Anteprima, 2 novembre 2021
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Biografia di Carlo Melograni
Carlo Melograni (1924-2021). Architetto. Urbanista. Uno dei capiscuola del razionalismo. Per lui gli edifici dovevano avere una «scala umana» e i fruitori (famiglie, studenti) riconoscervisi senza avvertire estraneità. «Il carattere dell’uomo è nel primo gesto: si arruola, nel 1945, nel ricostituito esercito italiano come soldato semplice nel 1º Reggimento Fanteria del Gruppo di combattimento “Cremona”, VIII Armata, e viene decorato sul campo con la Croce di guerra al Valor militare. Si laurea in architettura nel 1950, a Roma […]. Fortemente impegnato in politica (consigliere comunale del Pci dal 1960 al 1966), si associa a lungo con Leonardo Benevolo, Tommaso Giura Longo e Maria Letizia Martines. Poi cerca il contatto con i giovani (negli Anni 80 con Marta Calzolaretti, Piero Ostilio Rossi, Ranieri Valli e Andrea Vidotto, costituendo lo studio P+R/Progetti e Ricerche di architettura), negli Anni 90 con la ancor più nuova generazione di Giovanni Fumagalli, Franco Masotti e Giuseppe Serrao. La sua firma compare sui recuperi delle case popolari di Testaccio a Roma e del centro storico di Trento, sugli istituti universitari di Ferrara, sulla scuola media di Gibellina, su alcune case popolari a Sabaudia, sull’edificio per servizi sociali a Ravenna. Interessanti le sistemazioni di alcuni importanti siti archeologici: a Roma gli archi neroniani dell’Acquedotto Claudio e il Mausoleo di Lucilio Peto, alcune tombe etrusche a Montalto di Castro. Assai amata e intensa l’attività accademica, come docente e poi come preside di Architettura a Roma Tre Uomo elegante, ironico e coltissimo (amava profondamente Stendhal) ricevette la Medaglia d’oro dei benemeriti della scienza e della cultura e, nel 2005 da Carlo Azeglio Ciampi, il Premio Presidente della Repubblica per l’Architettura» [Conti, CdS]. È morto ieri a Roma.