Corriere della Sera, 30 dicembre 2021
Il fenicottero siculo che se n’è andato negli Emirati
Un viaggio pieno di fascino e di avventure, un itinerario di 4.500 chilometri dalla Sicilia sino alla sponda sud del Golfo Persico. A compierlo è stato un fenicottero «siculo» di cinque mesi. Vengono subito in mente suggestioni letterarie ma il percorso dello straordinario viaggiatore da Priolo agli Emirati Arabi Uniti è reale e nel contempo documentato.Un viaggio che può essere ricostruito anche con un atlante di geo-storia. Gli avvistamenti del fenicottero e la documentazione delle diverse tappe del suo itinerario sono stati possibili grazie all’anello presente sulla sua zampa. L’esemplare fa infatti parte di un gruppo di 133 giovani fenicotteri inanellati lo scorso 7 luglio nella Riserva naturale Saline di Priolo, in provincia di Siracusa, da volontari della Lipu. Da quel momento i giovani fenicotteri si sono dispersi in diverse zone umide del Mediterraneo.
Era da tempo che i volontari della Lipu speravano di poter documentare in maniera certa il viaggio di un fenicottero «siciliano» sino alla lontana penisola arabica. Ma come hanno fatto i volontari, gli appassionati osservatori a riconoscere con certezza il fenicottero? Il mistero sta in un codice di quattro lettere e un segno di punteggiatura presente sulla sua zampa.
Dopo la sua nascita – avvenuta durante l’ondata di caldo record che ha caratterizzato i mesi estivi siciliani nel 2021 – nella Riserva naturale Saline di Priolo gestita dalla Lipu in Sicilia, il fenicottero è stato inanellato con la sigla E:HJV. Ed è proprio dal cuore della Sicilia del Sud-Est che l’esemplare ha iniziato il suo viaggio. Ha percorso in pochi mesi 4.500 chilometri spostandosi dalla riserva siracusana della Lipu alle Saline di Trapani da dove, verso la fine di agosto, ha spiccato il lungo volo che lo ha fatto giungere mesi dopo sul fiume Mangrove a Umm al Quwain, uno dei sette emirati.
L’anello presente sulla zampa del fenicottero è stato notato da Laurent Esselen, che ha avvistato il fenicottero e l’ha fotografato negli Emirati Arabi Uniti. Ha poi condiviso questa preziosa informazione con la comunità locale dei birder. Successivamente una richiesta di informazioni e delucidazioni è giunta a Marco Scutellà e Nicola Baccetti, che rispettivamente ricoprono i ruoli di collaboratore e ricercatore dell’Ispra, con l’obiettivo di saperne di più sul giovane viaggiatore. Una storia che ha incuriosito anche lo sceicco Maijd bin Saud Al Mualla, ministro del Dipartimento del turismo e dell’archeologia dell’UAQ (uno degli stati degli Emirati Arabi Uniti).
Per lo studioso Nicola Baccetti (Ispra) «i fenicotteri priolesi non conoscono confini». E «sono certo che presto, avremo una foto di un esemplare dal Lago Nakuru, così chiudiamo davvero il cerchio della migrazione di questa imprevedibile specie». È anche interessante apprendere che il 2021 è stato il settimo anno di nidificazione del fenicottero in Sicilia, con la Riserva naturale Saline di Priolo, diretta da Fabio Cilea, che costituisce l’unico sito dell’intera regione siciliana che ospita una popolazione nidificante di questa specie.
Secondo Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu: «I giovani di questa specie possono spostarsi non soltanto nelle tipiche zone umide costiere del Mediterraneo, luogo abituale di frequentazione per i fenicotteri, ma anche, come accaduto ad altri soggetti nati in Francia e Spagna, raggiungere i luoghi più remoti verso Est come Iran, Turchia e la penisola araba». Adesso c’è la documentazione certa del lungo viaggio del fenicottero siculo. E chissà se in futuro grandi scrittori, magari lo stesso Gianrico Carofiglio – appassionato delle meraviglie della natura e del Siracusano —, ne trarranno ispirazione letteraria...