la Repubblica, 24 dicembre 2021
Sissi scopre la sensualità
Dimenticate le gote rosate di Romy Schneider, i boccoli effetto bambola Furga, il sorriso radioso, lo sguardo eternamente stupito sul mondo. La nuova Sissi è una ragazza alta, sottile, dai lunghissimi capelli corvini ribelli, che fa sogni erotici e sperimenta il piacere (già dalla prima scena), resta folgorata da Francesco Giuseppe e si porta a palazzo una femme de chambre che le insegna i segreti del sesso.
Cambiano i tempi e Sissi, la nuova serie di Sven Bohse, dedicata alla vita dell’imperatrice d’Austria (già venduta in 120 Paesi), in onda dal 28 dicembre su Canale 5, rispolvera crinoline, gioielli e carrozze, ma si adegua nel linguaggio e nella fotografia, pensando forse al pubblico più giovane. Sensualità e scene di guerra, la vita non è fatta solo di inchini e balli a corte. La storia dice che sarebbe dovuta diventare imperatrice la sorella Elena Carolina Teresa, detta Nenè: in una scena Sissi si scusa al volo con lei, ma si è innamorata di quel giovanotto coi baffi, cosa poteva fare? Niente, ma la sfida sentimentale tra sorelle forse avrebbe meritato un film a parte.
Curiosa, indipendente, innamorata della vita, la nuova Sissi, a 65 anni dal film di Ernst Marischka, è interpretata dalla determinatissima Dominique Devenport che ha le idee chiare sul carattere dell’imperatrice. «Non si sentiva per niente a suo agio nei panni di imperatrice» spiega l’attrice. «Noi la raccontiamo nella sua battaglia per rimanere se stessa, una dimensione da far convivere con l’importante ruolo al quale era stata spinta. Sissi lotta contro una vita da predestinata, che altri avevano scritto per lei».Classe 1996, la svizzero-americana Devenport ha partecipato ai provini mentre frequentava ancora l’ultimo anno di Accademia di recitazione; al casting c’erano almeno altre cinquanta aspiranti Sissi. «Non potevo crederci quando mi hanno detto che sarei stata io a interpretarla. Ero sopraffatta e esaltata dall’opportunità che mi è stata offerta. Il progetto mi ha conquistato perché non c’era nessun desiderio di fare una copia moderna dei film con Romy Schneider. Quelli sono classici e lo rimarranno per sempre». La serie svela l’intimità dei protagonisti: Franz (Jannik Schumann) è chiuso, legato all’educazione ricevuta, ma sa essere passionale. «Sono felice che la nostra versione possa coesistere con i classici, proprio perché sono forme di racconto diverse. I film erano legati all’immagine della donna che si aveva negli anni 50. Noi andiamo a fondo nel racconto dell’umanità di Sissi», continua Devenport «in una forma che rispecchia la società di oggi. Nella serie il personaggio ha punti di forza e di debolezza, si arrabbia, prende decisioni impulsive, tutte cose che faccio anch’io».
Un ritratto originale e attuale della duchessa di Baviera Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, detta Sissi, o meglio Sisi, (nata nel 1837 e uccisa nel 1898 dall’anarchico Luigi Licheni), che sposando nel 1854 l’imperatore d’Austria Franz Joseph, diventa imperatrice e regina d’Ungheria, di Boemia e di Croazia. Una donna indipendente e complessa, passata alla storia per la leggendaria bellezza – costruita a caro prezzo. Cresciuta libera, era allergica alle regole di corte; secondo gli storici soffriva di crisi nervose e si sottoponeva a cure dimagranti estreme. Per lo storico Paul Morand «Sissi era una donna d’oggi nata per sbaglio nel secolo scorso». Certo era una donna romantica e inquieta, alla ricerca di se stessa. Si fece costruire una palestra nei castelli, faceva jogging, maschere di bellezza, nuotate nell’acqua gelida, e saltava regolarmente la cena. Le biografie spiegano che andava avanti nutrendosi con un solo bicchiere di latte. Ossessionata dal corpo, era arrivata a pesare 44 chili. Una creatura tormentata e profondamente infelice, il mito tramandato dalla solare Schneider non corrispondeva alla realtà. Ma la Sissimania continua: in libreria Brigitte Hamann con la biografia Sissi (Tea) fa un ritratto appassionato di una giovane donna eccentrica e fragile, che non voleva sottrarsi al destino di “gabbiano prigioniero del castello”. Già rinnovata per una seconda stagione, la serie in onda in contemporanea con l’emittente tedesca Rtl (anche produttrice con Beta Film), proposta in streaming su Rtl+ ha registrato numeri da record. Questi primi tre episodi raccontano l’incontro della giovane Sissi, anticonformista e brillante, cresciuta con la famiglia lontano dalla rigida etichetta di corte viennese, con Franz, educato al potere fin da bambino, abituato a nascondere le emozioni. Termina con Sissi che prende coscienza anche del suo ruolo politico come imperatrice. « Sissi non è un documentario, è una fiction in cui reinterpretiamo la sua storia – dice la giovane Devenport – La sfida più grande è stata trovare nel ruolo uno spazio che fosse mio. Ho studiato ogni aspetto della sua vita, questo mi ha fatto sentire sempre più vicina a lei. Solo così ho potuto creare una mia versione di Sissi, che rendesse omaggio all’originale».
Questa serie non sarà l’unica. Anche Netflix sta lavorando a un progetto che ricostruisce la biografia dell’aristocratica ribelle: The Empress è attualmente in fase di produzione, con Devrim Lingnau e Philip Froissant protagonisti. Sarà che c’è poco da sognare, ma la fiction aiuta.