Corriere della Sera, 4 gennaio 2022
Il catalogo di Bowie venduto per 250 milioni
Dopo negoziati di mesi —e a quasi sei anni dalla sua scomparsa – gli eredi di David Bowie hanno venduto l’intero catalogo musicale dell’artista a Warner Chappell, del gruppo Warner Music, per oltre 250 milioni di dollari. Lo ha comunicato la società acquirente, senza specificare ufficialmente il valore dell’operazione (ma senza smentire quello diffuso da diversi media Usa). Nel catalogo musicale passato di mano sono quindi inclusi sei decenni di canzoni tra cui «Heroes», «Changes», «Space Oddity», «Let’s Dance», «Golden Years», «Ziggy Stardust» e centinaia di altre da 27 album compreso «Toy», apparso dopo la morte.
Bowie è morto il 10 gennaio del 2016, a 69 anni (l’8 gennaio 2022 ne avrebbe compiuti 75), a causa di un tumore che lo stava tormentando da tempo, da diciotto mesi. Le sue canzoni hanno ovviamente continuato ad avere mercato anche dopo la sua morte: nel 2017 – stando ai dati di Forbes – sono stati venduti 1,5 milioni di dischi per 8,1 milioni di euro di royalties.
Con questa operazione si allunga, quindi, la lista di grandi musicisti internazionali il cui catalogo viene venduto in blocco ad una etichetta: tra i precedenti, quelli di Bob Dylan e Bruce Springsteen. Nello specifico, a metà dicembre il Boss ha venduto il suo catalogo a Sony Music per circa 550 milioni di dollari. Un trend spiegabile per la pandemia che ha bloccato i concerti, ma forse anche perché i grandi del rock invecchiano e cominciano a semplificare la successione, monetizzando per conto degli eredi la loro arte.