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 2021  dicembre 23 Giovedì calendario

Periscopio


I social (utilissimi per quasi tutto) stanno diventando una fogna, e chissà perché. Forse c’era tanta schifezza dentro di noi, tanta frustrazione, e con i social abbiamo trovato il sistema per tirarla fuori. Michele Brambilla. QN.

Le elezioni anticipate sono un esito che né i ministri né i parlamentari vogliono. Ma che nessuno può garantire non ci sia. L’unico modo per evitare le urne è che vi sia un’elezione del presidente della repubblica che non spacchi o umili una parte contro l’altra e dunque non porti alla disgregazione della compagine governativa. Ugo Finetti (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
L’Europa, nei Balcani, ha perso tempo e terreno, lasciando spazio ad altri player internazionali (Cina, Russia e Turchia). A meno che, come è già successo per la Libia, non saranno i francesi a giocare questa partita a tutto svantaggio di Roma. Luigi Bisignani. Il Tempo.
Berlusconi ha meriti e record che in pochi possono vantare. È obiettivamente un capitano di industria, un grande uomo di sport che ha vinto tutto, è l’uomo che ha governato più a lungo il nostro Paese, che è stato più votato, l’uomo che ha messo intorno a un tavolo Bush e Putin, l’uomo che più a lungo ha presieduto il Consiglio europeo. E a sinistra non vedo un candidato vero. Antonio Tajani, Vertice Fd’It Atreju.

Berlusconi è un candidato vero. Noi del centrodestra abbiamo tanti difetti ma se diciamo una cosa, la facciamo. Il centrodestra deve avere la determinazione ad avere l’onore e l’onere di eleggere il presidente della Repubblica, che non deve avere la tessera del Pd. Questo è il regalo di Natale che facciamo agli italiani. Matteo Salvini, Atreju, vertice di Fd’I.
Ci si continuerà a lamentare dei «governi non scelti dai cittadini», quando nel nostro ordinamento i cittadini non scelgono un governo, non eleggono un premier; eleggono un Parlamento, anzi, come abbiamo visto, non possono fare neppure quello. Non stupiamoci poi se a ogni tornata elettorale crescono gli astenuti. Aldo Cazzullo. Corsera.
Draghi ha tutta la mia stima, si trova a governare il Paese in una fase storica maledettamente difficile, e avendo una maggioranza alle spalle in cui i partiti sono alla rissa quotidiana o quasi. Ma a differenza della stagione in cui ero alla guida della Uil, oggi non si tratta di tagliare sulla spesa, ma di investire. In Europa ci sono dei cambiamenti in atto importanti sulla politica di bilancio. Giorgio Benvenuto, ex segretario nazionale della Uil. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Ricordo en-passant che Berlusconi si inventò uomo politico con una campagna elettorale sul modello di quelle di un noto formaggino e che, da ultimo, il Movimento 5Stelle, vantando una fantomatica democrazia diretta priva di garanzie, non ha mai celebrato un congresso né eletto i suoi dirigenti dopo un pubblico confronto di posizioni e di progetti. Non che gli altri siano meglio, visto il loro andazzo e la pervicace tendenza a chiudere ogni contenzioso nelle riservate stanze dei potenti del momento. Per questa ragione aggiungo che “questi partiti” non rappresentano l’interesse nazionale, ma sono focalizzati sugli interessi immediati di bottega dei loro dirigenti e delle loro organizzazioni. Domenico Cacopardo, ItaliaOggi.
Tra la fine degli anni 60 e gli anni 70 gli extraparlamentari italiani, terroristi compresi erano cattivi studenti di scuole allo sbando, cocchi di mamma, consumatori di canzonette smielate, lettori di Tex Willer e di memoir di guerrilleros sudamericani sbruffoni e cacciaballe. Sono membri d’una banda. Sono indifferentemente di destra o di sinistra: è con loro, anzi, che queste definizioni, utili per capire la politica in tempi più sobri, perdono senso e sostanza, fino a svanire, col tempo e le nespole, nelle nebbie del populismo. Diego Gabutti (ItaliaOggi).

L’ultimo sondaggio dell’istituto Swg di Trieste conferma il sorpasso del partito di Enrico Letta su Lega e Fratelli d’Italia: il Pd è riuscito a tornare primo partito al 21,5%, seguito da un FdI a 1,7% di distacco, in ripresa dopo un periodo di calo, terzo il Carroccio sceso al 18,5. Rado Fonda, direttore di ricerca dell’Swg di Trieste (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Il problema della lentezza dei processi, dipende anche dall’ipertrofia o inflazione penalistica: cioè nell’eccesso quantitativo di figure di reato nel nostro ordinamento. Una quantità che neanche noi studiosi conosciamo, ci basiamo su stime approssimative che oscillano tra 50mila, 60mila. Oltre il codice penale, esiste la fitta e oscura boscaglia della legislazione penale speciale, leggi e leggine che prevedono figure di reato talvolta sconosciute e obsolete. E alcune sono così bagatellari che scomodare il diritto penale è eccessivo e comporta uno spreco di risorse. Giovanni Fiandaca, scuola di cultura politica di Davide Faraone.

Negli ultimi anni della sua vita, Emanuele Macaluso non perdeva occasione per ricordare ai distratti dirigenti del Nazareno che il Pd non rappresentava più gli operai. Ma il più eretico dei togliattiani era un politico con i piedi ben piantati nella storia del movimento operaio novecentesco, ancorché con la testa costantemente rivolta a indagare il presente e a scrutare il futuro della sinistra, italiana ed europea. Tre anni fa, mentre eravamo in vacanza sulle Dolomiti, mi confessò tutta la sua indignazione per le condizioni infernali in cui erano sfruttati i lavoratori agricoli extracomunitari, schiavizzati (e lui i gabellotti con la lupara li aveva conosciuti a sue spese) da caporali senza scrupoli e spesso mafiosi. Nella sostanziale inerzia (aggiungeva sconsolato) dei sedicenti riformisti à la carte. Michele Magno. ItaliaOggi.
Il caporale Schumann è entrato nella storia con un salto (del Muro di Berlino in costruzione) e un elmetto troppo largo in testa. Purtroppo, però, per lui niente lieto fine. Certo, Schumann ottenne subito lo stato di rifugiato e si trasferì a Edenhausen, in Baviera. Qui incontrò quella che sarebbe diventata sua moglie, insieme ebbero un figlio. Cambiò diversi lavori, fino a che non lo assunse la Audi: per 27 anni se ne rimase zitto e buono alla catena di montaggio, sperando solo di essere dimenticato. La Stasi (la temuta polizia segreta Ddr) infatti tentò per anni di convincere Conrad a rientrare, facendo pressione sui suoi familiari rimasti in Germania Est. Gli scrivevano accorati appelli perché tornasse indietro, che era tutto perdonato. Per il regime sarebbe stato un bel colpo di propaganda, Schumann non si fece incantare. Maurizio Pilotti, Libertà.
La vendetta è un piatto da servire freddo. Purché si abbia ancora appetito. Roberto Gervaso.