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 2021  dicembre 29 Mercoledì calendario

Da gennaio in Germania sale la paga minima

Ogni tanto gli italiani vogliono imitare gli Stati Uniti, o la Francia, o la Germania. Con le primarie, come gli americani, o il presidente della Repubblica come i francesi, o lo sbarramento minimo per evitare troppi piccoli partiti come i tedeschi. Ma si aggiunge sempre: con le dovute modifiche, cioè all’italiana, stravolgendo così il modello straniero. Alle primarie italiane vota chiunque, e non solo gli iscritti al partito, un presidente eletto dal popolo, come Biden o Macron, presuppone un parlamento forte che ne controlli il potere. Anche per il reddito di cittadinanza, che sarebbe cosa giusta, gli italiani hanno copiato dalla Germania, ma dimenticandosi dei controlli necessari.
Perché non copiare piuttosto la paga minima oraria, che esiste quasi ovunque in Europa, e che risolverebbe almeno in parte i problemi dei giovani alla ricerca di un lavoro dignitoso? In Germania è stata istituita nel 2014, nonostante molte resistenze. Anche Frau Merkel era contraria. Si temeva che avrebbe distrutto molti posti di lavoro. Le centrali di taxi avrebbero potuto pagare agli autisti i lunghi tempi di attesa ai parcheggi? I negozi avrebbero licenziato le commesse, e i parrucchieri le loro aiutanti? Nella Große koalition la spuntarono i socialdemocratici, e quanto temuto non avvenne. I tassisti hanno riscattato le licenze, che in Germania costano poche centinaia di euro, e commessi e lavoranti sono stati pagati come dovuto senza far fallire i negozi.
La paga minima oraria dal primo gennaio salirà da 9,60 a 9,82 euro, un aumento automatico in rapporto all’inflazione, e dal primo luglio si arriverà a 10,45 euro. Ora il nuovo governo a Berlino ha messo in programma l’aumento a dodici euro, la maggioranza dei tedeschi è d’accordo, anche chi vota liberale, nonostante che il loro leader Christian Lindner sia contrario, e si sia piegato dopo lunghe trattative.
Anzi, qualcuno vorrebbe portarla a 15 euro. Sono favorevoli non solo quanti verrebbero pagati meglio, ma anche chi dovrebbe pagare. Il lavoro va premiato, e già da tempo nessuna famiglia riesce a trovare un aiuto domestico pagando meno di dieci euro all’ora. Sarebbe possibile dedurre la spesa per le collaboratrici dalle tasse, ma quasi tutte preferiscono essere pagate al nero.
Secondo il sondaggio condotto dall’istituto demoscopico Yougov, è favorevole il 78% dei cristianodemocratici, che erano contrari al tempo di Frau Angela, e perfino all’estrema destra il 72% di chi vota AfD (Alternative für Deutschland). Si arriva all’88% tra i socialdemocratici, all’87 per la Linke, e all’82 per i verdi. Si scende al 57 per i liberali. La media nazionale è del 78%, sono più favorevoli nell’ex Germania orientale con l’85% contro il 76% all’Ovest, si presume perché nella ex Ddr i salari sono ancora più bassi, e più le donne, con l’84%, degli uomini con il 73, perché ovviamente sono le donne a esercitare di solito i mestieri meno remunerati. A ricevere la paga minima sono oggi circa 7,2 milioni di lavoratori.
Quasi un terzo degli interrogati, il 30%, vorrebbe portare la paga oraria a 15 euro, il 52 ad almeno 13, che per gli economisti sarebbe tuttavia il limite di guardia. Andare oltre potrebbe essere pericoloso perché a catena si dovrebbero aumentare anche i salari minimi o medio-bassi. Al momento, solo la Linke, all’estrema sinistra, è favorevole ad andare oltre i 12 euro.
Se si esagera, come mette in guardia Christian Lindner, si rischia di incrementare l’inflazione. Ma si incrementerebbe anche la domanda interna, rilanciando l’economia nella fase di ripresa dopo il Covid. La paga minima, inoltre, porterebbe i compensi calcolati su 40 ore settimanali poco al di sopra del livello di povertà, pari al 60% del reddito medio.
Se fosse adottata in Italia, anche al di sotto dei 12 euro, la paga minima eviterebbe lo sfruttamento del lavoro giovanile, e non solo dei giovani al primo impiego. Perché un ristorante o un caffè non sarebbero in grado di pagare in modo giusto un barista o una cameriera? E le grandi società, come quelle telefoniche, entrerebbero in crisi se dovessero pagare in modo dignitoso i ragazzi che rispondono ai loro call center? Naturalmente, se la paga minima non venisse applicata all’italiana.