ItaliaOggi, 24 dicembre 2021
Periscopio
Papa Giovanni, Gimondi e l’Atalanta: a Bergamo tutto il resto è contorno. Vittorio Feltri: “Atalanta la Dea che mi fa godere” (Rizzoli).
Berlusconi al Colle vorrebbe dire rinascita dell’antiberlusconismo, al momento finito in un cassetto, e quasi certe elezioni anticipate. Roberto Gressi. Corsera.
C’è poi l’elenco telefonico degli aspiranti presidente della Repubblica. Francesco Verderami, Corsera.
Mi ha molto colpito una cosa nelle recenti rivolte: che accanto ai gruppi diciamo militarizzati che cercavano lo scontro con la polizia ci fossero anche persone non inquadrate in precisi movimenti politici, ma che non indietreggiavano quando i poliziotti caricavano, e dicevano: Uccideteci tutti!. Ho paura di quello che cova sotto la cenere. E dico di stare all’erta. Pigi Battista, scrittore (Luigi Mascheroni), il Giornale.
L’autore dei testi dei Jalisse non sarà De André, né Lennon quello delle musiche, ma in questi venticinque anni abbiamo sentito di peggio, dai rapper stonati ai tromboni trombati. Oltretutto minacciano di insistere, dicono di avere già pronte canzoni per i prossimi otto Sanremo. Andrebbero invitati anche solo per evitare che ne scrivano altre. Propongo una petizione per i Jalisse al Festival di cui non vorrei mai essere io il primo firmatario. Massimo Gramelllini. Corsera.
La neve che aveva ricoperto il povero Ötzi subito dopo la morte e poi per secoli e secoli sottozero avevano costruito una cella frigorifera naturale, una camera mortuaria millenaria. Lo stato di conservazione del corpo naturalmente mummificato era eccezionale, unico: in pratica era come aver trovato un’istantanea di 5.200 anni fa, e gli studiosi non se la fecero scappare. Vennero usate le più sofisticate tecniche di indagine al servizio della scienza medica per avere un quadro antropologico e clinico dell’epoca. Maurizio Pilotti, Libertà.
Non c’è solo la sifilide. Esistono anche la gonorrea e le uretriti. E i condilomi, detti creste di gallo. È la malattia sessuale più diffusa, frutto della promiscuità. Mi capita di visitare uomini e donne che il giorno prima hanno avuto rapporti con cinque partner diversi. Giampiero Girolomoni, presidente della Società di dermatologia. (Stefano Lorenzetto). L’Arena.
Poco meno di quarant’anni fa, dovendosi raffreddare l’inflazione, allora a due cifre, il governo Craxi decise di adottare il decreto legge con il quale venivano tagliati due punti di scala mobile nella busta paga dei lavoratori dipendenti. Berlinguer si oppose con tutte le sue forze sino a volere un referendum che, nella sorpresa generale, venne vinto dal governo. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.
Benché tutto sia cominciato molto tempo fa, con la fine della guerra fredda, quando la capitolazione dell’Unione Sovietica “disordinò il mondo”, è in questi ultimi anni che il parapiglia dell’economia globale si è saldato con la crisi generale di tutti i sistemi politici, a cominciare dalle democrazie occidentali. In Italia, poi, il disastro è stato consumato fino in fondo. Lodovico Festa e Giulio Sapelli: “Draghi o il caos”, Guerini associati.
Sono venticinque anni che i Jalisse provano a tornare a Sanremo ma niente. Perché questo accanimento reciproco, i Jalisse nel mandare fiumi di canzoni e il Festival nel dire «ripassate l’anno prossimo, che tanto prima o poi...»? Venticinque anni: nello stesso lasso di tempo Berlusconi è riuscito a diventare simpatico persino a Conte. Che cos’avranno fatto i Jalisse di così terribile? Hanno negato una plusvalenza alla Juve? Hanno parlato male di Greta Thunberg? Hanno riso in faccia a Cacciari? Qui da noi va in prescrizione qualsiasi misfatto, possibile che solo la loro vittoria non sia stata ancora smaltita? Massimo Gramelllini. Corsera.
Benedetto XVI, mostrava un pensiero limpido, espresso in modo ordinato, coerente, senza incertezze e confusioni. Chi ha avuto una capacità paragonabile alla sua di esprimersi con ordine, chiarezza, capacità di sintesi, profondità e finezza? Ciò non toglie che il pontefice, rispetto a predecessore e successore, ebbe un minore carisma di comunicazione con le masse e con i gesti; è stato meno capace di coinvolgere le folle in un dialogo con lui. Federico Lombardi, gesuita. (Marco Bertoncini). ItaliaOggi.
Ho cominciato a rileggere Baudelaire. Il suo è un libro da maneggiare con cura, un libro fragile, com’era fragile lui, Charles, spesso in costanza di depressione, rivoluzionario sì, ma al contempo reazionario. Come dovrebbe essere oggi un vero leader all’opposizione di questo mondo intellettualmente osceno: essere al contempo sia reazionario sia rivoluzionario, ma prima di tutto poeta. I filosofi, i politici, i Ceo sono intellettualmente corruttibili, i poeti no. Riccardo Ruggeri. ItaliaOggi.
Quando girai una parte nel Conformista di Bertolucci sentivo di aver fatto una cosa importante. Ero felice. Ma prima che il film uscisse incontrai casualmente Bernardo, colsi un’aria di imbarazzo, gli chiesi che avesse. «Ma niente», mi rispose, «solo che ho dovuto per esigenze di produzione tagliare tutta la scena in cui sei presente». Lo insultai, mi arrabbiai, stavo per mettermi a piangere. E lui con l’aria contrita disse: non ti preoccupare, anzi ricordati Haber che ti sono debitore. Ma non se ne ricordò. Anzi quando una volta lo incrociai e gli dissi: Bernardo ricordati che mi sei debitore, lui mi guardò irritato: «ma che cazzo dici Haber!». Alessandro Haber, attore. Antonio Gnoli. La Repubblica.
Il papà di Annamaria, mia moglie, era autore di canzoni. Mi scovò a un festival amatoriale, vide il talento e praticamente mi portò a casa sua: mi ha fatto sentire normale, mai ultimo, mi ha fatto capire che ci stava una strada. Annamaria teneva 11 anni, poi è cresciuta e ci siamo innamorati. Suoceri e genitori fecero un debito per farmi fare un 45 giri. Andavano di moda le sceneggiate, scrissi A storia mia – o’ scippo. Per venderlo, mi spacciavo per il fratello di un carcerato, dicevo: compratelo, deve mantenere la famiglia. Vendetti 50mila copie. Nino D’Angelo, cantautore (Candida Morvillo), Corsera.
Qui giace Piero d’Avenza cittadino integerrimo, lavoratore indefesso, sposo e padre esemplare, figlio amorosissimo, fratello discreto, cugino soddisfacente, cognato passabile, genero detestabile, prozio tenerissimo, biscugino senza particolare rilievo, nipote insignificante, pronipote modello, suocero insuperabile, amico pignolo, debitore insolvibile, vicino di casa un poco rumoroso, morto esigente, Una prece! Achille Campanile. L’Europeo.
Nessuno dà niente per niente. Nemmeno quando fa l’elemosina. Roberto Gervaso.