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 2022  gennaio 04 Martedì calendario

Periscopio

«Come sei andato in bancarotta?». «In due modi. A poco a poco, poi all’improvviso». Ernest Hemingway.
Il privilegio dei grandi è vedere le disgrazie da una terrazza. Khalil Gilbran, poeta.
La storia del Quirinale è disseminata di franchi tiratori: ne sanno qualcosa Prodi, Forlani, Fanfani, Merzagora…. Si dice che per arginarli, il Cavaliere abbia chiesto alla truppa di Forza Italia di fotografare la scheda nel vestibolo che viene approntato per l’occasione (non è vietato) e agli alleati di scrivere, come in uso nella Prima Repubblica, il suo cognome preceduto dal nome o dall’iniziale o dall’onorevole: ogni artifizio distinto per gruppi in modo di fare la conta… Possibile? Forse sì. Certo da cardiopalma. Può andar bene e può andar male. Il problema principale è come evitare l’incidente, il “tradimento”. Bruno Vespa. QN.
Carlo Giacometto, deputato di Fi, uno dei «figli» politici di Angelo Burzi, che si è suicidato alla vigilia di Natale dopo essere stato condannato in appello dieci anni dopo i fatti; e dopo essere stato assolto in primo grado, ricorda i due minuti di applausi tributati l’altro giorno dalla Camera: «Dicevi sempre: io non mi preoccupo, me ne occupo». Alla moglie Giovanna le ultime parole, quelle dell’addio: «Ti perdono, amore mio, ora vai, finalmente libero come meritavi e come meriti». AdnKronos.
A fronte del disastro politico (e al posto degli ectoplasmi Monti e Letta teleguidati dal Colle che, all’epoca del primo commissariamento, spinsero il paese dritto nelle braccia di Beppe Grillo e dei suoi sgangherati manipoli) abbiamo un’economia non troppo stordita («grazie all’export») dalla pandemia e Mario Draghi a Palazzo Chigi. Lodovico Festa e Giulio Sapelli in “Draghi o il caos”. Guerini associati.
Secondo Giorgia Meloni un «patriota» è sicuramente Silvio Berlusconi mentre su Draghi ha glissato con un «non so». Molti altri italiani la penseranno certamente come lei. Ma altrettanti saranno di parere opposto: e magari non sarebbero pochi quelli pronti a fare un discreto casino se il Cavaliere salisse al Colle. Per Enrico Letta un «presidente patriota» fu sicuramente Sandro Pertini. La Meloni sarebbe d’accordo? Non so. E a proposito di «non so»: Mario Draghi è un patriota? Molti italiani diranno che senz’altro sì, lo è, perché da anni difende l’interesse dell’Italia e ne accresce il prestigio nel mondo. Ma altri, di sicuro, diranno: no, Draghi è un uomo delle banche. O dei soliti «poteri forti». Michele Brambilla. QN.
Quando non ero ancora al comando, il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, stilò un comunicato molto duro: «Famiglia Cristiana non ha titolo per esprimere né la linea della Santa Sede né quella della Conferenza episcopale italiana». Certo, è vero, ma neppure L’Osservatore Romano esprime la linea della Santa Sede, che infatti pubblica il bollettino Acta Apostolicae Sedis. È un bene per tutti. Noi non parliamo a nome della Chiesa, però vi apparteniamo. Anche in ciò restiamo fedeli a san Paolo: «Cristo ci ha liberati per la libertà!». Lettera ai Galati, capitolo 5, versetto 1. A differenza dell’islam, che significa sottomissione, il cristianesimo è questo: la religione della libertà. Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana (Stefano Lorenzetto), l’Arena.
De Mauro riprende i fili dell’inchiesta su Enrico Mattei di sette anni prima, forse scopre nuovi dettagli, raccoglie elementi in più. Nei giorni che precedono la sua scomparsa lavora come un matto, chiuso per ore nel suo studio. È euforico, proprio come un cronista che abbia una notizia-bomba per le mani. Alla figlia Franca confida di avere trovato una storia che “gli farà avere una laurea in giornalismo”, come raccontano Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza nel loro bel libro “Profondo nero”. Al collega Igor Man anticipa: «Lavoro a un’inchiesta che farà molto chiasso. Altro che Pulitzer: farò sbancare tutto il mondo». Mauro De Mauro, fatto scomparire dalla mafia. Maurizio Pilotti. Libertà.
L’Accademia della Crusca, istituzione linguistica fondata nel 1583, racconta che il termine lockdown è comparso per la prima volta in Italia l’8 ottobre 2001, quando i giornali hanno riferito del piano per isolare New York nel caso di un altro 11 settembre. L’Oxford English Dictionary, invece, ne spiega il significato originario: «Confinare tutti i prigionieri nelle loro celle per un prolungato periodo di tempo, solitamente come misura di sicurezza in seguito a disordini». No, non vogliamo più essere prigionieri, vero? «Emmo za daeto!» si dice a Genova. Sì, abbiamo già dato. E, poi, scusate, dove mai troveremmo le forze per un bis? Massimo Donelli. QN.
Le aliquote Irpef sono indecenti. Prendiamo a riferimento quelle francesi e capiremo cosa non va. Da 27.000 a 72.000 euro si paga il 30% e basta. In Italia purtroppo la demagogia di chi vive di rendita condiziona le politiche. E uno che guadagna 70 mila euro paga più del 50% di tasse e contributi. Basta demagogia. Marco Bentivogli, già segretario generale dei metalmeccanici della Cisl (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Un’utile avvertenza è di non prendere per oro colato i rapporti ecologici dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite che si occupa di ambiente. L’Ipcc sembra gareggiare in cantonate con il famigerato Club di Roma che, nel 1972, aveva profetizzato che «il sistema sta crollando», e che l’unico rimedio era la decrescita economica e demografica. Ebbene, un Rapporto dell’Ipcc sostenne che «i Paesi Bassi sono un esempio di paese altamente suscettibile sia all’innalzamento del mare sia alle inondazioni di fiumi perché il 55 percento del suo territorio è sotto il livello del mare». Invece solo il 26 percento dei Paesi Bassi è sotto il livello del mare, e l’Onu fu costretto ad ammettere la panzana. Cesare Cavalleri. (Studi Cattolici).
Francesco Merlo su Repubblica scrive osanna di Giampiero Mughini, e Giampiero Mughini scrive sul Foglio osanna di Francesco Merlo. Complice la comune catanialità di entrambi. Pietro Buttitta diceva che i siciliani sono come gli ebrei, hanno bisogno sempre di riconoscersi. Lo diceva ad Aldo Rosselli, che si faceva un sorrisetto. I siciliani non erano mandati a Lipari e poi a morire sotto la Cagoule. Di mafia però si muore. Dopo essersi riconosciuti. Tutto un altro giro. Franco Palmieri: Studi Cattolici.
Siamo riconoscenti solo a chi potrebbe tornarci utile. Roberto Gervaso.