Corriere della Sera, 5 gennaio 2022
Il lamento della ex di Marcell Jacobs
Con il suo doppio e storico oro olimpico a Tokyo, Marcell Jacobs è passato in poche ore dallo status di sportivo di vertice a quello di star universale. E come accade per tutte le stelle, il suo presente e il suo passato vengono costantemente scandagliati a caccia di storie più o meno complicate. Quella annunciata ieri dal settimanale Chi vede come protagonista Jeremy, il bimbo che il velocista bresciano ha avuto con Erika Renata Szabo, la ragazza di Desenzano del Garda con cui intrattenne una lunga relazione quando entrambi avevano vent’anni. Nell’intervista a Chi la Szabo è andata subito al cuore della questione. «Jeremy – ha raccontato – patisce l’assenza di suo padre. Quando lo scorso dicembre ha compiuto sette anni non ha ricevuto la sua telefonata: Marcell poteva mandare un vocale o anche un messaggio perché Jeremy sa leggere. Invece niente. Solo a Natale abbiamo ricevuto la chiamata della nonna paterna che gli ha passato il papà per gli auguri. Nostro figlio vede il cuginetto che aspetta il padre alla finestra e quando Jeremy sa che il papà deve arrivare fa la stessa cosa. Peccato che Marcell non arrivi mai».
Accuse che colpiscono per un uomo come Jacobs che convive da sempre con l’ombra del padre Lamont – ex militare americano di stanza in Italia – scomparso dalla circolazione un anno dopo la sua nascita. Per risolvere il dramma dell’abbandono e provare a riprendere il dialogo col lui, Marcell ha intrapreso un lungo (e suo dire fruttuoso) percorso di supporto psicologico il cui risultato è stato importante anche per i progressi sulla pista di atletica. La Szabo lascia intravedere una sorta di esclusione dal nucleo familiare: «Al ritorno da Tokyo – ha precisato – Jeremy doveva andare a prendere il padre in aeroporto a Roma con tutti i familiari. Ma il giorno prima la nonna mi ha mandato un messaggio dicendomi che per lui non c’era posto in macchina. Questo non è giusto: quando ci si lascia con la compagna non si dovrebbe lasciare anche il figlio. Jeremy non c’entra niente: Marcell resterà sempre suo padre e lui ha bisogno del papà».
Non mancano nemmeno i risvolti economici: «Marcell – ha concluso la Szabo – all’inizio veniva anche un po’ a trovarlo, poi hanno iniziato a passare le settimane e poi i mesi. E alla fine ha smesso anche di pagare il mantenimento per il figlio. Per un anno non ha pagato niente e parliamo di 300 euro al mese».