Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  gennaio 05 Mercoledì calendario

Indagata per truffa la donna che ha raggirato il pallavolista

Di quel raggiro prolungato, stavolta ha raccontato tutto ufficialmente, verbalizzando ciò che per lui è stato «un vero e proprio sfogo». Ha detto di come l’avesse conosciuta e di come poi si sia innamorato di quella donna, Valeria, con la quale per circa 15 anni ha parlato unicamente al telefono, senza mai incontrarla. Ha elencato anche tutti i regali e bonifici che le ha inviato, per un totale di 700.000 euro. 
Prima di Natale, Roberto Cazzaniga, 43 anni, spilungone brianzolo, giocatore di pallavolo dal buon passato – ha indossato anche la maglia azzurra – e che oggi è «opposto» assai apprezzato del Gioia del Colle, in Serie B, è stato ascoltato al comando della Guardia di Finanza di Monza. Agli investigatori ha spiegato che per quella quarantasettenne disoccupata che vive nel Cagliaritano con la madre, aveva perso la testa. Era stato travolto dal suo fiume di parole pronunciate al cellulare, addirittura convinto che lei fosse Alessandra Ambrosio, la celebre modella brasiliana con 10 milioni di follower sui social. Non era vero, ovviamente: ma questa fu la prima delle colossali bugie rifilate al telefono, da subito, dalla donna al giocatore allora 28enne.
Fu una comune conoscente a passargli la telefonata: «Robi, c’è questa mia amica che ti vuole conoscere...». Fu il passo, forse premeditato con cura, che poi fece cadere nel buio Cazzaniga, «innamorato come una pera cotta». Adesso sulla vicenda la Procura di Monza ha avviato un’inchiesta condotta dalla pm Stefania Di Tullio. Dopo che Roberto (convinto da compagni di squadra, genitori e dall’inviato delle Iene Ismaele La Vardera che ha aperto il caso) sporse la denuncia a settembre a Bari, l’indagine è approdata in Brianza perché il giocatore ha proprio qui la sua dimora ufficiale. Degli sviluppi giudiziari si sa solo che il fascicolo è stato aperto per truffa e che la disoccupata cagliaritana risulta indagata anche se le avvocate della donna, Elisabetta Mura e Romina Usai, sostengono che «la nostra assistita non ha ricevuto nulla». 
La versione che Cazzaniga ha dato è stata verificata con un controllo sui bonifici che, nel tempo, l’atleta ha inviato in Sardegna facendoli partire dalla sua banca a Monza. Somme variabili per le richieste continue di lei. Da poche decine di euro per la spesa (salumi, maionese, pasta) a invii sostanziosi, 2.000 euro e più, per totali record, pure lo scorso anno, di 18.000 euro in cinque mesi. La voce accampava mille pretesti, utili anche per evitare gli incontri: «Sto male», «ho problemi al cuore», «devo operarmi», «ho il bancomat bloccato per una questione ereditaria e non posso prelevare». Roberto, ingenuo, cercava di aiutarla mandando soldi e «sentendosi in colpa se non lo facevo». Ma a lungo andare si è indebitato, chiedendo prestiti a chiunque, anche ai compagni di squadra. Se è uscito dal tunnel è stato grazie a uno di loro, Danilo Rinaldi. Che ha contattato le Iene e avviato una raccolta fondi su Gofundme.com. Sino a ieri sera, il totale raccolto è di 27 mila euro. Non è escluso che ci siano altri raggirati ma sulla presunta truffa al giocatore pende la possibile prescrizione, visto che sarebbe iniziata quindici anni fa. 
Nessun dubbio per lui che la voce dal Cagliaritano fosse proprio quella della top model brasiliana. Valeria lo rassicurava inondandolo di foto (ovviamente fake) prese dal web: sfilate, backstage, primi piani recuperati sui social. Poi il risveglio, «un pugno in faccia». «In questa storia avevo messo il cuore» ha ripetuto più volte, sempre visibilmente emozionato. Adesso l’amore però è finito. Restano soltanto la sofferenza, i debiti e le carte giudiziarie. Poi c’è il campionato: la sua squadra veleggia tra le prime nel girone.