il Fatto Quotidiano, 3 gennaio 2022
Ultime curiosità dal mondo
Cina
Il governo ha vietato ai calciatori nel giro della nazionale di avere tatuaggi
Vietato tatuarsi. La Cina impone una rivoluzione etica ed estetica ai suoi calciatori: chi ha inchiostro sulla pelle lo deve rimuovere, o almeno coprire. Chi non ce l’ha, si dia una regolata. “Il governo cinese ha vietato ai calciatori della nazionale di farsi tatuaggi o di esporre quelli che già hanno: – scrive il Post – a chi li ha, ha ordinato di rimuoverli o in casi eccezionali di coprirli, per ‘dare il buon esempio alla società’”. Un divieto che vale per tutti: uomini, donne, settore giovanile. La Cina non ha un bel rapporto con i tatuaggi, “nel 2018 era stato vietato esporli anche in televisione, sono popolarissimi tra le generazioni più giovani, ma su di loro c’è da sempre uno stigma sociale, legato tra le altre cose alla storia della criminalità organizzata”. La raffinata equazione tatuaggio-galeotto è ancora viva nella società cinese. E il governo ha l’ultima parola sul corpo dei suoi atleti: ai nazionali del Dragone senza tatuaggi sarà vietato farli. Chi invece li ha già dovrà trovare il modo di farli scomparire.
Finlandia
Cambiare le batterie costa troppo, il proprietario preferisce far esplodere la sua Tesla con 30 kg di dinamite
Carina la Tesla, sì, ma quanto costa. Le riparazioni poi, non ne parliamo. Un insoddisfatto proprietario dell’auto elettrica per eccellenza ha deciso di farla saltare in aria piuttosto che cambiarle le batterie, visto il prezzo proibitivo dell’operazione. Lo racconta il Corriere della Sera: “È una protesta per niente silenziosa quella di Tuomas Katainen, finlandese che fino a poco tempo fa era un felice possessore di una Tesla Model S del 2013. Poi, però, la debacle. Appare un codice di errore legato alle batterie e gli chiedono almeno 20 mila euro per sostituirle. Troppi, secondo lui, e così si è accordato con un gruppo di YouTuber per far saltare in aria la vettura. Letteralmente”. Trenta chili di esplosivo e un festeggiamento pirotecnico, e discutibile, per la dipartita dell’auto. Ironia della sorte, “le batterie della discordia si siano salvate dall’esplosione: farle saltare sarebbe stato tossico e troppo pericoloso, così le hanno rimosse prima di accendere la miccia”.
Russia
Smantellata la “prigione delle balene”, dove erano stati ingabbiati oltre 100 tra cetacei e trichechi
In Russia esisteva un’arcipelago gulag anche per i cetacei: la “prigione delle balene” nel Mare di Okhotsk, estremo oriente della Federazione. Ci vivevano, ingabbiati, oltre 100 esemplari, tra orche e beluga. Una vicenda che aveva messo in imbarazzo anche Vladimir Putin, pubblicamente molto impegnato per i diritti della fauna marina (meno per quelli dei suoi connazionali bipedi, ma è un altro discorso). Poco prima di capodanno la struttura è stata smantellata. “Al fine di prevenire il futuro uso illegale di questo spazio marittimo e la creazione di una nuova ‘prigione delle balene’, le costruzioni galleggianti rimanenti nella baia sono state smantellate su richiesta dell’ufficio del procuratore per la protezione ambientale della regione di Amur”, si legge in un comunicato governativo. “In seguito alle denunce degli ambientalisti, le autorità russe hanno liberato 87 balene beluga, 11 orche oltre a cinque cuccioli di tricheco”, scrive LaZampa.it.
