Anteprima, 23 novembre 2021
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Biografia di Fratel Jean-Pierre Schumacher
Fratel Jean-Pierre Schumacher (1924-2021). Monaco trappista. Ultimo sopravvissuto al massacro avvenuto nel 1996 dei monaci del monastero di Tibhirine, in Algeria, rapiti e poi uccisi da militanti islamici, e in seguito beatificati insieme ad altri martiri d’Algeria nel 2018 a Orano. Quella tragica notte fratel Jean-Pierre scampò al sequestro di sette suoi confratelli perché era di servizio in portineria, in un edificio adiacente al monastero. Frère Jean-Pierre se la ricordava benissimo quella notte: «Ero in portineria, fuori dalla clausura. Ho sentito dei rumori: pensavo fossero venuti a prendere le medicine, come era già capitato. Poi quando è tornato il silenzio, qualcuno ha bussato alla mia porta. Ho avuto un po’ paura, poi ho aperto. Era Amedée, che mi ha detto: “Hanno portato via i nostri fratelli. Siamo rimasti soli, io e te”». Molte volte, negli anni, la sua mente è tornata insistentemente sul versetto del Vangelo di Luca che dice: «Uno sarà preso e l’altro lasciato». «Queste parole», rifletteva frère Jean-Pierre commuovendosi, «hanno continuato a vibrare a lungo dentro di me e mi hanno tormentato un po’. Mi sono chiesto se il mio cuore non fosse pronto, se la mia lampada non fosse illuminata. Il Signore non mi riteneva abbastanza degno di essere con loro?». Poi, un giorno, la badessa di un monastero svizzero gli scrisse una lettera: «Non deve affliggersi: il Signore ha voluto che dessero la loro testimonianza d’amore con la morte; altri sono lasciati perché continuino a trasmettere il messaggio d’amore con la vita» [Pozzi, Avv]. È deceduto nel monastero di Midelt, in Marocco, unica presenza trappista rimasta da allora in Nord Africa.