Corriere della Sera, 19 dicembre 2021
Quel ponte tra Pechino e Milano
Kan Liu, console generale della Repubblica popolare cinese a Milan0, ha acquistato uno spazio del Corriere della Sera per pubblicare un testo che è apparso l’8 dicembre con il titolo «Punti chiave su come conoscere la vera Cina». I punti sono in realtà quattro domande.
«Quale è il segreto del successo del Partito comunista cinese?»
«Che tipo di democrazia è quella che è stata definita democrazia popolare (…) durante il recente Sesto Plenum del Partito comunista cinese che si è tenuto a Pechino l’8 novembre? Quali sono le sue caratteristiche peculiari?».
«In un contesto storico come questo, in cui si intrecciano cento anni di cambiamenti con una pandemia che non si vedeva da un secolo, la Cina è stata in grado di dare slancio a una crescita sostenibile a livello globale. Come continuerà a mostrare al mondo intero le nuove prospettive e i nuovi frutti del proprio sviluppo?»
«Che cosa implica per l’Italia e per popolo italiano lo sviluppo della Cina?» Alcune domande sono in realtà affermazioni per meglio mettere in evidenza gli straordinari progressi della Cina negli ultimi decenni. La prima serve a definire «democratico» un sistema in cui il popolo recita disciplinatamente le decisioni del Plenum e i pronunciamenti del segretario generale (Xi Jinping). Mentre la quarta è una occasione per ricordare la nuova «Via della Seta» per i rapporti commerciali con l’Europa occidentale a cui il governo cinese ha dato il nome piuttosto criptico di «Belt and Road» (in italiano cintura e strada).
Come accadrebbe anche in Paesi realmente democratici, il console cinese si è fedelmente attenuto alla linea politica del suo Paese. Ma ha anche aggiunto parole di simpatica ammirazione per la città in cui rappresenta la Repubblica popolare. Non ne sono sorpreso. Milano è sempre piaciuta ai cinesi, dalle prime immigrazioni degli anni Trenta a una seconda ondata dopo la nascita della Repubblica Popolare, proclamata da Mao Zedong il 1° ottobre 1949. Oggi sono 39.865 (288.923 in Italia), hanno una piccola Chinatown intorno a via Paolo Sarpi e via Canonica, un Istituto Confucio nelle due maggiori università della citta (Statale e Cattolica), e sono proprietari delle due maggiori squadre di calcio della città (Inter e Milan). A un incontro del Rotary Club milanese, parecchi anni fa, ho incontrato un industriale cinese sui 40 anni che intervallava la sua conversazione con qualche commento o esclamazione in dialetto milanese. Era nato a Milano da genitori immigrati e aveva imparato il dialetto giocando al pallone nelle strade del quartiere dove abitava.