il Fatto Quotidiano, 6 gennaio 2022
Contro gli aiuti all’Ilva
“Sottraggono 575 milioni al territorio per trasferirli alla produzione di acciaio nell’ex Ilva. Siamo contrari a questo scippo: mentre compravamo i panettoni il governo ci stava sottraendo il futuro”. Lo ha detto Alessandro Marescotti, leader di Peacelink, durante la manifestazione organizzata contro il governo e il tentativo inserito nel decreto Milleproroghe di destinare i fondi stanziati per le bonifiche al potenziamento di alcuni impianti produttivi dell’ex Ilva di Taranto. La protesta è scattata sotto il nuovo manifesto affisso dall’associazione Genitori che denunciano il piano di Acciaierie d’Italia: provare a velocizzare la produzione di carbon coke per aumentare la produzione nonostante il limitato numero di forni disponibili.
Marescotti ha denunciato anche l’ultima aggressione degli esperti di Acciaierie d’Italia ai dati raccolti nella Valutazione del Danno Sanitario da Arpa, Ispra e Asl. A maggio 2021, infatti, gli enti hanno dichiarato che, anche se fossero adottate tutte le misure previste dall’attuale Aia, esiste per lavoratori e cittadini un rischio cancerogeno inaccettabile in caso di una produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Anche sulla base di quello studio, l’ex sindaco Rinaldo Melucci aveva chiesto e ottenuto il Riesame dell’Aia per l’ex Ilva. Gli esperti di Acciaierie d’Italia, questa volta, hanno scritto al mistero della Transizione Ecologica sostenendo che il metodo usato da Arpa, Ispra e Asl è errato. E così il dicastero di Roberto Cingolani ha scritto al ministero della Salute per chiedere un parere, evidenziando come le conclusioni della relazione dei consulenti della fabbrica “risultano sostanzialmente diverse rispetto alle conclusioni del Rapporto complessivo VDS+VIIAS 2021 elaborato dagli Enti” e “sono tali da pregiudicare l’eventuale riesame dell’Aia”. Una vicenda denunciata nei giorni scorsi anche da Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, che ieri ha inviato una diffida al ministero della Salute nella quale, ripercorrendo tutti gli studi fatti nel corso di questi dieci anni, ha evidenziato come anche il metodo utilizzato nell’ultima Valutazione del Danno Sanitario sia lo stesso adottato negli studi precedenti e mai messi in discussione. Anche sulla base di questo, Bonelli ha invitato il ministero della Salute non solo a respingere la richiesta di parere avanzata dal Mite, ma soprattutto a dare avvio al procedimento di riesame dell’Aia per adottare “tutti i provvedimenti necessari a tutelare la salute dei cittadini”.