il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2021
Intervista a Laura Pergolizzi
“Nessuno di noi dimenticherà mai questo periodo ma ammetto che è stato un buon momento per scrivere un disco”. Gusto per l’avventura, ottimista di natura, attivista indomita, Laura Pergolizzi in arte Lp ha appena pubblicato il suo nuovo album Churches e sta preparando un tour di passaggio nel nostro paese nei mesi di marzo e luglio 2022. L’autrice di Lost In You e Other People nonché autrice di Celie Dion, Cher e Rihanna ha scritto le nuove canzoni durante il lockdown: “È stato un momento di ispirazione, un buon periodo per essere vivi; penso che il mondo non sia mai stato così connesso. Ho scritto di amore – soprattutto –, lo faccio spesso… In Goodbye ho detto addio a cose che mi preoccupavano, non solo alle relazioni. Mi son lasciata un anno fa con la mia fidanzata, attraversavo questa rottura complessa: tutti ci innamoriamo o ci siamo lasciati e abbiamo pianto. Rainbow è dedicata a mio padre e descrivo la mia difficoltà nel decidere di fare coming out. In Angels racconto il soprannaturale cercando di non apparire hippy. La title-track racconta il mio viaggio in Russia e l’attimo in cui volevo andare a vedere una splendida chiesa ortodossa: se sei una donna devi coprirti il capo e io non ne avevo voglia. Penso di essere sinceramente connessa a Dio e ho una relazione molto profonda con lui e non mi interessava entrare in un tempio costruito dagli uomini”. C’è una canzone esplicita sull’urgenza del bisogno di sessualità all’interno di una relazione, con una presa di posizione che farà discutere: “In My Body ho voluto esprimere il desiderio di volere più sesso nella propria storia d’amore e, se necessario, andarlo a cercare altrove. Io l’ho fatto, magari non sarà stato bello ma non mi scuserò”. Fulcro del nuovo album è una perla di poesia nella quale Lp esprime il suo amore per John Lennon e Yoko Ono: “Mi hanno insegnato a ‘dire di sì alle cose’, a essere aperta alla vita. Ho descritto come John si è infatuato della sua musa: lui è andato a una installazione artistica di Yoko, ha visto una scala e ci è salito sopra ed in alto sul soffitto c’era una parola da guardare con una lente di ingrandimento e quella parola era Yes. John è rimasto talmente affascinato da questa idea che ha voluto a tutti i costi conoscerne l’autrice”. Lp è fiera delle sue origini italiane ma con qualche ombra: “I parenti di mia mamma sono di Napoli e il padre di mio padre era di Palermo, sua mamma era irlandese, ecco le ragioni della mia pelle molto chiara e anche del perché riesco a bere molto più di molte persone che finiscono ubriache sotto il tavolo. La cultura italiana mi ha influenzato, sono molto passionale ma non amo gli italoamericani: si dichiarano italiani ma non parlano nemmeno la lingua”. L’artista è da sempre attivista Lgbt+ e affronta spesso tematiche di emancipazione: “Stiamo meglio di cinquanta anni fa. Per esempio essere come me non sarebbe stato possibile negli anni cinquanta. Sono orgogliosa di tutti quelli che lavorano per un mondo più inclusivo. Io faccio le mie piccole cose nello schema generale, mi piace che i ragazzi vedano in me un esempio di cosa possono essere”.