Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  dicembre 23 Giovedì calendario

“TUTTI SAPEVANO, MA NESSUNO FACEVA NULLA” – PARLANO ALCUNE DONNE CHE HANNO ACCUSATO DI STUPRO E VIOLENZA SESSUALE NICOLAS HULOT, EX MINISTRO ECOLOGISTA DI MACRON: “MI DICEVANO: “CERCA DI NON RITROVARTI DA SOLA CON LUI IN ASCENSORE”. E C’È UNA MILITANTE DEI VERDI CHE RACCONTA DI ESSERE STATA ALLONTANATA PERCHÉ “ECCITAVA TROPPO IL MINISTRO” – E IL SOSPETTO È CHE ANCHE MACRON FOSSE A CONOSCENZA DI TUTTO... -

«Tutti sapevano, tutti sapevano». A un mese dell'esplosione dell'affaire Hulot, dal nome dell'ex ministro dell'Ecologia di Macron e icona dell'ambientalismo chic francese Nicolas Hulot, accusato di stupro e aggressioni sessuali da cinque donne, un'inchiesta dell'emittente radiofonica Rtl aggiunge nuovi elementi imbarazzanti. Rtl ha intervistato alcune donne che, per il loro ruolo politico, hanno avuto a che fare con Hulot: tutte hanno confermato i «comportamenti problematici» del santino green e tutte hanno parlato dell'insopportabile clima di omertà che regnava nella gauche ecologista.

«Nei corridoi del Senato, esattamente come per Denis Baupin (vicepresidente dell'Assemblea nazionale in quota green dimessosi per le accuse di molestie sessuali alle colleghe, ndr), si diceva così: "Cerca di non ritrovarti da sola con lui in ascensore". Tutti sapevano, ma nessuno faceva nulla», ha rivelato Ninon Guinel, attuale capo di gabinetto del sindaco ecologista di Lione Grégory Doucet e firmataria della lettera aperta "Metoo politique" apparsa su Le Monde lo scorso 15 novembre.

Guinel era una giovane assistente parlamentare quando le consigliarono di stare alla larga da Hulot per non fare la stessa fine di Pauline Lavaud, militante allontanata dalla campagna per le primarie dei Verdi nel 2011 perché «eccitava troppo» l'ex ministro di Macron. L'attuale inquilino dell'Eliseo, sostiene Guinel, non poteva non essere al corrente delle spiacevoli abitudini di Hulot con certe ragazze. «Quando uno della sua campagna dice a Pauline "non ti prendiamo nella squadra perché lo ecciti troppo", vuol dire che si sapeva.

Dunque se si sapeva nei Verdi all'epoca delle primarie con Eva Joly, non poteva non saperlo anche Emmanuel Macron quando lo ha assunto come ministro dell'Ecologia». Jean-Paul Besset, figura di primo piano degli ecologisti francesi, ha cercato di difendere l'amico Hulot, dicendo che non «è mai stato testimone di un comportamento predatorio» dell'ex ministro. Versione che è stata smentita da Pauline Lavaud: «Lo sapeva che Nicolas Hulot importunava le donne».

Già all'epoca dell'affaire Baupin erano stati lanciati diversi allarmi, come riportato da Sandrine Rousseau, seconda classificata alle ultime primarie ecologiste: «Una testimone parlava di comportamenti inappropriati da parte di un celebre uomo della Fondazione Hulot. La nostra idea è che quest' uomo fosse Nicolas Hulot».