La Stampa, 27 dicembre 2021
Com’è facile cambiare sesso in Svizzera
Anno nuovo, vita nuova, e in Svizzera c’è una grossa novità. Dal 1° gennaio 2022 saranno rivoluzionate le regole per il cambio di sesso in anagrafe. Le persone transgender e intersessuali potranno semplicemente fare una dichiarazione davanti all’ufficiale di stato civile e farsi cambiare nome e sesso, pagando 75 franchi. Non c’è bisogno di certificati medici, terapia ormonale o altra documentazione – come in Irlanda, Belgio, Portogallo e Norvegia-, l’unico requisito è avere “la convinzione intima e costante di non appartenere al sesso iscritto nel registro dello stato civile”. Per ora ci si può identificare solo in maschio o femmina, ma non poniamo limiti ai generi e alla provvidenza, d’altra parte la Svizzera ha fatto la storia con la propria neutralità. I minori di 16 anni potranno fare questa procedura con l’aiuto e il consenso un genitore o tutore legale. Non mi è chiaro da che età sia possibile fare questa procedura, vorrei scrivere una battuta sul fatto che i bambini e le bambine di quattro o cinque anni spesso si sentono fate, draghi, mostri o cani, ma vorrei arrivare viva al 2022.
Lo snellimento della burocrazia è sempre un dono del cielo e del parlamento, il risultato di discussioni che durano anni, e sicuramente le persone transgender e intersessuali hanno tutto il diritto di vedere alleggerite delle procedure che spesso possono essere molto lunghe, complesse o percepite come mortificanti. “Basata sull’autodeterminazione, la revisione lascia immutati i rapporti familiari (matrimonio, unione domestica registrata, parentela e filiazione)” si può leggere nel testo del “Rapporto esplicativo” relativo al cambiamento di sesso allo stato civile del 2018. Infatti, il divorzio non è più condizione necessaria al cambio di sesso per quanto riguarda lo stato civile. Vedo sceneggiatori svizzeri che si fregano le mani, intenti a scrivere un soggetto dove il marito che non ha il coraggio di dire alla moglie che la tradisce si presenta dall’ufficiale di stato civile per dire che ha l’intima convinzione di essere una donna e si fa cambiare le generalità. A quel punto la moglie è costretta al divorzio, o a maturare l’intima convinzione di essere un uomo. Non è regolamentata la questione del deadname, quindi ancora in fase di definizione la scena con i parenti dove si guarda l’album del matrimonio, e nessuno dei presenti sa quale nome usare senza mortificare nessuno. Il Locarno Film Festival è salvo. “La convinzione intima e costante” è quindi condizione sufficiente a cambiare sesso per lo stato svizzero. L’autodeterminazione basta a sé stessa e alla nazione? Credo che una legge del genere non rechi danno a nessuno, o che la sua stessa esistenza sia a discapito di qualcuno, ma che porti solo vantaggi per le persone transgender. Il punto controverso, come sempre, come per tutto, riguarda i minori. Decideranno i genitori, o i tutori legali, ma è un argomento troppo complesso per non avere mai un dubbio su ciò che è davvero legittimo e su cosa invece è solo posizionamento.