervante attesa per il principe Andrea e l’intero clan dei Windsor. La reputazione e il futuro del duca sono appesi alla decisione di un giudice di New York, chiamato ad esprimersi sulla possibilità che l’accordo del 2009 tra il pedofilo Jeffrey Epstein e la donna che sostiene di essere stata molestata dal figlio di Elisabetta renda nulla la causa intentata contro il principe.
Cè qualcosa di surreale, assurdo e incredibile sull’intera vicenda, che stride profondamente con l’immagine dei reali, l’apprezzamento del Paese nei confronti di una regina instancabile, fedele alla corona, e la nuova generazione capeggiata da William e Catherine, così attenti all’ambiente, all’infanzia, ai profughi, all’inclusione. Se da una parte Buckingham Palace prepara i festeggiamenti per il Giubileo di platino della sovrana, ovvero i 70 anni sul trono, dall’altra è in subbuglio. Come si supera un problema come Andrea?
La storia insegna che i Windsor non sono immuni a scandali e tradimenti. Carlo e Camilla oggi sono una coppia affiatata e ben voluta. Trent’anni fa erano due fedifraghi dall’opinione pubblica considerati i traditori di Diana, a sua volta infedele al marito. La principessa Margaret ha amato e tradito, sulla fedeltà del principe Filippo sono girate voci a più mandate. Se la regina è ascesa al trono è grazie all’amore di re Edoardo VIII per Wallis Simpson, una donna americana e divorziata. Rispetto al caso di Andrea, tutto ciò sembra insignificante, come lo sembrano la fuga di Harry e Meghan alla volta degli Usa, le loro attività commerciali, l’autobiografia di prossima uscita, i commenti sul razzismo e sul clima che si respira a palazzo.
Risarcimenti
Andrea non ha introiti suoi. Spetterebbe alla regina far fronte ai costi
Il duca, nono in linea di successione al trono, è accusato di stupro nei confronti di una minorenne. Virginia Giuffre, all’epoca dei fatti Virginia Roberts, sostiene di essere stata obbligata nel 2001 ad avere rapporti sessuali con il principe, a Londra, a New York e sull’isola di Little St James. Afferma che il duca sapesse che era vittima del traffico di minorenni orchestrato da Ghislaine Maxwell ed Epstein: i due, dopotutto, erano amici carissimi di Andrea, invitati a Sandringham, a Windsor, a Balmoral, sul palco reale di Ascot e alla festa dei 18 anni della figlia del duca, Beatrice (assieme, tra l’altro, a Harvey Weinstein, condannato nel 2020 a 23 anni di carcere per stupro e molestie sessuali). Il nome di Andrea figura tra i passeggeri del Lolita Express, l’aereo privato con il quale Epstein portava amici e giovani donne ai Caraibi, innumerevoli fotografie li raffigurano insieme, tra cui anche una al fianco di Virginia giovanissima. Andrea nega qualsiasi coinvolgimento, sostiene di essere completamente innocente, ma questo non è uno scandalo: è un disastro ancora prima di giungere in tribunale.
Dovessero le accuse arrivare davanti al giudice Lewis Kaplan di New York – o a un patteggiamento tra le due parti sui danni – è quasi impossibile quantificare le ripercussioni sui Windsor. Chi pagherebbe, prima di tutto? Andrea non ha introiti suoi. Spetterebbe quindi alla regina far fronte ai costi, e come si fa a chiedere alla sovrana di rimborsare una donna per le molestie e le violenze sessuali del figlio? E cosa succederebbe ad Andrea che, seppure allontanato da ogni ruolo pubblico, mantiene il titolo di duca nonché le cariche militari (delle quali, invece, è stato privato, per molto di meno, il principe Harry)? Potrebbe non esserci una causa. Il terzogenito di Elisabetta potrebbe risultare innocente. L’immagine, però, è lesa. I legali di Andrea hanno fatto di tutto per evitare che i procedimenti avessero luogo a Londra e a New York, piuttosto che affrontare le accuse, si sono soffermati su aspetti tecnici: la residenza di Giuffre in Australia, l’accordo raggiunto con Epstein in cambio di mezzo milione di dollari.
Maxwell, trovata colpevole di traffico di minorenni, potrebbe dover scontare decenni in carcere. In cambio di uno sconto sulla pena potrebbe decidere di parlare, indicando a chi furono passate le ragazzine che procurava. I suoi avvocati chiedono ora che venga annullata la sentenza in quanto uno dei giurati ha raccontato di essere stato vittima di abusi sessuali e quindi non obiettivo. Comunque vada, Andrea è nelle mani della giustizia statunitense.