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 2021  dicembre 28 Martedì calendario

La casa di Pasolini non è stata venduta


L’abitazione dove visse l’artista nella borgata di Rebibbia “L’acquisti il Comune per ospitare chi studia la sua opera”
Potrebbe essere il Campidoglio a dare una nuova vita a quella che fu l’abitazione del giovane Pier Paolo Pasolini a Roma. Quella casetta di via Giovanni Tagliere, nel quartiere di Rebibbia, sulla Tiburtina. Due camere, un bagno e una cucina: 60 metri quadri in tutto, dove il poeta visse agli inizi degli anni Cinquanta. È qui che, da insegnante di scuola media a Ciampino, sull’Appia, per la prima volta venne a contatto con la vita popolare della borgata romana.
Dopo l’asta deserta andata in scena lo scorso 17 dicembre, ora l’assessorato alla Cultura e quello al Decentramento puntano su un progetto di riqualificazione che ruoti attorno alla casa del poeta, regista e intellettuale italiano.
Un’iniziativa chiesta a gran voce dai comitati di quartiere, gli stessi che a novembre erano scesi in piazza per opporsi alla vendita. L’obiettivo della mobilitazione era quello di trasformare la casa di Pasolini da abitazione privata a museo pubblico. La base di partenza era stata fissata a 122.850 euro, con un rialzo minimo di 2.457. Un prezzo fuori mercato, forse, che ha tenuto alla larga i potenziali offerenti nonostante il valore storico e culturale del luogo. Ma c’è anche lo stato di semiabbandono a renderlo poco appetibile.
«La casa era in condizioni decrepite», ricorda Marco Lodoli. Nel 2002 lo scrittore romano presiedeva un’associazione a cui era stata affidata la gestione della casa. Difficile che a distanza di anni la situazione sia cambiata, visto che quella di Lodoli rappresenta una delle poche occasioni in cui l’abitazione ha avuto la possibilità di rivivere. Anche a quel tempo si parlava di un possibile acquisto da parte del Comune, ma il passaggio di proprietà non andò mai in porto.
Ora il fallimento dell’asta riapre la partita sul futuro della casa. Della struttura potrebbe farsi carico direttamente il Comune di Roma. In ballo c’è la partecipazione al secondo round della vendita all’incanto che andrà in scena nel febbraio 2022. Non è detto che il Campidoglio deciderà di partecipare. Fatto sta che l’ultima parola spetta al sindaco, Roberto Gualtieri: sulla sua scrivania è stato fatto recapitare un progetto di riqualificazione che ruota attorno alla ex dimora di Pasolini e che porta la firma dell’assessore alla Cultura, Miguel Gotor, insieme a quello per il Decentramento, Andrea Catarci.
Del piano fa parte il cosiddetto museo diffuso, proposto dalle associazioni di quartiere e accolto con favore anche dal IV Municipio, la circoscrizione in cui si trova Rebibbia. Per quanto riguarda l’abitazione di via Tagliere, invece, questa potrebbe diventare una sorta di residenza per i ricercatori che svolgeranno attività di studio sulle tematiche che ruotano attorno alla figura di Pasolini. Nelle intenzioni dei due assessori c’è quello di istituire una borsa di studio ad hoc, finanziata direttamente dalla Capitale o dai municipi coinvolti. Questa servirà per supportare le spese di ricerca di chi soggiornerà all’interno dell’abitazione.
L’idea nasce dalla difficoltà di istituire un vero e proprio museo, viste le modeste dimens ioni dell’immobile: appena 40 i metri quadri calpestabili. Una superficie troppo esigua per accogliere la proposta di un centro espositivo inizialmente avanzata dal IV Municipio. Il dossier è ora nelle mani della giunta comunale che, in vista del centesimo anniversario dalla nascita di Pasolini (5 marzo 1922 – 2 novembre 1975), dovrà decidere le sorti di quella che fu la sua casa tra i ragazzi di vita della Tiburtina.