25 novembre 2021
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Biografia di Guido Alpa (Piero Guido A.)
Guido Alpa (Piero Guido A.), nato a Ovada (Alessandria) il 26 novembre 1947 (74 anni). Avvocato. Civilista. Titolare dello Studio Legale Alpa con sedi a Genova e Roma. Dal 1991 al 2009 professore di Istituzioni di diritto privato alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza, dal 2009 al 2018 di Diritto civile, ora professore emerito. Dal 2019 insegna Filosofia del diritto all’università telematica Unitelma Sapienza. Dal 2004 al 2015 presidente del Consiglio Nazionale Forense. «Il mio nonno paterno emigrò per fame in Argentina dal 1924 al 1952. Lasciò a casa moglie e quattro figli. Tre di loro andarono in guerra. Alla caduta del fascismo diventarono partigiani. Sono un resistente pure io. La vita mi ha allenato ai sacrifici».
Vita Diploma classico a pieni voti al liceo Andrea Doria di Genova nel 1966, laurea con lode in Giurisprudenza nel 1970 all’Università di Genova nel 1970, dove poi ha iniziato la carriera accademica (professore associato di Diritto privato nel 1979, professore ordinario di Istituzioni di diritto privato nel 1983, ecc.) • «Biologo mancato, giurista per caso. “Cominciai ad amare il diritto dal terzo anno di università. Dal giorno in cui il mio maestro Stefano Rodotà, dovendo spiegarci il concetto di proprietà, trasse di tasca alcuni foglietti e ci lesse le lettere che i soldati avevano scritto al condottiero Oliver Cromwell per suggerirgli come disciplinare la materia in Inghilterra. Prima nessuno di noi capiva i valori in campo dietro le astruse formule giuridiche, ci limitavamo a consultare il codice”. Perché scelse il diritto civile? “Perché costruisce la società, mentre quello penale serve più che altro a colpire. Ma ero affascinato anche dalle lezioni del professor Carlo Federico Grosso”. Primo difensore di Annamaria Franzoni nel processo per il delitto di Cogne. “Mi avrebbe visto in tv da Bruno Vespa a esaminare il plastico della villetta?”. Il suo primo caso in tribunale? “Un incidente d’auto a Genova. Con i giudici Vito Monetti e Giancarlo Pellegrino mi confrontai su un criterio: non quello del reddito perduto a causa del sinistro, bensì della lesione alla salute. Da lì nacque il cosiddetto danno biologico” […] Da quanti anni ha lo studio a Roma? “Da 30, da quando fui chiamato alla cattedra di Diritto privato alla Sapienza”. Mi aspettavo uno stuolo di associati. “Lavorano con me otto avvocati, quattro qui e quattro a Genova. Mi occupo solo di diritto civile e commerciale. Organizzazione piccola, spese piccole”. Disse l’ex consigliere di Mediobanca. “Non ho mai ricoperto questa carica”. È Wikipedia ad attribuirgliela, citando come fonte un noto quotidiano. “La dice lunga sullo stato dell’informazione. Non conoscevo Enrico Cuccia”» (a Stefano Lorenzetto) • Molto discusso il suo rapporto con Giuseppe Conte, considerato il suo pupillo. Polemiche nel 2018 quando si scoprì che Conte aveva presentato domanda a un concorso alla Sapienza proprio per sostituire il professor Alpa alla cattedra di Diritto privato (concorso indetto prima che Conte diventasse capo del governo) Nel settembre 2018 Conte ritirò la domanda. A ottobre dello stesso anno Repubblica scoprì che nel 2002 Conte era diventato professore ordinario dall’università di Caserta Luigi Vanvitelli vincendo un concorso che vedeva nella commissione esaminatrice il professor Alpa con cui all’epoca, stando al curriculum dello stesso Conte, condivideva lo studio legale a Roma • «Siete mai stati soci, lei e il professor Conte? Ci sono le foto delle targhe sul portone che riportano entrambi i vostri nomi. “Chiarisco che io ero associato fino a qualche anno fa con un valoroso avvocato genovese (Tommaso Galletto e infatti lo studio professionale era conosciuto come Alpa-Galletto, ndr). Quindi non potevo essere membro di un’altra associazione; basta leggere la disciplina della professione forense per rendersene conto. Avevo ed ho studio a Genova e ho anche una sede romana. In quella sede eravamo semplici coinquilini […] Però rivelo una cosa: mi chiama la domenica, per chiedermi come sto, come mi vanno le cose. Non gli do alcun consiglio, non ne ha bisogno. Di politica non parliamo mai. Anche perché la pensiamo diversamente, io sono sempre stato socialista e morirò socialista» (a Marco Menduni) • «Come conobbe Giuseppe Conte? “Era già assistente di Diritto civile alla Sapienza quando io vi arrivai nel 1991. Non sono stato né il suo maestro né il suo mentore. Abbiamo lavorato insieme a qualche pratica e scritto un libro a quattro mani, ma non è mai stato mio associato. I nobili Pasolini dall’Onda gli diedero in affitto lo studio sopra il mio. Lo chiuse quando divenne premier. Mi sembrò un delitto, perché lo stimo molto, è un finissimo giurista”. Avete mai emesso fatture insieme? “Si riferisce alla pratica affidataci da Rodotà, all’epoca garante per la privacy, in difesa del suo ufficio contro la Rai? O alla persecuzione delle