il Fatto Quotidiano, 5 gennaio 2022
Secondo mandato per Frank Steinmeier?
L’elezione avverrà a metà febbraio, ma il risultato sembra già chiaro. Frank Steinmeier farà un secondo mandato come presidente della Repubblica federale. Ieri i due leader del partito verde, Annalena Baerbock e Robert Habeck, hanno detto: “È un buon presidente federale ed è molto rispettato, ha reso grandi servizi al nostro Paese durante il suo primo mandato”. Nei giorni scorsi gli altri due membri della coalizione Semaforo, socialdemocratici e liberali, si erano espressi favorevolmente. Il 13 febbraio il Bundesversammlung, l’assemblea dei Grandi elettori, procederà al voto. Sono 1.472 gli aventi diritto: i membri del Bundestag e i rappresentanti dei 16 Stati federali. La coalizione può contare su una larga maggioranza. Inoltre Steinmeier ha alle spalle 30 anni di carriera nell’Spd, ha alleati e collaboratori in tutto l’arco parlamentare.
È stato vicecancelliere e due volte ministro nei governi Merkel. Il presidente compie 66 anni oggi. Di fede evangelica, è sposato e ha una figlia ventenne. Il primo incarico importante lo riceve da Gerhard Schröder, nel ’93 diventa direttore di gabinetto del primo ministro della Bassa Sassonia. Ed è sempre sotto l’ala di Schröder che passa al nazionale e inizia la scalata del Partito socialdemocratico. Nel 2005 Angela Merkel vince le elezioni, ma con uno scarto minimo. Schröder si presenta in tv e la sbeffeggia. I tedeschi si schierano con lei, Schröder non può far altro che andare via e lasciare il partito alle nuove leve. Tra loro c’è Steinmeier, che diventa ministro degli Esteri nella Grosse Koalition. Era la prima volta dalla fine degli anni ’60, l’ultimo fu Willy Brandt, che un socialdemocratico occupava la poltrona di ministro degli Esteri. Due anni dopo diventa vice cancelliere e nel 2009 tenta la corsa alla cancelleria. Merkel viene confermata e Steinmeier è il capo dell’opposizione. Quattro anni dopo c’è una nuova coalizione tra Cdu e Spd. Steinmeier ottiene per una seconda volta, sempre da Merkel, il ministero degli Esteri. Resta in carica fino a inizio 2017 quando viene eletto presidente della Repubblica federale. In Germania il ruolo del capo dello Stato è per lo più simbolico, rappresenta l’unità della nazione senza però avere poteri legislativi o esecutivi. Steinmeier è considerato dai tedeschi perfetto per questo compito, con i suoi messaggi pacati e grande capacità diplomatica.
Il 70% è favorevole a un secondo mandato. L’unica critica che si legge sui media: “Di nuovo un maschio”. Non c’è mai stata una presidente della Repubblica donna. Steinmeier non sarebbe il primo a ripetere due volte il mandato. Accadde per i primi presidenti della Germania Ovest: Theodor Heuss, 1949/59, e Heinrich Lübke, 1959/69. Poi c’è il caso di Richard von Weizsäcker, l’ex sindaco di Berlino Ovest eletto prima nel 1984 e poi confermato, che fu il primo presidente della Germania riunificata. L’ultimo a ottenere un secondo mandato fu Horst Köhler. Eletto nel 2004, confermato nel 2009 e dimissionario un anno dopo per le polemiche dopo una visita al contingente militare in Afghanistan in cui disse: “In caso di emergenza, gli interventi militari possono essere necessari per proteggere i nostri interessi”. Non andò meglio al suo successore, Christian Wulff. Rimase in carica appena 18 mesi, fu accusato di corruzione.