Paesi Bassi
La collana che “protegge” i complottisti dal 5g è radioattiva: l’autorità sanitaria la fa ritirare dal commercio
Ancora una radiosa notizia dal mondo dei complottisti, no-vax, qanonisti, paranoici, paranormali. Come noto, attraverso i microchip inoculati sotto la pelle e grazie al 5g, i potenti del mondo vogliono trasformarci in burattini eterodiretti. Ma per fortuna c’è un rimedio: qualche genio ha messo in commercio collane e medaglioni che proteggono dal 5g. Peccato siano radioattivi. “Una categoria di prodotti – scrive Fanpage – che rappresenta una bufala al quadrato, costituita da pendagli, gioielli e accessori pensati per ‘neutralizzare’ i presunti effetti nocivi delle frequenze elettromagnetiche del 5G”, ma che sono stati ritirati dal commercio nei Paesi Bassi perché invece risultano pericolosi. Pendagli e medaglioni sono stati messi al bando “dopo uno studio condotto dalle autorità sanitarie locali che ha evidenziato come i prodotti emettano radiazioni ionizzanti che potrebbero essere nocive per la salute”. Che incredibile contrappasso. Oppure è un altra bugia del deep state?
Grosseto
Sorpassa la polizia ubriaco e senza patente poi prova a convincere gli agenti: “Non guidavo mica io”
Un campione lo vedi dal coraggio (dall’altruismo) e dalla fantasia. Come non definire un campione, forse anche un filo imbecille, il guidatore ubriaco, senza patente, che ha sorpassato l’auto della polizia con una manovra azzardata, in un punto in cui non si poteva superare e dopo essere stato fermato ha provato a convincere gli agenti che al volante non c’era lui? Succede ad Arcidosso (Grosset), lo scrive Il Tirreno: “Lo scorso fine settimana ad Arcidosso un’auto con a bordo due ragazzi sorpassa una pattuglia della stradale di Grosseto, in un punto dove la segnaletica vieta il sorpasso; scatta l’inseguimento e l’auto viene fermata poco dopo. Il ragazzo alla guida emana un forte odore di alcol. Scende dal lato del guidatore, ma cerca di sostenere che, nonostante l’evidenza, non stava guidando lui. I poliziotti decidono di verificare le sue condizioni con l’etilometro. Lui si rifiuta. Alla fine si decide e soffia: l’accertamento dice che il tasso alcolemico è di 1,33 g/l”. Dai controlli risulta pure che la patente gli era già stata revocata. Fine corsa, saluti.
Venezia
Un cittadino esasperato dai parcheggi selvaggi si mette a fare multe finte, ora rischia 4 anni di carcere
In provincia di Venezia un uomo ha provato a farsi giustizia da solo contro il virus dei parcheggi infami. “Stanco delle soste selvagge sotto casa – si legge sul Gazzettino – un cittadino di San Donà di Piave si è inventato multe false per liberare il parcheggio. Al cinquantenne non andavano giù le vetture lasciate contromano sul marciapiede in via Eraclea. Così ha alterato una vecchia multa e l’ha messa sul parabrezza di un Suv in divieto, con un gesto a metà tra il film Amici miei e un eccesso di senso civico”. Non è andata a finire bene. “L’iniziativa gli è costata una denuncia per falso materiale in atto pubblico commesso da un privato. Il proprietario dell’auto è infatti andato dai vigili per pagare la multa, ma gli agenti si sono accorti che la sanzione era artigianale. Il vigile fai da te è stato identificato grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza. La pena prevista va da otto mesi a quattro anni, a meno che il giudice non archivi ritenendo la fotocopia un falso grossolano”.
Inghilterra
La banca Santander a Natale regala per sbaglio 130 milioni di sterline ai suoi clienti. Ora li deve recuperare
Un regalino da niente, un errore da 130 milioni di sterline. La banca Santander ha donato un Natale allegrissimo a 75mila correntisti inglesi: per errore ha depositato sui loro conti bonifici da migliaia e migliaia di pounds, per un totale appunto di 130 milioni. Ora la vera impresa sarà tentare di recuperarli. “Quel denaro andrà dunque restituito al mittente – scrive Repubblica –. Il problema è che molti dei bonifici sono stati fatti su conti di banche rivali, per cui il procedimento di restituzione non potrà essere semplice né rapido”. E poi “a complicare il problema c’è il fatto che, nei giorni delle feste, si tende a spendere in cene e acquisti, per lo più online se negozi e grandi magazzini non sono aperti: non è chiaro come reagiranno le varie banche, tra cui Barclays, NatWest e Hsbc, se i loro clienti hanno già utilizzato i fondi in più e, per recuperarli, i loro conti andassero in rosso, ovvero in passivo, facendo scattare interessi e penali”. Non pareva vero, che una banca ti regalasse dei soldi.