Corriere della Sera, 31 dicembre 2021
Ritratto di Ghislaine Maxwell
Alta, bella ricca, erede di una grande fortuna dalle dubbie origini, brillante studentessa di Oxford, poliglotta con tre passaporti, ora pluricondannata per una serie impressionante di reati a sfondo sessuale (e potrebbero esserci altri procedimenti simili in arrivo). Ghislaine Maxwell, sessant’anni compiuti in cella il giorno di Natale, in carcere è destinata a restare a lungo.
È l’ultimo, strano capitolo della sua vita molto strana. Papà ebreo (Robert Maxwell, carismatico self-made man dell’editoria e della finanza dai legami molto discussi con l’intelligence), mamma ugonotta, entrata di diritto per nascita e censo negli ambienti più ristretti e influenti del Regno Unito, reginetta delle discoteche londinesi anni ’80, amica delle «Sloane Ranger» di Chelsea in cerca di mariti ricchi (lei restò single), Ghislaine lavora per papà Robert fino alla di lui morte, in circostanze misteriose, nel 1991 (annegato poco lontano dal suo yacht battezzato «Lady Ghislaine» in onore della figlia prediletta). Un presunto suicidio che lei considerò sempre, almeno in pubblico nelle rare interviste, un omicidio – e anche qui, per chi crede a queste cose, si tratta d’un presagio.
Così nel 1991, a trent’anni, finisce la prima vita di Ghislaine Maxwell, con la morte del padre e il volo – sul Concorde, noblesse oblige – che la porta a New York, sua nuova casa. A New York conosce il secondo uomo della sua vita, dopo suo padre. Chi si interessa di psicologia o semplicemente ha letto i classici greci non può non notare che Ghislaine Maxwell sceglie un carismatico self-made man della finanza dai legami molto discussi con l’intelligence, Jeffrey Epstein, che in qualche anno da supplente di matematica in un liceo di lusso di Manhattan (pur senza essere laureato, uno dei tanti misteri) diventa finanziere di lusso e superconsulente di una lista ottima e abbondante di miliardari.
La coppia Epstein-Maxwell diventa subito famosa: frequentano i ricchi (Bill Gates, Trump), i nobili (il principe Andrea), i potenti (Bill Clinton), gli intellettuali, i grandi giuristi. Molto paparazzati, poco inclini alle interviste. Lei nelle immagini ha sempre un mezzo sorriso un po’ leonardesco, enigmatica per abitudine visto che lavorare con papà richiedeva discrezione assoluta anche per fare slalom tra gli scandali.
La storia d’amore Epstein-Maxwell a un certo punto finisce, ma lei continua a lavorare per lui anche come procacciatrice di ragazzine per le numerose residenze di Epstein – la grande casa nell’Upper East Side di New York con il mitico marciapiede riscaldato anche d’inverno, la villa di Palm Beach dove secondo le testimonianze dello «staff» succedeva di tutto, quella del sesto arrondissement a Parigi, la maxi-residenza nelle Isole Vergini a Little St. James.
Affinità
Due «self made men» della finanza con legami molto discussi con l’intelligence
Ghislaine è inestimabile perché sa muoversi in mondi molto diversi, la finanza e quello che una volta si chiamava il «jet-set», sicura nei modi, l’accento inglese da scuola di lusso (agli americani fa molto effetto) così diverso da quello di Jeff nato e cresciuto a Brooklyn. È l’ambasciatrice del miliardario (altro che assistente), e lo rimane anche nel 2005 quando per abusi su 36 ragazzine Epstein riceve in Florida una condanna grottesca a 13 mesi. Dal 2006 Maxwell continua a lavorare per lui, ma è difficile vederli in pubblico insieme: sono gli anni della paziente ricostruzione dei contatti con gli amici di «prima». Ma dal 2015 Ghislaine scompare dagli eventi pubblici, impegnata a combattere le cause che presentano il conto, inizialmente soltanto in sede civile, dei massaggi e delle feste degli anni ‘90.
Decenni di impunità finiscono di schianto: forse il mondo è (un po’) cambiato, forse qualcuno che li proteggeva dall’alto ha smesso di farlo. Difficile dirlo. Prima cade lui, arrestato nell’estate 2019 appena sceso dall’aereo che lo riporta a New York da Parigi e trovato morto nella sua cella il 10 agosto, ufficialmente è suicidio tramite impiccagione del detenuto più famoso d’America, ma la scandalosa negligenza dei carcerieri e la mancanza provvidenziale di immagini video non finirà mai di alimentare teorie alternative.
Pochi giorni dopo, un altro momento surreale: Maxwell viene fotografata in una tavola calda di Los Angeles mentre legge The Book of Honor: The Secret Lives and Deaths of CIA Operatives, saggio sugli agenti segreti che alimenta ulteriormente tutto quello che di brutto molti pensavano da decenni su suo padre e sul suo ex compagno.
Nel 2021 tocca a lei. Il processo, le manette al posto dei braccialetti di Asprey, la condanna. Scrisse Hemingway: «Come sei andato in bancarotta? In due modi. A poco a poco, poi all’improvviso».