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 2022  gennaio 01 Sabato calendario

L’ABBIAMO PRESA NEL MET-ANO – LA STANGATA SULLE BOLLETTE PARTE DA LONTANO: 15 ANNI FA IN ITALIA SI RIUSCIVANO A ESTRARE 8-9 MILIARDI DI METRI CUBI DI METANO, MENTRE OGGI SIAMO FERMI A MENO DI 4 MILIARDI, NONOSTANTE LE NOSTRE INFRASTRUTTURE POTREBBERO FARNE GIRARE 70 – LA CRISI ECONOMICA, GLI AMBIENTALISTI, LE POSIZIONI DEI GRILLINI E LE SCELTE DELLA MERKEL: ECCO I MOTIVI PER CUI CI RITROVIAMO IN QUESTA SITUAZIONE… -

Parte da lontano, dal 2003 precisamente, il massacro delle bollette. All'epoca il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, varò la direttiva che nel 2005 diede vita all'Ets, ovvero quel mercato nel quale le imprese comprano certificati verdi così da compensare le loro emissioni nocive e non incorrere nelle multe Ue. Una delle scelte politiche più nefaste, alla luce del +41% del gas e del +55% della luce decretato ieri dall'Autorità per l'energia italiana. 

Non dimentichiamo infatti che, avendo spento le centrali nucleari dopo un referendum "drogato" dall'effetto Chernobyl, l'energia elettrica nostrana è prodotto al 40% dal gas. L'Ets ha spinto il sistema economico a scansare il carbone e addirittura lo stesso gas. Anche perchè ogni tot di anni cala la quota "nociva" ammessa da Bruxelles. Quindici anni fa però il nostro Paese riusciva a estrare 8-9 miliardi di metri cubi di oro azzurro.

Adesso siamo fermi soltanto a meno di 4 miliardi. E dire che le infrastrutture italiche, i tubi, potrebbero far girare 70 miliardi di metri cubi. Un'impalcatura monstre rispetto alla nostra produzione, ma commisurata alla capacità di estrazione di gas dell'Italia. In effetti nei nostri sottosuoli e nei nostri mari potenzialmente ci sono 90 miliardi metri cubi di gas. Eppure non li estraiamo. Come mai? I motivi sono tanti, quasi tutti politici. 

1) Dopo la crisi di Lehman Brothers l'economia si era raffreddata ed era di conseguenza calata la domanda di energia, soprattutto da parte delle aziende. Parecchi Stati hanno così pensato di abbandonare i contratti pluriennali con i fornitori principe, vedi Russia. Ci siamo lanciati nei contratti "spot", ovvero si paga al prezzo di mercato. 

Prezzo che, appunto, causa recessione era più conveniente rispetto a quello dei contratti di lungo periodo. Ah, il mercato... Parola abusata dall'Europa e dall'Italia: si è pensato di poter fregarsene di investire nella produzione di gas. Tanto arrivava da fuori continente a prezzi bassi. 

REGALIAMO MILIARDI  2) L'ideologia ambientalista e pulita nel frattempo prendeva piede e i partiti, soprattutto i grillini, insieme ai classici WWf o Legambiente, hanno fatto le barricate contro nuove trivellazioni. Tutti gli investimenti, pagati comunque da noi attraverso gli oneri di sistema inseriti nelle bollette, erano così indirizzati su eolico e solare. 

Importanti, certo, ma insufficienti per far andare avanti la settima-ottava potenza economica del mondo. Guai a dirlo però... Renzi, da premier, aveva provato a sbloccare le perforazioni, anche dopo la sconfitta del referendum No-triv legato alla Puglia, mala burocrazia e l'ideologia pauperista-ambientalista hanno comunque addormentato tutto. 

3) Però a furia di dire no siamo arrivati a dei paradossi assurdi. Nel febbraio 2019, governo gialloverde, Giuseppe Conte decise lo stop alle trivelle nell'alto Adriatico. Proteste a Ravenna, ma nessuna retromarcia. Così alla fine, con i soldi della Ue e degli Stati Uniti, la Croazia ha iniziato a estrarre metano. 

Il bello è che poi Zagabria ce lo vende il metano... Altro esempio da pazzi. Settembre 2019, stavolta governo giallorosso, ma sempre Conte premier. La Global Med nel 2013 chiede il permesso di poter perforare nel mare Ionio. Nel 2018, dopo una serie di pareri, arriva l'ok. Ma Giuseppi blocca tutto. Ne approfitta allora la Grecia che affida a Total ed Edison il compito di capire quanta roba c'è sotto. Via dunque alle trivelle elleniche. 

4) Non solo M5S e Conte sono colpevoli del rincaro bollette. Nonostante non andrebbe dimenticato la loro opposizione al gasdotto di Melendugno, in Puglia, che grazie al pressing americano adesso è in funzione e riesce a contenere l'esplosione della bolletta. Anche la signora Merkel ha parecchie colpe.

 Durante il suo mandato ha deciso di abbandonare il nucleare e il carbone, spingendo la Ue verso il baratro. Due anni fa, prima della pandemia, Bruxelles decise piani ambientalisti spaventosi, dal punto di vista economico. Da considerare che il famoso gasdotto North Stream 2, che può portare l'oro azzurro dalla Russia alla Germania senza passare dall'Ucraina è fermo per motivi politici, poichè Biden ordina a Berlino di non accettare gas dal cattivo Putin. È pronto ma non si usa. 

5) Tutti i governi degli ultimi 20 anni comunque sono colpevoli. Nel 2000 l'Italia estraeva 17 miliardi di metri cubi, adesso invece la produzione è ridotta a meno di un quarto. E già sarebbe da arrabbiarsi. Ma non è finita: secondo Davide Tabarelli, economista di Nomisma Energia, il costo dell'estrazione di gas a chilometro zero (senza dunque trivellare) sarebbe di circa 5 centesimi a metro cubo, invece importiamo - quasi tutto il fabbisogno - dall'estero a un prezzo di 70 centesimi. 

Vabbè, uno dice, ma riprendere a estrarre costerebbe tanto... No. Con un paio di miliardi di euro si potrebbero estrarre circa 10 miliardi di metri cubi l'anno per dieci anni. Capite il paradosso? Il governo Draghi ha messo sul tavolo quasi 8 miliardi per avere poi rincari del 55% sulla luce del 41% sul gas. Siamo alla follia.