la Repubblica, 29 dicembre 2021
L’oroscopo delle Borse
MILANO – Dopo tre anni di forti rialzi le Borse sapranno allungare nel 2022? Gli oroscopi degli uffici studi dicono che sarà arduo ripetere i rialzi a due cifre che da inizio 2019 hanno aumentato di oltre il 60% l’indice Msci World. La variante Omicron dilaga, l’inflazione è qui per restare e annuncia rialzi dei tassi, la volatilità tornata da novembre sui mercati è un antipasto di un 2022 «a singhiozzo», scrive Columbia Threadneedle.
Tuttavia, la coda del rimbalzo delle economie globali, la mole dei risparmi accumulati e i piani pubblici di sostegno fanno stimare ai più un’annata positiva, pur con meno impeto e più rischi. «Un anno di transizione, in cerca di una nuova realtà», scrive Deutsche Bank. In assenza di ricette semplici, molti esortano ad accrescere diversificazione e selettività dei portafogli: bene i “megatrend” emersi dopo il Covid-19, ma con più azioni a crescita lenta e stabile, più bond a lunga scadenza per arginare il carovita e un focus sulle aree più promettenti. Tra cui c’è ancora l’Europa, e anche Piazza Affari, salvo pasticci politici.
«Non ci sono scenari di base»: a parte la maggior volatilità di tutti i prezzi, per un decennio tenuti a bada dal whatever it takes di Mario Draghi, preludio all’inondazione monetaria delle banche centrali. Ma nel 2022, come scrivono Gam e Jupiter Am, il ciclo dell’austerity nato nel 2008 «ha scarse chance di ritornare», mentre si afferma «un super ciclo degli investimenti guidato dai governi». Anche l’inflazione, rivista dopo 40 anni, è per il capo degli investimenti di Deutsche Bank «un sintomo del riaggiustamento post pandemico di molte economie, che riflette il recupero asimmetrico di domanda e offerta nella produzione, nelle forniture, nel mercato del lavoro». L’inflazione farà scendere le Borse, se le banche centrali sbaglieranno la delicata miscela tra «normalizzazione dei tassi», con rialzi graduali e attesi, e una stretta monetaria che provocherebbe nuove recessioni.
Ma la spesa pubblica porta anche opportunità per chi investe: il Next Generation Eu è il primo atto del «nuovo super ciclo», poi verranno i piani sulla transizione ecologica, per raggiungere la neutralità di emissioni nel 2050. Tutti i settori baciati dai miliardi pubblici, cui si affiancheranno miliardi privati (il Financial Times ha calcolato già nel 2021 un record di raccolta pari a 12.100 miliardi di dollari per le aziende sui mercati globali tra azioni, bond e prestiti) promettono una marcia rapida in Borsa e negli utili. Schroders elenca sette “megatrend” emersi negli ultimi anni: cambiamento climatico, transizione energetica, cambiamento demografico, innovazione sanitaria, digitalizzazione, automazione e urbanizzazione, e vede «opportunità enormi di offrire rendimenti molto superiori agli indici azionari» per le aziende più esposte. Anche Blackrock, leader mondiale, vede «un’inflazione persistente, ma tassi reali ancora bassi o negativi», e consiglia l’approccio selettivo, specie sulle società con «potere di prezzo», ovvero capaci di trasferire al consumatore i rincari dei prezzi. L’identikit, oltre ai “megatrend”, sono i marchi forti, con quote di mercato rotonde, attività ben digitalizzate e sensibilità ai fattori “Esg” (un altro trend 2022, ovvio). Il lusso europeo, tra i più abili a ribaltare i rincari sui compratori, è tra i prescelti, con altri ambiti che godono di prezzi e tassi crescenti come energia, banche, utilities.
L’inflazione, vista nel 2022 spostarsi dalle materie prime a servizi e lavoro – componenti più “strutturali” – sarà, quanto meno, bilanciata dalle recrudescenze pandemiche, che raffreddano le economie. Forse per questo l’ultima variante del Covid- 19 non spaventa troppo i gestori, che in due anni hanno visto le aziende quotate convivere bene con pandemia e chiusure forzate: anche se il discorso non vale per linee aeree, turismo e cultura, che rischiano altri tonfi. Quanto all’Italia, le attese sono in prevalenza buone. Bofa, tra i pochi studi negativi con un calo del 12% stimato sull’indice Euro Stoxx 600, scrive di sovrappesare le Borse di Italia e Spagna, dov’è più alta l’incidenza di settori bene impostati come banche e utilities. Axa vede per Piazza Affari, dopo un 2021 trainato dal volo degli utili, un 2022 più incerto, eppure promettente per chi doserà le azioni di eccellenza (e più care) con altre più economiche rispetto alle prospettive. Il colosso francese avverte, però, che «le scadenze elettorali in Italia e in Francia potrebbero temporaneamente riportare tensioni sugli spread sovrani», peraltro già in corso. Il destino di Draghi, dal 2012 totem dei listini, non pare secondario.