Il Sole 24 Ore, 19 dicembre 2021
Criptovalute, in Serie A accordi commerciali per oltre 250 milioni
Le criptovalute valgono oltre 180 milioni per i club di Serie A. Questo è l’incasso che è possibile stimare guardando agli accordi di sponsorizzazione di maglia siglati nell’ultimo anno. E con le altre forme di partnership si superano i 250 milioni. Una manna per un sistema alle prese con le riduzione delle entrate provocate dalla pandemia e costretto a rinunciare agli accordi con le aziende del betting per il divieto sancito dal decreto Dignità (che ha sottratto proventi per almeno 100 milioni).
Dell’avvento della società che operano nel mondo delle cryptocurrency ha beneficiato soprattutto l’Inter che ha siglato in estate due accordi: il main jersey partner, dopo la conclusione del rapporto con Pirelli, è diventato Socios.com, sulla base di 16 milioni per la stagione 2021/22 con bonus che possono portare il totale a 20 milioni, fino alla stagione 2024/25. Sulle maniche, invece, campeggia il logo di DigitalBits, la criptovaluta sviluppata da Zytara Labs, che a sua volta è diventata global digital banking partner del club nerazzurro. L’intera operazione frutterà all’Inter 85 milioni per quattro stagioni (la sola sponsorizzazione di DigitalBits è valutata 5 milioni per questa stagione).
DigitalBits è anche main sponsor della Roma. Contratto triennale che prevede in totale un corrispettivo superiore a 35 milioni, oltre eventuali incrementi variabili. La maggior parte (oltre 20 milioni) dovrebbe essere prevista nell’ultimo anno di partnership, con parte dei pagamenti effettuati in criptovalute. Nella Capitale, inoltre, è sbarcata anche la crypto-exchange Binance: un’intesa da oltre 30 milioni per diventare main sponsor della Lazio, con la quale ha siglato un contratto di due anni più opzione di rinnovo per il terzo.
Si è legata a una criptovaluta anche la Juventus, che ha scelto Bitget come primo sponsor di manica della sua storia. Il contratto, della durata di due stagioni, prevede un corrispettivo base di 5,5 milioni di euro per la prima stagione e di 7 milioni per la seconda, con bonus da 0,75 milioni a stagione in caso di accesso alla finale di Champions League. Sempre sulla manica, il Milan porta il logo di BitMex. Non sono state rivelati i dettagli dell’accordo che dovrebbe però aggirarsi fra i 3 e i 5 milioni a stagione. A novembre 2021 il Napoli ha definito un’intesa con Floki il marchio di meme token, per la sponsorizzazione del retro della maglia da gioco mentre il mese dopo l’Udinese ha annunciato l’ingresso di Kiba Inu tra i propri sponsor.
Oltre alle sponsorizzazioni, però, si trovano in Serie A diverse partnership basate sui «fan token», ovvero gettoni tramite cui i tifosi possono accedere a contenuti esclusivi o partecipare a sondaggi. Secondo un’indagine condotta dalla Bbc, questi prodotti digitali avrebbero già generato investimenti da parte dei sostenitori per oltre 300 milioni nel calcio europeo.
In Serie A, tramite Socios.com, sono sei i club a fornire fan token: Bologna, Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma. Tra i tifosi, si fa sempre più largo il business degli NFT, «non-fungible token», letteralmente: gettone non interscambiabile. I «fan token» rientrano tra questi, così come le card di Sorare, un gioco manageriale ispirato al fantacalcio che utilizza i token di Ethereum. Tra i testimonial di Sorare, che ha siglato un accordo di licensing con il Milan ed è partner della Bundesliga e della Liga spagnola, si trovano calciatori di rilievo come Pique e Griezmann.
Sono NFT anche i prodotti messi all’asta su Crypto.com dalla Lega Serie A, frutto della partnership che ha portato la piattaforma a diventare sponsor del Var e della goal line technology, dopo aver legato il proprio nome alla finale di Coppa Italia. Tra le opere messe in vendita c’è anche un potenziale NFT da record: una versione digitale del trofeo della Coppa Italia messo all’asta per 70 milioni. A livello mondiale, il giro d’affari degli NFT sportivi nel 2022 dovrebbe raggiungere i 2 miliardi di dollari, stando alle previsioni di Deloitte.