Corriere della Sera, 21 dicembre 2021
I potenti fantasmi del tassista
«Vede Roma come è ridotta? E loro se ne infischiano». Loro chi? chiedo al tassista pensando che alluda al Comune. Ma non ce l’ha col Comune, bensì con qualcosa di molto più grande, più potente e più imperioso. «Sono loro che hanno diffuso questo finto virus, per potere comandare e dominare l’intera popolazione mondiale... Mi hanno costretto a vaccinarmi se no chiudevo, ma mi sono giocato il futuro, fra qualche anno diventerò sterile». Perché sterile? «Non lo sa che i medici sono pagati dai big farma che con l’ago ci iniettano un marcatore che negli anni porterà sterilità e smemoratezza, così non faremo più figli e ci dimenticheremo anche di chi siamo... quelle che raccontano in televisione sono tutte balle. I morti ci sono sempre stati, loro li fanno passare come Covid, ma sono morti di altre malattie». «Quindi lei pensa che ci sia un complotto da parte di tutti i medici, tutti gli scienziati, del mondo per ingannare e comandare?». «Vogliono ridurci a marionette». «E che se ne fanno di tante marionette?». «Una marionetta non ha né braccia né cervello. Una volta che l’hai usata, cade su se stessa e neanche dice ah!». Cerco di condurlo sul piano del buon senso, ricordandogli che i vaccini ci hanno salvato da tante malattie, che i bambini già ne fanno una decina per andare a scuola, che i morti sono veri e i medici fanno il proprio dovere. Lui mi guarda dallo specchietto retrovisore e scuote la testa. «L’hanno intorcinata ben bene», commenta, «loro sono potenti, sono diabolici e finiranno per distruggere tutto».
Pago e scendo avvilita: un uomo per niente aggressivo, nemmeno fanatico, ma chiuso nella sua verità come un tuorlo nel suo uovo. Si capisce che li teme, ma nello stesso tempo è contento di averli stanati questi fantasmi potentissimi e misteriosi che guidano la macchina mondiale.
«Al di là del dissidio manicheo tra Bene e Male, lo scontro assume una profondità apocalittica. Il nemico non minaccia solo una nazione; si erge contro l’ordine del mondo per alterarlo, distruggerlo. La sua vittoria significherebbe la fine della storia, il tramonto della civiltà e la morte del pianeta. Di qui l’odio esistenziale, l’enorme risentimento, l’angoscia della salvezza o del nulla, la passione semiprofetica con cui viene evocata la catastrofe finale», scrive Donatella Di Cesare nel bel libro Il complotto del potere.