DAGOREPORT, 5 gennaio 2022
COME FA A ESSER FINITO ALL’ASTA IL VOLANTINO N.1 DELLE BR, CHE NON È UNA COPIA DA CARTA-CARBONE? – IL DOCUMENTO DEVE ESSERE PER FORZA ENTRATO NEL FASCICOLO DI INDAGINE E TROVARSI OGGI NELL’ARCHIVIO DEL TRIBUNALE DI ROMA IN ATTESA DI ESSERE VERSATO, UN TEMPO DOPO 70 ANNI, NELL’ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO O, COMUNQUE, IN UN ARCHIVIO DI STATO A DISPOSIZIONE DI EVENTUALI STUDIOSI. QUINDI C’È STATA UNA MANINA CHE, DA QUALCHE PARTE, L’HA SFILATO. DA DOVE VIENE IL VOLANTINO BATTUTO DA BERTOLAMI? NON DOVREBBE ESSERE LÌ… -
Come prevedibile, dopo il lancio Ansa e il melenso servizio sul Tg2 delle 20,30 di ieri sera i rilanci per aggiudicarsi in pre-asta il volantino n.1 del 16 marzo 1978 con il quale le BR annunciavano di aver sequestrato aldo Moro per processarlo si sono susseguiti. Circa una ventina in una notta per un’asta fissata per il 18 gennaio dalla Casa d’incanti romana Bertolami. Nonostante il servizio del Tg2 avesse omesso il nome della Casa d’aste - riteniamo per più o meno convinto desiderio di non alimentare i rilanci - chi partecipa alle aste ci ha messo meno di un minuto a scovare sui data base internazionali dove il pezzo era messo all’incanto e a fare la propria offerta.
E, nonostante il servizio stigmatizzasse in maniera un po’ demagogica il possibile acquisto (con frasi, parafrasiamo, del tipo: ci immaginiamo come si faccia ad appendere nel salotto un simile testo…), i feticisti dei documenti – che valgono in quanto tali – si sono tuffati a pesce. E quel che fa specie osservare è che il lotto successivo, una lettera di Garibaldi, sia ancora a zero offerte. Le Br schizzano e Garibaldi resta ancorato a Quarto. Sic transit gloria mundi…
Ma c’è un’osservazione più interessante non affrontata: come fa a esser finito all’asta quel volantino n.1, che non è una copia da carta-carbone? Moro fu sequestrato il 16 marzo 1978, che è anche la data che riporta il volantino. Che, però, non viene subito ritrovato. Il 18 marzo, sul “Corriere della Sera”, Vittorio Feltri scrive che non ci sono ancora volantini.
Il volantino viene, però, trovato proprio quel giorno: infatti il “Corsera” del 19 lo annuncia in prima pagina e pubblica l’intero testo a pagina 2. Il volantino finisce all’attenzione della polizia, che lo affida a un esperto per capire con quale macchina da scrivere è stato stilato. Il giorno dopo, infatti, il 20 marzo, un lungo articolo discetta che per la prima volta gli inquirenti hanno notato che le BR hanno usato una sofisticata macchina da scrivere IBM da 15mila lire con testina rotante ecc.
A questo punto il documento deve essere per forza entrato nel fascicolo di indagine e trovarsi oggi nell’Archivio del Tribunale di Roma in attesa di essere versato, un tempo dopo 70 anni, nell’Archivio Centrale dello Stato o, comunque, in un Archivio di Stato a disposizione di eventuali studiosi. Quindi c’è stata una manina che, da qualche parte, l’ha sfilato. Da dove viene il volantino battuto da Bertolami? Non dovrebbe essere lì…