Corriere della Sera, 19 dicembre 2021
Melania vende gli occhi al mercato dell’arte digitale
La moda degli Nft diventata in pochi mesi business miliardario che spazia dalle arti figurative alla musica, ai video sportivi, ora raggiunge, in modo un po’ trasversale, anche la politica. Chi vuole, fino al 31 dicembre, può acquistare l’immagine digitale non replicabile garantita dalla blockchain (uno dei cosiddetti token non fungibili) degli splendidi occhi di Melania Trump: un acquerello dell’artista francese Marc-Antoine Coulon. Ma se non vi piacciono The Donald e la sua famiglia, potete invece acquistare il badge di riconoscimento dato all’ex avvocato di Trump, Michael Cohen, quando è finito in carcere per i reati fiscali che ha dovuto ammettere una volta che ha cominciato ad accusare l’ex presidente.
Cohen ha scoperto gli Nft mentre era nel penitenziario di Otisville e ha deciso di provare a vendere (ha cominciato a farlo alla Miami Art Week) anche altri reperti della sua detenzione: parti del manoscritto di «Disloyal» (sleale), il libro su Trump che ha scritto in carcere e anche dei video girati mentre era dietro le sbarre (ora è in libertà vigilata).
Assai più ambizioso e strutturato il progetto della ex first lady: Melania ha creato una piattaforma digitale per vendere anche altri Nft che, a differenza di quanto avviene normalmente, non sono esemplari unici venduti a prezzi stratosferici (le quotazioni possono toccare diverse decine di milioni di dollari) ma esemplari commercializzati in serie limitata (come se fossero simili a litografie digitali).
La vendita dello sguardo di Melania (che è accompagnato da un messaggio audio di speranza della cinquantunenne ex modella slovena) è stata annunciata con un comunicato enfatico che invita ad acquistare «l’acquerello mozzafiato degli occhi blu cobalto, un amuleto capace di ispirare i collezionisti».
Il prezzo, proprio perché non è una rappresentazione digitale unica, è abbordabile: un Sol, la criptovaluta emessa dai Solana Labs, simile agli Ether di Ethereum o (meno) ai Bitcoin. Un Sol oggi vale circa 185 dollari. E, siccome quello di Melania è un esperimento che mira a raggiungere un pubblico esteso (compreso chi sa poco del mondo della blockchain), gli occhi della ex first lady si potranno acquistare anche usando una volgare carta di credito, attraverso la piattaforma MoonPay.
Tanto Solana Labs quanto MoonPay hanno preso le distanze, negando accordi con l’organizzazione di Melania, ma una delle caratteristiche delle transazioni sulla blockchain è proprio che non sono centralizzate e non richiedono autorizzazioni di sorta.
L’organizzazione di Melania si propone di vendere molti altri asset, digitali e non. È stata già annunciata per il 12 gennaio un’asta nella quale verranno venduti «pezzi di arte digitale e anche fisica» e pure un non meglio precisato «accessorio fisico». L’operazione commerciale ha fini parzialmente filantropici: una parte dei proventi (ma Melania non dice quanto) andrà a finanziare le iniziative di «Be Best», la sua campagna per dare una formazione soprattutto nel campo della computer science agli orfani che per vari motivi rimangono fuori dal sistema degli affidi.
L’iniziativa è stata accolta da molti con una certa diffidenza, sia per questa mancanza di trasparenza (un po’ di chiarezza non guasterebbe, visto anche che suo marito, Donald, è finito sotto accusa per aver usato la sua fondazione come un salvadanaio personale), sia per la scelta di vendere gli Nft attraverso Parler: la rete sociale di estrema destra a lungo sospesa perché usata dagli ultrà trumpiani per organizzare l’assalto al Congresso del 6 gennaio scorso.