la Repubblica, 28 dicembre 2021
Il turismo ha perso 4 miliardi
ROMA – Vacanze più brevi, di soli due giorni a Natale e intorno ai 4 di media, a Capodanno. Nei borghi vicino casa e non più all’estero. Vacanze nelle seconde case, ormai preferite agli alberghi.
Ancora una volta la pandemia modifica le scelte di tante famiglie che riorganizzano le ferie di fine d’anno e invernali. E il cambio in corsa produce nuovi gravi danni all’industria dell’accoglienza e dell’intrattenimento. Coldiretti li stima in 4,1 miliardi di euro per il solo periodo da Natale all’Epifania. Naturale che il settore, investito dall’ennesima slavina coronavirus, reclami aiuti dal governo, anche a tutela dei suoi lavoratori a tempo indeterminato (40 mila).
Dopo un anno difficile, quando sperava in una boccata d’ossigeno, Confcommercio descrive un fine 2021 pesante. Tra il 23 dicembre e il 6 gennaio, il comparto confidava nei 25 milioni di partenze che gli italiani hanno pianificato fin da settembre. Di queste partenze, 7 milioni sono in sospeso. Le persone sceglieranno solo all’ultimo momento se viaggiare. Invece 5 milioni risultano ormai azzerate. La Federazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator (Fiavet) spiega che molte famiglie temono – tra le tante incognite – la cancellazione del volo, ora che la variante Omicron colpisce piloti, assistenti, hostess delle compagnie.
Altri 5,3 milioni di viaggi sono stati ridotti nei giorni e nella destinazione (con preferenza per quelle vicino casa). Incrociano le dita i 24 mila agriturismi italiani che stanno presentando pacchetti all’insegna dell’aria aperta e della sicurezza. In questo clima, mentre negli anni spensierati decine di migliaia di italiani andavano all’estero, adesso la percentuale flette verso l’8% (tra Capodanno e Epifania). Per Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, la montagna sta tenendo. I problemi arriveranno dopo il 6 gennaio «quando gli albergatori sentiranno solo l’eco» nei corridoi e nelle stanze rimaste vuote. I weekend lunghi sulla neve – amati da inglesi, francesi, tedeschi e svizzeri – saranno più rari, mentre migliaia di appassionati sono tentati di disdire le settimane bianche.
In un clima di difficoltà per le città d’arte, Giuseppe Roscioli (Federalbergi Roma), invoca la linea dura: «In Germania – spiega – hanno avuto il coraggio di mettere in lockdown i non vaccinati, ed ora i contagi stanno scendendo. Anche noi dobbiamo prendere decisioni al limite della Costituzione perché viviamo una condizione di difficoltà». Confcommercio chiede soprattutto che le attività, se affondate dall’emergenza sanitaria, beneficino fino a giugno 2022 della cassa integrazione (in scadenza questo 31 dicembre). L’altra richiesta porta al rinnovo dell’esonero dai contributi in caso di reinserimento in organico di propri dipendenti o di nuove assunzioni. Aiuti mirati dovrebbero andare alle discoteche perché chiuse con decreto. In una sua mozione, la deputata Angela Masi (5Stelle) immagina infine che gli imprenditori possano beneficiare di prestiti a 24 mesi senza interessi.