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 2021  dicembre 27 Lunedì calendario

Intervista a Christian Vieri


«Mi sono molto divertito in questo girone d’andata – dice Bobo Vieri – ho visto una gran voglia di fare calcio, di imporre il proprio gioco, tutte cose che fanno bene alla serie A. Non è per nulla scontato spadroneggiare sui campi di provincia, dove trovi squadre spavalde, organizzate, che non impostano più le partite solo per limitare i danni o strappare il pareggino. Succede sempre qualcosa, anche quando il pronostico sembra a senso unico».
Giro di boa e il Bomber analizza per noi il campionato, con un occhio anche al delicatissimo bivio azzurro in vista di Qatar 2022.
Christian Vieri, a chi assegna il titolo di miglior giocatore di questa prima parte della stagione?
«Dico Vlahovic, senza dubbi. È il centravanti puro più forte d’Europa, insieme ad Haaland. Anche se a livello internazionale metto Haaland primo e Vlahovic secondo»
E in panchina chi premierebbe?
«Vincenzo Italiano, che con la Fiorentina sta facendo un lavoro interessantissimo. La nuova proprietà viola – dopo tutta una serie di scelte disastrose – ha finalmente individuato un tecnico giovane, bravo, a cui piace giocare. La Fiorentina propone un bellissimo calcio, fresco, divertente, con tanti giovani: merita la classifica che ha».
C’è qualcosa che l’ha fin qui colpita negativamente?
«Il non giocare della Juve».
Ci spieghi.
«Vedo quasi tutte le squadre con un atteggiamento propositivo, offensivo, mentre la Juve è sempre molto indietro e offre un calcio sterile, fermo. È una delle società più importanti e prestigiose del mondo, ha uomini superiori alla media, non può quindi giocare un calcio così brutto, non è accettabile. Mi ha colpito in negativo e fino ad oggi è sicuramente la grande delusione della stagione».
L’Atalanta ha frenato a sorpresa nelle ultime giornate: soffre di vertigini?
«Gasperini sta facendo una cosa mai vista secondo me in certe realtà. Penso a Claudio Ranieri e alla sua spettacolare impresa con il Leicester: vincere la Premier in un club simile è stato un capolavoro. Poi, però, il Leicester è tutto sommato tornato nei ranghi. L’Atalanta è invece quattro anni che è in Champions League: seconda, terza o quarta, è sempre lì. Quando giocavo io, una squadra come l’Atalanta faceva giustamente festa se si salvava un mese prima. Ora con Gasperini è fra le grandi. È una grande, senza storie. Tutti gli anni lotta per la Champions, sempre più vicina a chi guida la classifica in campionato. È una cosa mostruosa».
La peggior frenata, lassù, è comunque quella del Napoli: colpa dei troppi infortuni?
Ho fatto due dosi di vaccino ma ho preso il Covid e parlo con le bimbe grazie a FaceTime
«Infortuni, stanchezza, altre cose, ma hanno anche sbagliato per tre volte la gara in casa. Quindi, non è solo stanchezza o infortuni. Non vanno cercati alibi: con lo Spezia devi vincere a prescindere. Anche il Milan e la Roma hanno dovuto fare i conti con tantissimi guai fisici, e tutti hanno via via problemi, fa parte del gioco. Il campionato è lungo, si gioca spesso, arriva l’inverno, ci sono gli acciacchi... Quando sento tirare fuori certe scuse spengo la televisione. Ripeto, tutti hanno problemi in un percorso così lungo, e per arrivare in fondo bisogna saper gestire le varie situazioni con freddezza e intelligenza. Se sei veramente forte – sotto ogni punto di vista – alla fine arrivi comunque dove devi stare».
Crede che la corsa scudetto riguardi solo le attuali prime quattro della classe?
«Sì, secondo me sì. Dietro, non vedo squadre più forti di Inter, Milan, Napoli e Atalanta».
Ibra sta invecchiando definitivamente?
«È invecchiato come tutti i 40enni, ma la palla giusta la butta ancora dentro con regolarità. Certo, non gli devi chiedere di correre tutta la gara, non può farlo, ma resta una sentenza nelle aree avversarie. È ancora in grado di intimidire qualsiasi difesa».
