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 2022  gennaio 06 Giovedì calendario

I tedeschi amano le banconote

Con il nuovo anno, gli italiani possono pagare in contanti fino a mille euro, e rischiano se prelevano in banca una somma più alta. Una misura severa contro l’evasione fiscale. Ho i miei dubbi, sarò il solito pessimista siciliano.

Non è un mio problema, a Berlino potrei comprare anche un’auto con una mazzetta di banconote. In Germania non ci sono limiti, solo se volessi pagare oltre diecimila euro in contanti dovrei presentare un documento di identità. Lo stesso limite vale per le somme che si vogliono portare all’estero o con cui si entra nel Paese.
Nel febbraio 2012, sul treno da Berna a Monaco, alla frontiera venne controllato un anziano signore, Cornelius Gurlitt, e gli vennero trovati in tasca 10mila euro, era in regola, ma i finanzieri vollero saperne la provenienza. Aveva appena venduto in quadro a un antiquario in Svizzera. E si scoprì che in casa a Monaco aveva 1500 tele, centinaia di capolavori, ereditati dal padre, consigliere artistico di Adolf Hitler. Un tesoro che valeva oltre un miliardo di euro. Molti di quei quadri erano appartenuti a ebrei eliminati a Auschwitz. I divieti non servono se poi non avvengono i controlli.

La Germania è il paese della Ue che ha il record dei pagamenti in contanti, i tedeschi amano il Bargeld, il denaro liquido, e protestano contro Bruxelles che vuole porre il limite a 10mila euro. Hanno protestato pure quando si decise di non emettere più banconote da 500 euro. Una volta, al supermercato, un cliente presentò quella super banconota. La cassiera chiamò la caporeparto che si limitò a annotare il numero di serie. Non era un gangster, dall’aspetto mi parve un immigrato pagato in nero.
I tedeschi amano il contante, sempre, anche per i centesimi. Vogliono che non si aboliscano le monetine da uno o due centesimi. Sono un tormento, sempre alle casse dei supermarket: quattro euro e 97 centesimi? Cominciano a cercare nel borsellino, contano i centesimi a uno a uno, arrivano a 4 e 96, allora pagano con la banconota da cinque, e la cassiera cerca paziente i centesimi di resto. Non sono anziani clienti in pensione, amano le monetine pure i giovani vip. L’unico che si innervosisce nella fila sono io.

Per loro è normale, anzi saggio. La stabilità della Germania si basa sul rispetto dei centesimi. Il limite al Bargeld serve a evitare l’evasione? I tedeschi citano sempre noi: in Italia dove si controllano i prelievi al bancomat, si evade. In Germania, no. Questo non è vero, si evadono milioni o miliardi, ma si lasciano in pace i normali cittadini.
Ricordo un’intervista allo Spiegel del cancelliere Helmut Schmidt, nell’agosto del 1974, prima di concedere all’Italia un prestito garantito dal nostro oro: gli italiani evadono? Ma se pagasse tutte le tasse, ci difese, un imprenditore dovrebbe versare al fisco il 120% dei profitti. E Schmidt era sempre poco tenero con noi, era anseatico ma pragmatico come un siculo.
Anch’io, lo confesso, ho fatto il contrabbandiere di valuta. In quei lontani Anni Settanta, nacque mio figlio a Amburgo, e dovemmo prendere come aiuto, una signora abruzzese. La pagavo in Deutsche Mark, metteva tutto da parte, quando tornò in Italia mi chiese di cambiarle i marchi in lire. Allora era vietato esportare banconote da 50mila e 100mila.

Andai alla mia Deutsche Bank, e chiesi di cambiare qualche migliaio di marchi. Avete lire a sufficienza? Quante ne vuole, sorrise il cassiere. E giunse con banconote da 100mila freschissime, ne aveva qualche mazzetta, appena giunte a Amburgo chissà come.
Anni dopo, ero inviato e stavo a Roma. Il giornale era autorizzato a versarmi contanti per i viaggi all’estero, la procedura richiedeva un paio di giorni. Spesso, anzi sempre, dovevo partire all’improvviso.
A Fiumicino, il finanziere mi chiedeva dove andavo e per quanto tempo. A Parigi, per una settimana? Quanto ha in contanti? Duecentomila, risposi una volta. E mi lasciò andare. Non sarebbero bastate neanche per un giorno, anche mangiando una baguette con prosciutto. Legalmente, ero io il responsabile, non il giornale. Spero che la mia colpa sia caduta in prescrizione.