il Fatto Quotidiano, 28 dicembre 2021
Berlino: più armi per tutti
Annalena Baerbock, neo-ministra degli Esteri tedesca, è pronta a bloccare gli ultimi contratti per l’esportazione di armi che valgono 5 miliardi di euro. Nella sua ultima settimana da cancelliera, Angela Merkel ha approvato accordi per l’invio di forniture militari a Egitto e Singapore. La coalizione Semaforo, guidata dai socialdemocratici, è posizionata più a sinistra della Grosse Koalition che ha sostenuto la Merkel. In particolare i Verdi hanno una visione della politica estera più dura nei confronti dei Paesi non membri dell’Alleanza atlantica. Nell’accordo di governo firmato poche settimane fa è stata messa nero su bianco la volontà di bloccare, o quantomeno limitare, la vendita di armi ai Paesi non membri dell’Unione europea o della Nato. “Come coalizione – ha detto Baerbock domenica scorsa – abbiamo fatto chiarezza, stiamo rivedendo i requisiti per l’esportazione di armi utilizzati negli ultimi anni”.
Negli accordi firmati all’ultimo minuto da Merkel con Il Cairo ci sono tre fregate da combattimento e 16 sistemi di difesa aerea prodotti da ThyssenKrupp Marine Systems e Diehl Defense. Le critiche non erano mancate. All’Egitto si imputa la violazione dei diritti umani nei conflitti in Yemen e Libia. Per Singapore l’ex cancelliera ha dato il via libera alla costruzione di un sottomarino da guerra. Anche Olaf Scholz, che supervisionò gli accordi come ministro della Finanze, è stato attaccato duramente. Il giorno di Natale, Sevim Dagdelen, parlamentare del Bundestag per Die Linke, ha scritto su Twitter: “Scholz si mostra come un vero truffatore. Stop all’esportazione di strumenti di morte”. L’ex ministro dell’Economia, Peter Altmaier (Cdu), ha informato il Parlamento dell’accordo il 5 dicembre, la vigilia dell’elezione di Scholz come cancelliere, senza però menzionare l’importo pattuito per le nuove licenze.
Pochi giorni prima, il 29 novembre, Altmaier aveva risposto a un’interrogazione parlamentare dicendo che il valore delle esportazioni di armi da guerra verso l’Egitto era meno di 200 milioni di euro. Con l’arrivo del nuovo governo è stato reso noto l’importo dei contratti con l’Egitto: 4.340 milioni di euro. A cui si somma la commessa per il sottomarino di Singapore. Questi 5 miliardi di armi fanno segnare un nuovo record per il comparto in Germania, si passa dai 22,5 miliardi del 2017 ai 26 del 2021.
Il mercato della Difesa è regolato direttamente dal governo, infatti i produttori tedeschi devono ottenere una licenza dallo Stato per poter esportare le loro armi. Il primo cliente sono gli Stati Uniti, seguiti dall’Ungheria. Ma i Paesi nordafricani e del Golfo sono tra i primi dieci importatori del made in Germany. L’Algeria ha contratti in essere per 2 miliardi di euro e il Qatar di oltre 700 milioni. Nel solo 2020, Berlino ha inviato armi per 1,2 miliardi in Paesi direttamente coinvolti nella guerra in Yemen. In uno studio del Stiftung Wissenschaft und Politik (Istituto Tedesco per affari Internazionali e la Sicurezza) si legge che l’esportazione di armi verso il Medioriente è un “flusso in crescita” dagli anni Duemila, nonostante sia in vigore il divieto di vendita all’Arabia Saudita. Il Medioriente rappresenta “oltre il 25% del totale delle licenze. In una visione di sviluppo della regione, questo è problematico”. La Germania è tra i primi cinque Paesi al mondo per l’esportazione di armi con Stati Uniti, Russia, Francia e Cina. In totale, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) questi Paesi sono responsabili del 76% dell’export di armi nel mondo per il quinquennio 2015-19.
La sola Germania vale il 5,5% del mercato mondiale degli armamenti. Nonostante la pandemia di Covid, l’industria mondiale delle armi è continuata a rafforzarsi. Dalle ricerche fatte dal Sipri, mentre l’economia mondiale ha rallentato di oltre il 3% nel 2020, i primi 100 produttori di armi hanno aumentato il fatturato dell’1,3%, raggiungendo un valore di scambi complessivo di 470 miliardi di euro. Russia e Francia hanno rallentato, mentre Usa, Cina e Germania sono cresciute.