Corriere della Sera, 2 gennaio 2022
Salernitana venduta a Danilo Iervolino
Vuole cambiare il calcio, per riuscirci ha cominciato dalla zona Cesarini: quando i trustee hanno comunicato alla Federcalcio di avere accettato l’offerta di Danilo Iervolino, e che dunque sarebbe stato lui il nuovo proprietario della Salernitana, mancavano dieci minuti alla mezzanotte del 31 dicembre, termine ultimo per la cessione. «Ho deciso di prenderla il giorno prima, ho mobilitato professionisti in vacanza un po’ ovunque: chi a Dubai, chi in montagna. Mi hanno convinto la straordinaria passione dei tifosi, che conosco bene, e questa vicenda così incredibile: la promozione in A, il rischio di scomparsa immediata. No, non poteva essere. Alla mia famiglia avevo promesso che non sarei entrato nel calcio, ho dovuto chiedere scusa».
L’idolo calcistico di Iervolino, napoletano di Palma Campania, è Messi «il più grande calciatore della storia dopo Maradona». Per uno che tifa Napoli, una banalità. L’unica, forse, nella storia di questo imprenditore di 43 anni, il quale ha costruito un impero attraverso l’istruzione. Il papà ha fondato le scuole paritarie che portano il suo nome, diffuse in tutta la Campania, e lui si è inventato qualcosa di innovativo quando di anni ne aveva appena 26: ha creato l’Università telematica Pegaso, sfruttando l’opportunità offerta dal decreto Moratti-Stanca e ispirandosi a quanto aveva visto e studiato negli Usa. «Pure quella era una sfida, un po’ come lo è la Salernitana. Io amo le sfide: ci ho creduto e l’ho vinta». Stravinta, addirittura, visto che tre mesi fa ha venduto la sua Università – diventata un gigantesco business, oggi ha oltre centomila iscritti – al fondo britannico Cvc per un miliardo di euro.
Poche ore prima di rilevare la Salernitana, Iervolino ha acquistato la maggioranza di Bfc Media, gruppo multimediale specializzato in personal business e prodotti finanziari. A far scattare la molla che lo ha portato a prendere il club campano è stata soprattutto la curiosità verso un mondo nuovo, difficile e sconosciuto come il calcio. «Sono un neofita, anche se conosco e apprezzo De Laurentiis e Cairo, ad esempio. Sia chiaro, sarò un presidente tifoso. Sono entusiasta di questa avventura: impegnerò tutto me stesso affinché la squadra rimanga in serie A». Per riuscirci sta progettando una rivoluzione che potrebbe non riguardare solo i calciatori, ma anche i quadri tecnici. «Parlerò con tutti, non ho preclusioni o pregiudizi. Però mi piace la discontinuità, io devo dare la mia impostazione». L’allenatore Stefano Colantuono e il d.s. Angelo Fabiani non sono affatto solidi, insomma.
Iervolino irrompe nel calcio pieno di idee, altre gliene verranno: «È un mondo che è stato gestito in modo approssimativo, finora. Lavoreremo sul settore giovanile, sulle infrastrutture, sulla cittadella dello sport, sul rapporto con le scuole e le famiglie. Faremo analisi finanziarie predittive, andremo d’accordo con le istituzioni. E sfrutteremo la tecnologia, dal punto di vista medico e per migliorare le performance». Vuole cambiare il calcio: chissà se ci riuscirà, o sarà il calcio a cambiare lui.