Il Milan può davvero andare fino in fondo?
«Sì, sono sicuro. Lo ha dimostrato anche a Empoli, vincendo su un campo difficile. Appena ha recuperato alcuni giocatori importanti – Theo Hernandez su tutti – la musica è cambiata. Giocano sempre per vincere, attaccano, e in due anni hanno acquisito una mentalità importante. Quello del Milan è un calcio intenso, veloce. E Kessie, in particolare, è fondamentale: deve giocare sempre su questi livelli».
È rimasto sorpreso da Simone Inzaghi?
«Sembrava che senza Lukaku e Hakimi fosse finita per l’Inter. E un po’ tutti, va detto, abbiamo pensato che i nerazzurri avrebbero fatto fatica a rimpiazzare certi giocatori. Bravi loro a prendere Dzeko, uomo di altissima qualità: non c’era giocatore migliore per sostituire Lukaku. E poi hanno acquistato pure Correa: insieme, il bosniaco e l’argentino, garantiscono i gol di Lukaku. Sei quindi a posto a quel livello. Certo, Hakimi non è sostituibile, però c’è Darmian che è una certezza sia tatticamente sia tecnicamente e c’è soprattutto Dumfries, cresciuto in maniera incredibile nelle ultime settimane».
L’Inter è la sua vera favorita per lo scudetto?
«Sì, tutti i giocatori si stanno esprimendo al massimo delle loro possibilità. A proposito di nuovi acquisti, Calhanoglu è straordinario, ma tutti sono a un livello altissimo. E Inzaghi ha dato ai suoi ragazzi la libertà mentale che probabilmente con Conte non avevano, anche per una questione di struttura generale della squadra. Simone ha offerto altre soluzioni di gioco, in assenza di un accentratore come Lukaku».
Come lo vede Antonio Conte al Tottenham?
Vlahovic è fortissimo, con Haaland il miglior centravanti d’Europa
Bravo Italiano
«È un allenatore eccezionale, farà sicuramente un lavoro importante. Non è facile farsi largo in questa Premier spaventosamente competitiva, ma col giusto tempo lui saprà costruire una grande squadra».
Capitolo Nazionale.
«Mamma mia...».
La corsa al Mondiale si annuncia durissima.
«Ci siamo messi in un guaio enorme. Sarà dura battere la Macedonia e poi Turchia o Portogallo in trasferta. Ci sarà una pressione incredibile, e con tutta questa pressione è dura giocare».
Abbiamo giocatori in grado di gestire una situazione simile?
«Sono ragazzi che hanno vinto un grande Europeo, conoscono valore e peso della maglia azzurra. Ripeto, serve uno step ulteriore: all’Europeo non c’era l’obbligo di vincere, bastava un bel torneo e un bel calcio. Ora devi invece passare i due turni, senza storie. L’Italia al Mondiale ci deve essere. Ripeto, sale la pressione e vedremo lo spessore di tutti i ragazzi».
Intanto, là davanti siamo poca cosa...
«Calma, non è così, abbiamo sempre il bomber del nostro campionato, Ciro Immobile: lui ci deve dare una mano fondamentale in queste due partite. Ci sono anche Scamacca e Raspadori, quindi il futuro non è nero».
Lei darebbe subito una maglia da titolare a Scamacca?
«Non lo so, abbiamo un grande c.t. che saprà decidere per il meglio. Di certo Scamacca è molto forte e lo sta dimostrando».
Natale con il Covid: è stato questo il cinepanettone di Bobo Vieri?
L’Italia non può restare fuori dal Mondiale in Qatar, ma si è messa in un guaio davvero grande
«Purtroppo sì. Ho fatto due vaccini, dovevo partire per le vacanze, non sono stato benissimo e il tampone ha confermato la positività. Ho quindi passato Vigilia e Natale chiuso in camera con febbre, raffreddore e qualche dolorino vario».
E le bimbe come la stanno prendendo?
«Parlo con loro tramite FaceTime, sanno che ho la febbre e che quindi devono stare lontane per qualche giorno... Una tristezza unica, ragazzi».