Specchio, 2 gennaio 2022
Il mondo del porno francese trema
Metoo in Francia è piombato anche sull’industria del porno. E su quello “amatoriale”, in voga dal boom delle piattaforme tipo PornHub, che poi amatoriale non lo è per nulla, perché quella della giovane donna ingenua e avida di sensazioni forti, che eccita così tanto chi consuma questi video, è solo un’illusione. La polizia francese sta conducendo una maxi inchiesta giudiziaria, la più grande mai realizzata nel Paese all’interno dell’industria del porno. Indica un’altra, amara realtà: quelle donne vengono attirate grazie a bugie e facendo leva su situazioni personali ed economiche difficili, per poi essere stuprate sul set.
Otto persone sono già state incriminate (e in parte sono incarcerate) e 53 le vittime identificate finora. Tutto è nato dall’insistenza di una delle ragazze coinvolte, che ha fatto denuncia in un commissariato e all’inizio è stata sottovalutata. Ma alla fine è riuscita a scatenare un putiferio. Tutto ruotava intorno a Julien D. (il cognome non è noto), che non aveva una doppia, ma addirittura una tripla vita. Una moglie e dei figli. Poi un’amante. La terza identità, invece, era un profilo Facebook e Instagram. Si chiamava Axelle Vercoutre, mannequin che mostrava in rete paesaggi da favola e feste lussuose (immagini rubate a una influencer americana). In rete Axelle attirava ragazze, con le quali intrecciava rapporti di amicizia virtuale. Le sceglieva, quando avevano una vita difficile, un background familiare pesante e poche esperienze sessuali.
Poi, come ha raccontato Le Monde, le convinceva, per risolvere i loro problemi finanziari, a fare l’amore con un uomo ricco. In realtà l’uomo, che le prendeva in modo violento, era lui: uno stupro per svezzarle (e il rapporto, con una scusa, non veniva retribuito). In seguito la “generosa” Axelle le presentava a Pascal Ollitraut (alias Pascal Op), attore e produttore del suo sito, “French Bukkake”. Le ragazze non sapevano a cosa andavano incontro e si diceva loro che il video avrebbe avuto una diffusione limitata, solo per alcuni clienti canadesi. Ma si sono ritrovate costrette su quei set a subire violenze impreviste, per poi essere viste da centinaia di migliaia di persone. Nel mirino degli inquirenti ci sono anche gli imprenditori che controllano alcune delle piattaforme. Secondo loro, non potevano non sapere.