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 2021  dicembre 23 Giovedì calendario

Helsinki e il nuovo reattore nucleare consegnato con 12 anni di ritardi e costato 5 miliardi in più

Con 12 anni di ritardo e costi lievitati da 3,2 a 8,5 miliardi, nella notte del 21 dicembre la Finlandia ha finalmente avviato il terzo reattore nucleare della centrale di Olkiluoto, la più potente d’Europa. Costruito dal gruppo francese Areva, a gennaio il reattore produrrà energia al 30% della sua capacità massima e arriverà a piena potenza a giugno. A regime, il reattore aumenterà la capacità elettrica finlandese di 1.600 megawatt e produrrà circa il 14% dell’energia del Paese, portando la quota del nucleare al 40% del totale. A causa dei ritardi, Areva dovrà pagare una penalità di un miliardo. La costruzione era stata avviata il 12 agosto 2005 da Areva e dalla tedesca Siemens, che ha abbandonato il progetto nel 2009, quando il reattore avrebbe dovuto entrare in funzione.
La Finlandia ha 5,5 milioni di abitanti, poco meno della Campania, e un consumo pro-capite di elettricità di 15.250 kilowattora (tre volte la media italiana). Per i sostenitori del nucleare, il nuovo reattore con 60 anni di vita utile genererà oltre 700 terawattora di energia, riducendo le emissioni di circa 560 milioni di tonnellate di CO2. Secondo l’ultimo rapporto sull’energia nucleare nel mondo realizzato da un gruppo di esperti internazionali indipendenti, nel 2020 produrre un kilowattora di elettricità con il fotovoltaico costava in media 3,7 dollari, con l’eolico 4, con il gas 5,9, con il carbone 11,2 e con il nucleare 16,3 dollari. In una situazione di mercato normale, le fonti rinnovabili sono così convenienti che in molti casi i loro costi finali sono inferiori a quelli operativi base delle centrali nucleari. Il problema del nucleare è anche la rapidità con la quale vanno abbattute le emissioni, visti i tempi e i ritardi biblici per costruire nuove centrali. C’è poi il tema della sicurezza: la Francia la scorsa settimana ha fermato quattro reattori per problemi. Secondo i sostenitori delle rinnovabili, i progetti di nuove centrali atomiche rispondono solo a ragioni politiche (militari per la Francia, di influenza geopolitica per la Cina) e agli interessi delle aziende del settore.
Intanto il Commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, ha reso noto che “nessuna decisione” è stata presa dall’Esecutivo di Bruxelles sull’inserimento di gas e nucleare tra le fonti energetiche compatibili con gli obiettivi climatici della “tassonomia” europea. L’adozione della classificazione slitta a metà gennaio per la necessità di tornare a consultare i governi divisi sulla valutazione delle due fonti.