la Repubblica, 28 dicembre 2021
Il punto sul Cloud di Stato
ROMA – Rendere digitali tutti i dati della Pubblica Amministrazione. Trasferirli sul web, dentro una “nuvola” sicura (il Cloud). Generare così servizi pubblici più rapidi ed efficienti per le persone e le imprese. L’ambizioso progetto del governo Draghi, finanziato dal piano europeo di rilancio Pnrr con 1,9 miliardi, fa un deciso passo in avanti. Per la sua realizzazione, la cordata di imprese fra la Tim, Leonardo, Sogei e CDP Equity si guadagna la patente di favorita.
Questa cordata ha partecipato a un preselezione che l’opponeva a due altre “alleanze”: Aruba era con Almaviva, Fastweb con Engineering (gigante dell’ingegneria informatica da 1,24 miliardi di ricavi). La Presidenza del Consiglio ha studiato i progetti operativi delle tre cordate. E proprio ieri il Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza ha incoronato come migliore quello di Tim, Leonardo, Sogei e CDP Equity. Già nelle prossime settimane, il ministero della Difesa (grazie alla società Difesa Servizi) pubblicherà un bando di gara. Il bando spiegherà che cosa Tim, Leonardo, Sogei, CDP Equity si sono impegnate a realizzare, in quali tempi e a quale prezzo. Qualsiasi altra azienda o cordata potrà presentare un progetto alternativo, con condizioni migliorative. Quando tutti i progetti saranno sul tavolo, i ministeri competenti decideranno il vincitore definitivo di questa corsa. L’obiettivo di Vittorio Colao, ministro per la Trasformazione digitale, è dare il via ai lavori per la seconda metà del 2022. Compito del vincitore sarà, per la precisione, la costruzione della “autostrada del Sole” dei dati. È una complessa infrastruttura di centri di raccolta dati e software d’avanguardia che farà da pilastro alla “nuvola”, al Cloud della Pubblica Amministrazione. Questo pilastro si chiamerà Polo Strategico Nazionale e si è guadagnato il soprannome di “fossato dei coccodrilli” perché alcune sue parti dovranno essere potenzialmente inviolabili, a protezione dei dati pubblici di tipo strategico. Per Leonardo ieri fiammata alla Borsa di Milano (+1,4%) mentre Telecom Italia (cioè Tim) arretra dello 0,37%.
Intanto, per prevenire le inefficienze della Pubblica Amministrazione alle prese con il Pnrr, proprio la Cdp ha firmato un accordo quadro con il Tesoro. L’intesa vuole aiutare «le amministrazioni centrali e gli enti locali a cogliere le opportunità del Pnrr, accelerando la realizzazione degli investimenti, e facilitando il rispetto dei tempi e il conseguimento degli obiettivi». Così una nota congiunta del Tesoro e dall’istituto di promozione nazionale (Cdp), che gestisce i 386 miliardi del risparmio postale.
Il Pnrr stanzia risorse per 222 miliardi, tra prestiti e donazioni, che l’Europa mette a disposizione per le riforme strutturali in Italia. Ma i soldi, per essere spesi, vanno inquadrati entro pochi mesi nelle sei missioni in cui si divide: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione, inclusione, salute. La reputazione della burocrazia italiana e le prime avvisaglie non fanno ben sperare: a ottobre la Regione Sicilia si è vista rigettare tutti i 31 progetti per i finanziamenti del Pnrr; a novembre il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha dato l’allarme: «Il 2026 è dietro l’angolo e con le norme esistenti non faremo neanche in tempo a far arrivare le carte ai vari palazzi che devono dare i pareri». L’accordo di ieri nasce per prevenire simili fenomeni, anche con la definizione di “piani di attività” che contengano tutte le iniziative da svolgere per ogni ministero coinvolto. Con la scelta di Dario Scannapieco come ad, sette mesi fa, il governo Draghi ha voluto rendere Cdp un perno del Pnrr italiano, con progetti da 3,3 miliardi di cui è tra l’altro promotrice. E a novembre uno dei tre pilastri del piano strategico 2022-2024 della Cassa era proprio il «deciso rafforzamento dell’advisory e della gestione di fondi pubblici, nazionali ed europei, soprattutto a beneficio della Pubblica Amministrazione». Questo, «per orientare gli investimenti verso progetti di qualità». In agosto Cdp ha avviato l’assunzione di 25 “consulenti” pubblici per il Pnrr, per prepararsi al meglio.