ItaliaOggi, 21 dicembre 2021
Periscopio
A Bergamo diciamo Atalanta subito dopo mamma, forse prima di papà. Vittorio Feltri: “Atalanta la Dea che mi fa godere”, (Rizzoli).
Compito non facile quello della ufficialessa afroamericana che è stata nominata a capo della polizia di New York, visto che da più di un anno gli agenti, offesi per l’ostilità che percepiscono intorno a loro e impauriti, dato che ogni loro intervento viene filmato dai passanti e messo sui social, fanno il meno possibile. E la città ne soffre. New York Times.
E poi c’è il Commodoro Beppe Grillo, sempre imprevedibile anche per chi lo conosce bene. Roberto Gressi. Corsera.
Frotte di chigisti, quirinalisti, notisti, redattori, retroscenisti e fuffisti continuano legittimamente a scavare: che cosa vuole fare Draghi? Paola Asuini, Startmag.
Con Mario Draghi l’Italia ha acquisito un protagonismo in Europa che non aveva avuto con gli ultimi governi. Ha competenza e affidabilità, le doti che servono per farsi sentire. Le uscite alla Orban invece portano solo all’autoemarginazione. Draghi governa senza alzare la voce. Gli altri ruggiscono, e non fanno paura a nessuno, sono tigri di carta. Ugo Finetti (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Se le cose si spiegano bene, se non si lascia prevalere la cattiva e distorta informazione, se si spiegano le terapie previste, le possibilità di convincere gli italiani possono essere significative. E comunque vale la pena tentare. In ogni caso, il sistema dell’intervento dello Stato non può che essere di breve periodo. Deve restare una misura choc per impedire il trauma sociale. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.
Invece di aggregarsi con Bnl e perdere quindi la maggioranza assoluta, la Fondazione Mps, e per essi il Municipio e la Provincia di Siena, per superbia, fecero indebitare la banca di una cifra importante, creando poi derivati e altri artifici che portarono al crack.. Un crack misto di superbia, di esaltazione per essere la banca più antica, di arrivismo degli amministratori, della città tutta che invece di accontentarsi che la Banca desse lavoro mediamente a una persona per famiglia e avesse sempre fatto fronte a tutte le necessità della città, a cominciare dai rifacimenti dei costumi del Palio, non si è accontentata. Paolo Panerai. ItaliaOggi.
Un presidente patriota? Certo. Ma basterà un solo fratello Bandiera o (melius est abundare) serviranno entrambi? E un martire di Belfiore? Qualcuno ha l’indirizzo mail di Ciro Menotti? D’un presidente semplicemente italiano, o peggio ancora «partigiano», come ai tempi di Toto Cotugno, la repubblica non sa più che farsene. Ne abbiamo avuti fin troppi di presidenti, di politici, d’intellò e (diciamolo pure) di italiani esterofili: lettori di romanzacci yankee e franciosi, adepti dello yoga, mangiatori di yogurt, sempre in volo per le Maldive o per Parì, oggi uno stage, domani una première o un salto in boutique, fanatici del rap, del rock e del jazz (che in buona lingua, senza forestierismi, è «giazzo», come quando c’era Lui, caro lei). Basta con i ristoranti cinesi e i bagni turchi. E soprattutto guai a chi ride. Qui s’elegge un patriota al Quirinale o si muore. Diego Gabutti. ItaliaOggi.
C’è chi comincia ad aprire gli occhi sugli autogoal della svolta green di Bruxelles. Così, per un giorno, il Corriere della Sera ha accantonato la retorica europeista e, grazie a un’inchiesta di Milena Gabanelli, ha scoperto che l’abolizione del motore endotermico entro il 2035 e l’obbligo dell’auto elettrica imposti dall’Ue rischiano di cancellare 60mila posti lavoro nell’automotive, che è un’eccellenza industriale italiana, dove oggi lavorano 161 mila persone. E il governo? Al ministero dello Sviluppo economico, scrive Gabanelli, è stato allestito un tavolo sull’automotive, che ha tenuto finora una sola riunione, in luglio. “Il tutto si è esaurito in una lunga serie di audizioni, e poi arrivederci e grazie”. Tino Oldani. ItaliaOggi.
Gli inglesi ad El Alamein hanno tutto, in abbondanza: dal gin Gordon all’onnipresente tè, non manca niente. Aspettano solo il momento giusto: lanciano il contrattacco in grande stile il 23 di ottobre 1942. Rommel vede i suoi reparti massacrati, chiede rinforzi che non arrivano. Ci mette pochi giorni a capire che non c’è speranza: dà l’ordine di ritirarsi verso ovest. Usa il poco carburante rimasto per andarsene, lasciando a piedi gli italiani: a loro, l’ingrato compito di coprire il ripiegamento, in un feroce corpo a corpo con l’avanguardia inglese. La divisione Ariete (con le sue “scatolette” di latta) viene distrutta dopo una resistenza sovrumana contro i carri inglesi. Maurizio Pilotti. Libertà.
Le malattie veneree sono stabili. Erano molto frequenti prima che comparisse l’Aids. Nel 1985 all’ospedale di Modena vedevo 10 sifilidi a settimana, qui a Verona ne diagnostichiamo 30 all’anno. È aumentato l’uso del preservativo. La miglior prevenzione rimane lavarsi dopo il rapporto. Basta l’acqua di rubinetto. L’agente patogeno della sifilide o dell’herpes sopravvive per pochi secondi nell’ambiente, non è come il coronavirus che rimane sulle superfici per ore. Giampiero Girolimoni, presidente della Società di dermatologia. (Stefano Lorenzetto). l’Arena.
Vengo dalla sceneggiata. È un genere classico, come la tragedia greca. Ha uno schema semplice che io ho un po’ ampliato: un triangolo composto da “Isso” un lui e da “Essa” una lei e poi c’è “’O malamente”, il cattivo. Il pubblico si immedesima al punto che quando il cattivo fa la sua azione perfida, urla, avverte la vittima: sta attento, voltati, non bere perché quel fetente ha messo il veleno. È un susseguirsi di emozioni e si arriva al punto che anche quando la sceneggiata è finita il cattivo viene preso a male parole, insultato, a volte percosso. Nino D’Angelo, cantante, (Antonio Gnoli), la Repubblica.
Per decenni i dossier della polizia segreta del Kaiser Wilhelm II sono stati dimenticati negli archivi, finché li ha riscoperti lo storico Richard J. Evans durante le ricerche sul colera alla fine del Novecento e ha pubblicato 348 documenti nel libro “Kneipegrespräche im Kaisereich- 1892- 1914”,colloqui nelle osterie nel Reich” (Rowohlt Verlag). Frequenti i giudizi razzisti: i cinesi sono poco civili, i russi sono schiavi dello Zar, gli italiani sono corrotti, e dopo l’assassinio dell’imperatrice Elisabeth, la romantica Sissi, anche pericolosi anarchici. Roberto Giardina. ItaliaOggi.
Che cosa sperate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell’Europa di diventare Napoli. Curzio Malaparte.
Niente mi fa più paura di un cretino che ragiona. Roberto Gervaso, scrittore.