Corriere della Sera, 23 dicembre 2021
Crescono il debito e le preoccupazioni
Dalle azioni e dal dibattito di gran parte dei governi delle economie avanzate, sembra che il debito sia una preoccupazione del passato. A vedere i numeri dei debiti pubblici e privati nel mondo, una certa prudenza e un po’ di preoccupazione sarebbero forse consigliabili. In un intervento sul blog del Fondo monetario internazionale, Vitor Gaspar, Paulo Medas e Roberto Perrelli hanno analizzato la situazione.
Nel 2020, il debito globale ha raggiunto i 226 mila miliardi di dollari. Con una crescita del 28% in un anno, la maggiore dalla fine della Seconda guerra mondiale. Si tratta del 256% del Pil globale. Di questa crescita, più della metà è da attribuire ai governi, i quali, per rispondere alla pandemia e ai lockdown, hanno abbandonato ogni remora di spesa. Complessivamente, nel mondo il debito degli Stati ha toccato nel 2020 il 99% del Prodotto lordo. Ma se si considerano solo le economie avanzate, l’indebitamento pubblico è balzato da circa il 70% nel 2007, l’anno precedente la grande crisi finanziaria, al 124% dei loro Pil nel 2020. Il debito privato, sempre nei Paesi ricchi, è invece stato meno «dinamico»: è passato dal 164% al 178%. Dell’indebitamento complessivo dell’anno scorso – cioè i 226 mila miliardi delle economie avanzate e di quelle emergenti e in via di sviluppo – la quota delle imprese non finanziarie è circa pari a quello dei governi, il 98%del Pil mondiale, mentre quello delle famiglie è pari al 58%. Il boom di debito degli Stati è da attribuire alle risposte date dai governi alla crisi del 2008 e a quella indotta dalla pandemia. Il risultato è che l’indebitamento pubblico è oggi quasi il 40% di quello totale, il livello più alto dalla metà degli Anni Sessanta, notano Gaspar, Medas e Perrelli.
C’è un’altra divergenza da notare, oltre a quella tra la velocità di crescita del debito pubblico e di quello privato: è la differenza tra le economie avanzate e le altre. Le prime (compresa la Cina) hanno potuto indebitarsi molto durante la pandemia, tanto che a loro è da attribuire il 90% dei 28 mila miliardi di dollari di aumento del debito globale nel 2020. I Paesi poveri hanno al contrario faticato molto di più a finanziarsi. L’aumento del debito globale, dunque, segnala una doppia preoccupazione: una intrinseca, data dal suo alto livello, e una dovuta all’ampliarsi della divergenza tra economie ricche ed economie povere.