Il Sole 24 Ore, 28 dicembre 2021
Boom dei cambi di casacca: 276 dal 2018
A Montecitorio e a Palazzo Madama il traffico è sempre più intenso. E non tanto a causa del periodo natalizio. È l’approssimarsi dell’appuntamento per l’elezione del capo dello Stato che sembra favorire ancora di più i passaggi di deputati e senatori da un Gruppo all’altro, in un Parlamento dalle porte ormai perennemente girevoli. Con i cosiddetti cambi di casacca arrivati dall’inizio della legislatura a quota 276. E le corsie maggiormente intasate risultano quelle che arrivano o partono del gruppo Misto. Non a caso proprio dal “Misto” sono transitate le ultime “new entry” in Italia Viva alla Camera, che sono state annunciate poco prima di Natale: Flora Frate e Maria Teresa Baldini.
La prima era stata espulsa nel gennaio del 2020 dal M5S e le cronache riportano momenti di avvicinamento prima ai Radicali e poi ad Azione di Carlo Calenda. La Baldini invece nel maggio scorso era formalmente approdata a Coraggio Italia, la formazione di Toti e Brugnaro con tanto di gruppo a Montecitorio, arrivando da Forza Italia, dove era approdata dopo una pausa al Misto nell’agosto 2020 in seguito all’uscita da Fdi nelle cui fila era stata eletta a Montecitorio. E con questi due ultimi spostamenti salgono, almeno in ordine cronologico, appunto a 278 i “passaggi” dal marzo del 2018, di cui ben 128 nell’ultimo anno.
In altre parole, nel solo 2021 si è manifestato il 46% dei cambi di Gruppo andati in scena da inizio legislatura, come emerge anche dalla fotografica scattata da OpenPolis al 17 dicembre scorso (quando gli spostamenti ufficiali dei parlamentari erano 276, di cui 126 negli ultimi dodici mesi). Con ricadute non trascurabili sulla forza e sulla fisionomia dei singoli Gruppi. A patire maggiormente il traffico di deputati e senatori è stato, come è noto, il Movimento Cinque stelle, che prima di Natale risultava aver perso 96 parlamentari, espulsioni comprese. Nella classifica delle “fughe” il secondo posto spetta a Forza Italia (38) e il terzo al Pd (31). Dall’analisi di OpenPolis emerge anche che negli ultimi mesi alcune dinamiche sono cambiate, forse anche per effetto dei rimescolamenti del quadro politico in vista della convocazione a gennaio delle Camere in seduta comune per l’elezione del successore di Sergio Mattarella al Quirinale. Ad esempio, da settembre Fi e Pd hanno recuperato un seggio ciascuno, mentre i Cinquestelle hanno continuato a perdere parlamentari (due negli ultimi quattro mesi). Due ne aveva persi anche Italia Viva, compensati però dai nuovi ingressi di Frate e Baldini, in quest’ultimo caso a discapito di Coraggio Italia. Negli ultimi quattro mesi sono stati 8 gli spostamenti operativamente effettuati dai parlamentari, al netto degli annunci pre-natalizi.
Il tutto di fatto in linea con la tendenza emersa fin dall’avvio della legislatura, che mostra dati record in quasi tutti i casi. Come quello dei cambi di casacca ripetuti. Con ben 52 deputati e senatori passati più volte da un Gruppo all’altro dal marzo del 2018 a oggi. Tanto è vero che in vista della riforma dei regolamenti parlamentari, si sta discutendo, in questa fase soprattutto al Senato, su come far scattare la stretta, con tanto di sanzioni, per arginare questo fenomeno, visibile in tutta la sua evidenza nell’intasamento del gruppo Misto. Che, con il trascorrere dei mesi, si è gonfiato a dismisura alla Camera come al Senato: alla soglia della pausa natalizia i nuovi “iscritti” rispetto alla configurazione iniziale risultavano 31 a Montecitorio e 38 a palazzo Madama. Sessantanove parlamentari in più da inizio legislatura, dunque, prima dell’annuncio alla Camera del passaggio di Frate a Iv.