Iene per dimostrare che ero nella commissione di un concorso vinto da Conte? Un assedio durato mesi. Una sera me le ritrovai appostate in aeroporto nonostante all’ultimo momento avessi cambiato il volo Genova-Roma. A tutt’oggi non riesco a capire chi abbia potuto allertarle”. Il miglior pregio di Conte? “È molto intelligente. E anche molto paziente e molto tenace”. Il peggior difetto? “Non ha la percezione del tempo. Arriva in ritardo agli appuntamenti perché si dimentica di caricare l’orologio”. Quando gli fu proposto di fare il presidente del Consiglio, si consultò con lei? “No. La sua carriera pubblica è autonoma rispetto alle mie idee. Non fui tra coloro che gioirono per quell’incarico. Pensavo, e penso, che fosse un errore dedicarsi alla politica a tempo pieno”. […] Conosce Beppe Grillo? “No. Ignoro persino i nomi dei genovesi che abitano nel mio palazzo”. Non ha steso lei lo statuto del M5S? “Ennesima menzogna colossale”. Ha votato almeno per Virginia Raggi? “Per fortuna voto a Genova”. Ha detto “per fortuna”? “Voce dal sen fuggita. Cancelli. Vedo i pentastellati con simpatia. Hanno cercato d’introdurre nuove forme di partecipazione politica. Ma il compito che Conte si è assegnato mi pare improbo”» (a Lorenzetto) • «È stato colpito dalle rivelazioni dell’avvocato Piero Amara su incarichi e parcelle, suoi e di Conte? “Non ho mai conosciuto l’avvocato Amara. Gli incarichi ricevuti da curatore e giudice delegato sono legittimi e congrui, posso documentarlo”. Che cosa pensa della presunta loggia segreta Ungheria? “Una boutade”. A che fine? “Strategia difensiva, tecnica di condizionamento, forse intento di destabilizzazione”» (a Giuseppe Salvaggiulo) • «Nel cerchio magico di Conte il più ascoltato resta Guido Alpa. I rapporti tra i due sono ottimi. La coppia si incontra a cena spesso e volentieri (spesso il mercoledì), dove discutono di alleanze (dal Senato raccontano che anche la presidente Maria Elisabetta Casellati qualche tempo fa partecipò a un pranzo a tre) e prospettive politiche: Alpa non ci ha messo direttamente le mani, ma ha dato più di un consiglio anche nella stesura del nuovo statuto del M5s, pietra del rancore mai sopita tra il neopresidente e Grillo. Quando Conte era a palazzo Chigi i rapporti erano diventati per motivi di opportunità meno frequenti, tanto che i due usavano come ufficiale di collegamento per messaggi e informazioni delicate lo sconosciuto Gabriele Cicerchia, da anni factotum dello studio Alpa, che Conte fece assumere nel suo staff di palazzo Chigi come “collaboratore del capo di gabinetto” Alessandro Goracci. Con uno stipendio da 75mila euro l’anno» (Giovanni Tizian e Emiliano Fittipaldi, Domani) • Polemiche anche per i suoi rapporti con la Link University, «l’università messa in piedi dall’ex ministro democristiano Enzo Scotti, salita agli onori della cronaca mondiale per la scomparsa di Joseph Mifsud, uomo chiave del Russiagate: “Ho accolto l’invito della Link a far parte di un comitato scientifico per la pubblicazione di una collana editoriale, Eurilink, ma l’associazione tra Link e Russiagate ha fatto sì che i giornali insinuassero che ero coinvolto in questa vicenda! Non c’entro nulla e non ne so nulla. E non ho mai visto Mifsud”» (a Menduni) • Nel febbraio 2021 ha fatto notizia la sua lectio magistralis al corso organizzato dal Consiglio nazionale forense sull’inclusività delle persone LGBTIQ+ • Nell’ottobre 2021 126 docenti universitari hanno sottoscritto un documento che denuncia come «da tre anni a questa parte» il professor Alpa sia «fatto oggetto di una continua, virulenta e infamante campagna mediatica», nella quale «gli vengono attribuiti inesistenti favoritismi concorsuali nei confronti dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oscure relazioni di potere politico ed economico, comportamenti disonesti se non illeciti». Primo firmatario del documento il giurista Pietro Rescigno • Dal 2014 è nel cda di Finmeccanica (dal 2016 Leonardo-Finmeccanica) • Dal 2009 al 2013 è stato membro del cda di Carige, dal dicembre 2013 al febbraio 2014 di quello della Fondazione Carige, azionista di riferimento della banca. Da aprile 2013 a dicembre 2013 è stato presidente di Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova • Nel 2016 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana • Molto legato all’imprenditore ed editore Valter Mainetti • Dagospia lo chiama Prezzemolino • «Simpaticamente chiamato “Gollum” dallo stato maggiore pentastellato» (Francesco Bonazzi) • Ha un bassottino, Otto, a cui ha insegnato 150 locuzioni equivalenti ad altrettanti comandi • Una cinquantina di saggi pubblicati. Da ultimo Il diritto di essere sé stessi (La nave di Teseo 2021), «libro colto tra diritti, identità, letteratura e politica» (Salvaggiulo).
Religione «È cattolico, professore? “Mi definirei un ansioso della ricerca”» (a Lucia Pozzi) • Ha ricevuto da Benedetto XVI la commenda dell’Ordine di san Gregorio Magno.
Vizi Per dormire la notte prende l’antistaminico Remeron.