Anteprima, 30 novembre 2021
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Biografia di Marisa Fenoglio
Marisa Fenoglio (1933-2021). Di sé, diceva d’essere «moglie, madre, suocera e nonna, a tempo perduto corista e scrittrice». E poi aggiungeva: «Sorella cadetta di Beppe Fenoglio». Si era scoperta scrittrice nella maturità, quando suo fratello era «morto da 32 anni», come amava puntualizzare. « Marisa era l’unica femmina e la più giovane dei tre fratelli Fenoglio, tutti notevoli e tutti spuntati come per incanto in un ambiente apparentemente poco propizio, la piccolissima borghesia di una piccola città del Piemonte profondo com’era la Alba nel primo Novecento. Beppe, lo scrittore perlopiù postumo, che di giorno lavorava come impiegato in una cantina, è morto a 40 anni nel 1963. Walter, che fece un’ottima carriera alla Fiat e trascorse gli ultimi anni di vita a ripensare al fratello e a raccontare il complesso rapporto che li legava, è mancato nel 2007 a 84 anni. Marisa tornava ad Alba sempre volentieri (l’ultima volta la scorsa estate, con i figli Alberto, Silvia e Paolo), ma viveva lontana dal 1957, quando suo marito, Giuseppe Faussone, fu inviato da Michele Ferrero in un paesino perso nelle foreste dell’Assia, Stadtallendorf, non lontano da Marburg, per trasformare una fabbrica di munizioni dei tempi di guerra nello stabilimento della nascente Ferrero Germania. In Vivere altrove Marisa Fenoglio racconta che la proposta le fu fatta il giorno stesso delle nozze da Michele Ferrero in persona, che era uno dei testimoni: “Signora F., vorrebbe andare in Germania con suo marito?”. Cominciò così un lungo cammino di avvicinamento alla terra e alla cultura del destino, approdo paradossale per una ragazza cresciuta in un tempo che i tedeschi li temeva e li considerava prima di tutto nemici. C’è voluta una vita intera per chiudere il cerchio e riconoscere - come da titolo del suo libro più recente - impossibile il ritorno. E in questo percorso la Fenoglio si è scoperta narratrice, e come lei amava dire, corista: entrando in un coro, cantando, la protagonista di Vivere altrove compie il passo decisivo verso l’integrazione e scopre la bellezza e la musicalità della lingua tedesca. La scoperta della lingua aliena e il desiderio di assumerla dentro alla propria è ciò che più la accomuna al fratello Beppe (lui con l’inglese, lei con il tedesco), del quale Marisa Fenoglio non riuscirà a celebrare il centenario che cade a marzo del 2022» [Negri, Sta]. Se ne è andata domenica a Marburg, in Germania, a soli sei mesi dalla morte del marito.